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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
 
   
  APPENNINO EMILIANO-ROMAGNOLO: IL RITORNO DEL LUPO. I DATI DI UN MONITORAGGIO DELLA REGIONE QUESTO ANIMALE UNA RISORSA CHE NON DEVE SUSCITARE PAURE IRRAZIONALI.

 
   
  Boloogna, 27 novembre 2006 - Praticamente scomparso fino a 20 anni fa, il lupo sta ripopolando l´Appennino emiliano-romagnolo. Un progetto di monitoraggio della Regione Emilia-romagna ha permesso di censire, utilizzando le tracce genetiche, 20 branchi concentrati soprattutto nelle aree intorno al parco delle Foreste Casentinesi, in provincia di Forlì-cesena e al Parco nazionale del Crinale Tosco Emiliano, nelle province di Modena, Parma, Reggio Emilia. Ma la presenza del lupo è stata registrata anche nel bolognese , nei pressi del Parco del Corno alle Scale e di quello di Montesole. I dati sono stati presentati oggi a Bologna nel corso del convegno nazionale organizzato dalla Regione "Ricerca scientifica e strategie per la conservazione del Lupo in Italia", che ha permesso di fare il punto con i principali esperti italiani e svizzeri sulla presenza non solo in Emilia-romagna di questo animale, simbolo stesso della conservazione ambientale. "Visto che è stata vinta la battaglia per il ritorno del lupo - ha detto concludendo i lavori del convegno l´assessore regionale alla sicurezza territoriale, difesa del suolo e caccia Marioluigi Bruschini - è necessario ora iniziare un´opera di formazione culturale perché la presenza di questo animale non susciti paure irrazionali. Non basta tuttavia l´impegno di una sola regione. Per questo mi farò promotore di un´iniziativa a livello nazionale, in grado di coinvolgere lo Stato e altre Regioni, affinché il lupo venga riconosciuto per quello che è effettivamente e cioè una risorsa e non una minaccia. " Specie protetta nel nostro Paese dal 1972, la presenza del lupo è considerata anche dall´Europa fondamentale per mantenere in equilibrio l´ecosistema e per questo è tutelato dalla direttiva comunitaria Habitat. Ora gli obiettivi sono due: da un lato continuare a studiare questa specie, monitorandone la presenza e gli spostamenti. Dall´altro creare condizioni ambientali favorevoli alla sua presenza in montagna - il suo habitat naturale - evitando incursioni verso la bassa collina e la pianura. Proprio per fare questo la Regione ha destinato risorse del Piano di sviluppo rurale alla corretta gestione delle foreste. Serviranno tra l´altro proprio a migliorare la qualità dei nostri boschi, anche attraverso una corretta manutenzione. L´ obiettivo è evitare quella crescita incontrollata e disordinata che impoverendo l´habitat naturale, allontana gli stessi animali. Il ritorno del lupo è dovuto a vari fattori. Sicuramente la legge che ne vieta l´uccisione, anche se il bracconaggio rimane diffuso, l´istituzione delle aree protette e lo spopolamento della montagna. Senza dimenticare il fatto che la Regione risarcisce al cento per cento i danni provocati agli allevamenti da questa specie. Il lupo sta in particolare tornando laddove ricompaiono gli ungulati selvatici: cinghiali, ma soprattutto cervi e caprioli, sue prede naturali. .  
   
 

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