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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
 
   
  BLUE AND JOY: FINALMENTE NELLE LIBRERIE ITALIANE DOPO AVER INCANTATO L´ EUROPA LE “SCORAGGIANTI AVVENTURE DI BLUE AND JOY” UN LIBRO CON UNA STORIA DIETRO

 
   
  Milano, 27 novembre 2006 - Era il settembre del 2005 e “Blue and Joy” si affacciavano alla luce del mercato con una piccola mostra di quadri nel Barrio vecchio di Barcellona. Un inizio apparentemente insignificante. Per altri creativi, per scaltri pubblicitari in cerca del colpo ad effetto, a posteriori, questa mostra, sarebbe potuta passare come un “colpo di genio”, una trovata “trendy” per partire dal basso in cerca di fortuna pilotata. In realtà, a distanza di poco più di un anno da quell’evento, appare chiaro che la forza dei “characters” più scoraggianti del mondo risiede invece nel non avere alcuna strategia. Nel non scegliere di farsi apprezzare. Di mostra in mostra (Barcellona, Milano, Roma, ancora Barcellona, Ibiza, Milano, Fidenza) “ Blue and Joy” (alias Daniele Sigalot e Fabio La Fauci) hanno ammaliato un pubblico di fedelissimi conquistandosi il proprio piccolo posto al sole nell’arte e nell’editoria e, cosa ormai determinante, oltre 70 pagine su Google ed ad una vasta stampa incuriosita ed ammirata. Forse stupita. Le domande della stampa: perché Blue and Joy piacciono? Perché, pur non avendo alcuna strategia, si stanno imponendo ai media internazionali? Chi è il vero target di questi teneri fumetti con una grande anima? Il libro, che arriva in questi giorni nelle librerie, un ardito mix di grafica, arte, testi, idee assolutamente contemporanee ma, allo stesso tempo antiche, letto o sfogliato può dare tutte le risposte del caso. In sostanza si tratta di una creazione o meglio di una illuminazione, che Daniele e Fabio seguono come se stessero osservando la loro stessa vita. Qualcuno ha parlato di Flaubert, di “Bouvard et Pecuchet”, personaggi così vicini a Blue and Joy che, probabilmente, Fabio e Daniele neanche conoscono… Ma, nella immedesimazione di Fabio e Daniele in Blue and Joy, nelle loro creature, risiede probabilmente l’idea vincente; qui, in questo scambio costante, è il carburante illimitato di Blue and Joy i quali, oggi, intendono affermarsi quale vera e propria Factory. Le mostre d’arte, i libri (in inglese, in italiano) le magliette, le borse in cotone, i gadget “inutili” , gli interventi artistici, i graffiti, le incursioni web, tutto contribuisce ad offrire, però solo a coloro che possono capire, il mondo capovolto di Blue and Joy, pupazzi per caso e, come scrive bene David Vecchiato di Xl di Repubblica, nella sua scoraggiante postfazione al libro, molto probabilmente marziani di adozione. .  
   
 

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