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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Novembre 2010
 
   
  LOMBARDIA:INTESE SECONDO LIVELLO PER NUOVO WELFARE LAVORATORI MEGLIO RETRIBUITI PER MAGGIORE COMPETITIVITA´

 
   
  Milano, 18 novembre 2010 - Una contrattazione aziendale di secondo livello per introdurre un nuovo welfare territoriale in grado di garantire maggiore produttività, retribuzioni più alte, incremento della competitività delle aziende che possono contare su dipendenti più motivati. E´ lo scenario delineato dall´assessore regionale al´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni intervenuto ieri alla tavola rotonda "Riforma del sistema degli ammortizzatori sociali - La proposta della Cgil". Al momento di lavoro hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lombardia, Nino Baseotto, Luigi Petteni e Walter Galbusera, che si sono confrontati con i vertici delle associazioni imprenditoriali, dell´artigianato e del commercio della Lombardia. Stabilito che la crisi economica non è ancora definitivamente superata - come tutti i relatori hanno sottolineato - secondo l´assessore regionale un dato incoraggiante è rappresentato dalla differenza tra la "prenotazione decretata delle Casse integrazione guadagni e ciò che è stato effettivamente erogato, ossia circa il 45-50% delle richieste: significa che i datori di lavoro si sono sforzati per trattenere i dipendenti in azienda". "La riforma degli ammortizzatori sociali - ha spiegato Rossoni - deve mirare all´allargamento delle tutele e, proseguendo il lavoro già impostato da Regione Lombardia in questi anni di crisi, deve basarsi su un modello di integrazione tra le politiche passive e le politiche attive". In questo senso le proposte fatte da Rossoni a sindacati e imprenditori coinvolgono direttamente le parti che possono utilizzare meglio e di più la bilateralità (fondi versati da imprese e lavoratori per la formazione professionale dei dipendenti) e hanno come orizzonte il reimpiego della persona. "Le parti sociali e datoriali - ha proseguito Rossoni - hanno un ruolo fondamentale nel favorire le politiche attive che non devono essere solo formazione, ma devono individuare i servizi destinati a favorire la ricollocazione dei lavoratori". Inoltre le risorse per le politiche attive devono essere destinate prioritariamente ad accompagnare i giovani all´inserimento lavorativo, attraverso le varie modalità dell´apprendistato e sostenere gli over 50 per i quali si devono mettere in campo adeguati strumenti. "Regione Lombardia - ha concluso Rossoni - non ha intenzione di gestire le risorse della bilateralità. Vogliamo però un Tavolo regionale in cui si condividano gli obiettivi, i target, le misure di intervento e aggiungeremo risorse regionali con meccanismi di premialità ai progetti che hanno come obiettivo una nuova occupazione e il mantenimento qualificato della stessa".  
   
 

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