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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
 
   
  PRESENTATO IL PROGETTO DI COOPERAZIONE TOSCANA-CAMERUN UN CENTRO ONCOLOGICO E UN PROGRAMMA DI PREVENZIONE E CURA PER UNO DEI PRINCIPALI KILLER DELLE DONNE AFRICANE, IL TUMORE DEL COLLO DELL´UTERO

 
   
  Firenze, 27 novembre 2006 - Migliorare le condizioni di salute delle donne del Camerun, riducendo altresì la mortalità e l´incidenza delle neoplasie di tipo ginecologico ed in particolare del carcinoma del collo dell´utero. Ma anche lavorare insieme per un progetto che rappresenta un esempio di riconciliazione in un Paese con diverse etnie, raggruppate in tribù, con religioni e tradizioni diverse, spesso in conflitto fra loro. E´ duplice l´obiettivo del progetto che è stato presentato oggi a Firenze, nella sede Rai di Largo Alcide de Gasperi, promosso da un´organizzazione non governativa, l´Amu (azione per un mondo unito) ed al quale collaborano Regione Toscana, Azienda ospedaliera di Careggi, Asl 4 di Prato e Università di Firenze, associazioni di volontariato quali il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira e l´Associazione Culturale "Medicina Dialogo Comunione", e con il patrocinio del Ministero della Salute. "Il progetto - spiegano l´assessore al diritto alla salute, Enrico Rossi, e l´assessore alla cooperazione internazionale, Massimo Toschi - rientra nella strategia di cooperazione internazionale della Regione Toscana, che partecipa attraverso il know how di strutture sanitarie come quella di Careggi e della Asl di Prato e con l´esperienza di alcuni dei più noti esperti di queste patologie, oltre ad un contributo finanziario di circa 32 mila euro. " L´obiettivo è in particolare quello di creare all´interno dell´ospedale di Fontem e nel dispensario di Fonjumetaw un Centro Oncologico di riferimento regionale e dare il via ad un programma di prevenzione e trattamento per il tumore del collo dell´utero. La scelta dell´ospedale di Fontem e del dispensario di Fonjumetaw per questo tipo di intervento è dovuta ad un duplice ordine di motivi. Il primo è di carattere sanitario. In Camerun, paese con circa 14 milioni di abitanti, con il 40% della popolazione sotto la soglia di povertà, con un´alta penetrazione di Aids, l´aspettativa di vita è di appena 54 anni. Per le donne uno dei maggiori killer è proprio il tumore ginecologico, ed in particolare il 70% di tutti i casi di patologia tumorale maligna in questo ambito è rappresentato dal cancro del collo dell´utero. Questa tipologia di tumore ha invece ormai una scarsa incidenza in Europa e in Italia, tanto da non comparire nemmeno più fra le patologie neoplastiche più frequenti, grazie ai diffusi screening che permettono una efficace opera di prevenzione con esami semplici, poco costosi e non invasivi come il pap test. La seconda ragione è data dalla presenza dell´ ospedale di Fontem e del dispensario di Fonjumetaw, che costituiscono due presidi sanitari ad alto livello assistenziale. Nato negli anni 60 per iniziativa del Movimento dei Focolari l´ospedale di Fontem dispone oggi di 115 posti letto e cura ogni anno circa 30 mila persone, per le patologie più comuni nella zona, fra le quali la malattia del sonno e l´Aids. Il dispensario di Fonjumetaw, che dista da Fontem 20 kilometri ed è collegato all´ospedale, ha 13 posti letto e dispone di un reparto maternità e di un ambulatorio per pazienti esterni. Tuttavia, nonostante il prezioso livello dell´assistenza offerto, manca ancora nei due presidi uno spazio specifico per le patologie tumorali e spesso queste patologie vengono scoperte soltanto quando lo stadio è avanzato, se non addirittura terminale. "Per tutti questi motivi e per il fatto che queste strutture, che godono della fiducia del Governo e della stima della popolazione - continuano Toschi e Rossi - ci è sembrato importante partecipare al progetto proposto dall´Amu e mettere a disposizione l´esperienza e la competenza delle strutture sanitarie della Toscana. Questo progetto è importante - sottolineano ancora - perché, oltre alla creazione della struttura oncologica, all´allestimento di attrezzati laboratori per le analisi e per la diagnosi approfondita, prevede azioni di formazione del personale sanitario locale e di sensibilizzazione e informazione della popolazione, cui partecipano, tra l´altro associazioni di volontariato come il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira e l´Associazione Culturale "Medicina Dialogo Comunione", oltre alla stessa Associazione Mondo Unito". "Questo progetto - osserva inoltre l´assessore alla cooperazione, perdono e riconciliazione fra i popoli, Massimo Toschi - è un´iniziativa emblematica nell´ambito della cooperazione internazionale come veicolo di pace fra i popoli. Non solo - rileva Toschi - è il frutto di una sinergia fra soggetti pubblici, organizzazioni non governative e volontariato, non solo è un esempio di collaborazione fra il nord e il sud del mondo, per superare le disuguaglianze in un settore come quello della salute che è un bene primario per tutta l´umanità, ma rappresenta un esempio efficace di pace e collaborazione fra le diverse etnie, strutturate in tribù e appartenenti tra l´altro a diverse confessioni religiose (animasti 40%, cristiani 40%, musulmani 20%), che vivono in Camerun. Non si può parlare di riconciliazione - conclude Toschi - quando la gente muore, ma Fontem e Fonjumetaw dimostrano che invece è possibile lavorare insieme perché tutti abbiano la possibilità di vivere in pace e di vedere realizzato il loro diritto alla salute. Fontem rappresenta in questo senso un bell´esempio e un segnale positivo non solo per il futuro dell´Africa, ma per quello di tutti noi. " .  
   
 

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