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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
 
   
  RAPPORTO CRESME, MORASSUT: MODELLO ROMANO VINCENTE ANCHE NEL SETTORE DELL’EDILIZIA

 
   
  Roma, 27 novembre 2006 - La ricerca Cresme commissionata dal Comune di Roma e da Aet, Azienda della Cciiaa di Roma, evidenzia lo straordinario contributo che il settore edilizio ha dato allo sviluppo economico della nostra città negli ultimi anni. Un ciclo edilizio (l’8° della storia moderna della Capitale) che spinge in avanti il Pil romano e lo attesta ai vertici della graduatoria nazionale. Ciò si deve soprattutto a quel modelllo, il cosiddetto Modello Romano, che risiede nella costante ricerca della concertazione tra operatori privati e Amministrazione Pubblica e nel dare regole certe allo sviluppo urbanistico. Le cifre illustrate dal Cresme parlano chiaro: 48 milioni di m3, 19 miliardi di € di investimenti, 4 miliardi di € di oneri accessori sono grandezze rilevanti. Queste capacità di concertazione, decisione e operatività sono per noi unite alla trasparenza della macchina amministrativa. Più una Amministrazione è libera e trasparente, più agili, operative ed efficaci sono le sue azioni e le sue decisioni. Resta aperto il tema della qualità delle trasformazioni e della natura delle funzioni che si andranno ad insediare nei nuovi programmi. La qualità architettonica, lo sviluppo delle procedure concorsuali, l’estensione delle tecnologie bioclimatiche, la quantità e la qualità del verde e dei servizi sono i cardini delle previsioni del nuovo Prg insieme ad una seria pianificazione e programmazione (anche col concorso privato) delle infrastrutture del Trasporto Pubblico di Massa. Soprattutto occorre fare un grande sforzo per attuare la città policentrica che è alla base del Nuovo Piano Regolatore. Policentrismo significa operare spostando nelle centralità e nelle periferie grandi funzioni e attrezzature di servizi di pregio pubblici e privati ancora scarsi nelle zone esterne e troppo chiusi nel Centro e nelle tradizionali zone direzionali. Questa scommessa è la nuova frontiera del futuro di Roma. La realizzazione dei Campus Universitari a Pietralata, Acilia e Tor Vergata (dove sorgerà il Palazzo dello Sport di Calatrava, prima grande opera di Architettura Contemporanea fuori dal Gra), la riqualificazione del Centro Carni a Tor Sapienza sono alcuni esempi di questa politica. Ma c’è di più. Credo che dobbiamo porci il problema che emerge dalla ricerca del Cresme: come contrastare la trasformazione di ampi tessuti residenziali centrali in uffici di piccolo e medio taglio e come, di converso, incentivare il loro spostamento in periferia e, soprattutto, nelle centralità. Lo sviluppo della rete infrastrutturale esterna e un uso accorto della leva fiscale e tributaria di competenza comunale, può spingere tante aziende piccole e medie che operano nei servizi e nel terziario diffuso tecnologicamente avanzato e del settore legale a cercare sedi in zone esterne più che a occupare appartamenti nella città storica e consolidata. Questo tema è per Roma centrale e improrogabile. L’amministrazione è pronta a far la sua parte e chiede coraggio e inventiva agli operatori economici e finanziari. .  
   
 

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