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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Novembre 2010
 
   
  VIAGGIARE SENZA FRONTIERE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN CONTROLLO PIÙ RIGOROSO DEL RISPETTO DELL’ACQUIS DI SCHENGEN

 
   
  Bruxelles, 18 novembre 2010 - I cittadini dell´Unione possono viaggiare all´interno dello spazio Schengen senza essere sottoposti a controlli alle frontiere interne. Permangono però degli ostacoli alla libera circolazione - che impediscono ad esempio la scorrevolezza del traffico ai valichi di frontiera stradali delle frontiere interne - poiché gli Stati membri non sempre applicano correttamente le norme Schengen. Per questo motivo la Commissione vuole verificare più da vicino il rispetto dell´acquis di Schengen. Con una nuova proposta adottata il 16 novembre , la Commissione intende rafforzare il meccanismo di valutazione della corretta applicazione dell´acquis di Schengen negli Stati membri. Ciò consentirà alla Commissione di esaminare meglio la legislazione rilevante sull´abolizione dei controlli alle frontiere interne e di procedere a verifiche più efficaci sul territorio nazionale. La Commissaria per gli Affari interni Cecilia Malmström ha dichiarato: "Lo spazio Schengen consente alle persone di spostarsi al suo interno senza subire controlli alle frontiere. Affinché il sistema funzioni, tuttavia, è essenziale che tutte le disposizioni dell´acquis di Schengen siano applicate efficacemente e che i paesi Schengen abbiano un alto grado di fiducia reciproca. Solo se gli Stati membri applicano l´acquis di Schengen in modo efficace, coerente e trasparente i cittadini europei possono beneficiare pienamente della libertà di circolazione." Ė necessario uno specifico meccanismo di valutazione che garantisca la fiducia reciproca fra gli Stati membri e la loro capacità di applicare effettivamente ed efficacemente tutte le disposizioni dell’acquis di Schengen. Il meccanismo di valutazione instaura norme trasparenti, efficaci e chiare quanto al metodo da applicare nelle valutazioni. In particolare, la valutazione dovrebbe prestare attenzione al rispetto dei diritti fondamentali nell´applicazione dell´acquis di Schengen. La proposta riguarda tutte le parti della cooperazione Schengen, segnatamente in materia di frontiere esterne, politica dei visti, cooperazione di polizia e sistema d’informazione Schengen. Il nuovo meccanismo rafforza l´attuale sistema di controlli periodici sul posto negli Stati membri e introduce visite senza preavviso per garantire che le disposizioni dell’acquis di Schengen siano applicate sempre e correttamente. La proposta prevede programmi di valutazione pluriennali per le visite sul posto e fissa norme chiare sul seguito da dare ai risultati delle valutazioni. Il nuovo meccanismo rispecchia la situazione giuridica venutasi a creare dopo l’integrazione dell´acquis di Schengen nell’ambito dell’Unione europea e l´entrata in vigore del trattato di Lisbona. Il Parlamento europeo e il Consiglio decideranno congiuntamente in merito alla proposta. Contesto - Lo spazio senza frontiere interne – il cosiddetto spazio Schengen — è stato sviluppato in un quadro intergovernativo fra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 dagli Stati membri che intendevano abolire i controlli alle frontiere interne e attuare a tal fine misure d’accompagnamento, quali norme comuni in materia di controlli alle frontiere esterne, una politica comune dei visti, la cooperazione di polizia e giudiziaria e la creazione del sistema d’informazione Schengen (Sis). Lo spazio Schengen senza controlli alle frontiere corrisponde attualmente al territorio di 25 paesi: 22 paesi Ue (Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria) e tre paesi associati (Norvegia, Islanda e, dal dicembre 2008, Svizzera). Lo spazio Schengen è basato sulla fiducia fra gli Stati membri nella reciproca capacità di attuare pienamente le misure d’accompagnamento che permettono l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne: gli Stati membri, ad esempio, eseguono i controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen non solo a tutela dei propri interessi, ma anche per conto di tutti gli altri Stati membri in cui potrebbero recarsi le persone che hanno attraversato tali frontiere. L´attuale sistema di valutazione, in vigore dal 1999, non rispecchia pienamente l´odierna situazione giuridica e presenta punti deboli quanto a metodologia e uso delle analisi dei rischi. Nel 2009 la Commissione ha presentato due proposte per rivedere il meccanismo di valutazione (Ip/09/359). Da allora il quadro istituzionale è cambiato a seguito dell´entrata in vigore del trattato di Lisbona. La presente proposta rivista riflette pertanto il ruolo rafforzato del Parlamento europeo tenendo conto delle osservazioni degli Stati membri sulla proposta iniziale. Essa riguarda esclusivamente la verifica della corretta applicazione dell´acquis di Schengen ad opera degli Stati membri che fanno parte dello spazio Schengen. La verifica delle condizioni di entrata nello spazio Schengen rimane di piena competenza del Consiglio. La decisione sull´entrata nello spazio Schengen è presa dal Consiglio previa consultazione del Parlamento europeo. Maggiori informazioni Homepage di Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/malmstrom/index_en.htm/    
   
 

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