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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
 
   
  CONGIUNTURA PIEMONTESE: NEL III TRIMESTRE 2010 LA PRODUZIONE INDUSTRIALE AUMENTA DEL 6,8% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009 METALLURGIA, CHIMICA E TESSILE TRAINANO IL COMPARTO MANIFATTURIERO PIEMONTESE

 
   
  Torino, 23 novembre 2010 - Prosegue, nel Iii trimestre del 2010, il cammino di ripresa dalla profonda crisi internazionale che ha travolto anche il comparto manifatturiero piemontese nel biennio 2008-2009. Se già all’inizio dell’anno era avvenuta l’attesa inversione di tendenza, per il tessuto produttivo locale si contano ormai tre trimestri consecutivi di crescita. Nel periodo luglio-settembre 2010, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale sullo stesso trimestre dell’anno precedente è stata, infatti, di +6,8 punti percentuale, risultato migliore rispetto a quello registrato a livello nazionale (+5,2%). Tale incremento va valutato con cautela - come già segnalato a proposito della dinamica del I e Ii trimestre - poiché la variazione è misurata rispetto al periodo luglio-settembre 2009, momento in cui il sistema produttivo regionale si trovava ancora nella fase più complessa della crisi. La buona performance del tessuto manifatturiero regionale non si associa, tuttavia, a risultati altrettanto incoraggianti sul fronte degli altri indicatori congiunturali: sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno che quelli da oltre confine hanno scontato, infatti, una variazione negativa rispetto al periodo aprile-giugno, rispettivamente pari al -1,7% e -0,7%. Va tuttavia sottolineato come tale dinamica dipenda anche dal tradizionale rallentamento delle attività produttive nei mesi estivi. Quanto al fatturato, le imprese piemontesi registrano mediamente un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso trimestre del 2009. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla 156ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2010 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2010 e ha coinvolto 1.084 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 93.856 addetti e un valore pari a 37,0 miliardi di euro di fatturato. “Anche nella nostra regione si evidenzia una crescita produttiva caratterizzata da forti incertezze: a fronte di un buon risultato della produzione industriale nel Iii trimestre, non si può sottovalutare una decisa ‘caduta’ di ottimismo degli imprenditori intervistati. Un futuro incerto, quindi, che non offre garanzie per poter far ripartire in modo efficace investimenti e innovazione - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Soprattutto in questa fase cruciale, le Camere di commercio continuano ad essere dalla parte delle imprese al fine di sostenerne la crescita e la voglia di mettersi in gioco”. La performance del tessuto produttivo locale trae origine dai buoni risultati concretizzati in quasi tutti i settori dell’economia regionale. I comparti della produzione di metalli e prodotti in metallo (+14,1%) e di chimica, gomma e plastica (+13,1%) registrano gli incrementi della produzione più elevati. Si segnalano, inoltre, peformance superiori alla media regionale per la filiera del tessile e abbigliamento (+11,3%), che prosegue il trend positivo avviato nel I trimestre dell’anno, per il comparto di elettricità ed elettronica (+8,6%) e per la meccanica (+8,5%). L’aumento dell’output prodotto risulta più contenuto per l’alimentare (+3,7%), mentre il comparto dei mezzi di trasporto interrompe la serie positiva avviata nel Iv trimestre del 2009, subendo una contrazione della produzione pari al 6,6%. A livello territoriale, si rilevano buone performance in tutte le province. Biella concretizza, per il secondo trimestre consecutivo, il risultato migliore (+21,1%). Risultano superiori o in linea alla media regionale gli incrementi tendenziali della produzione industriale realizzati in tutti gli altri territori provinciali, ad eccezione di Torino (+5,0%) e Alessandria (+4,2%). Vercelli (+17,4%) e il Verbano Cusio Ossola (+15,1%) registrano variazioni positive ben al di sopra dei dieci punti percentuale, Asti realizza un aumento della produzione del 10,2%, mentre le performance delle province di Cuneo (+7,0%) e Novara (+6,9%) appaiono in linea alla media regionale. L’indice Della Produzione Industriale - A partire dal 2006, Unioncamere Piemonte, in conformità con la metodologia adottata dall’Istat, calcola un numero indice della produzione industriale piemontese con base anno 2000=100 al quale è stata applicata una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione (con il software Tramo-seats). Nel Iii trimestre 2010, l’indice grezzo della produzione industriale con base anno 2000=100 è stato pari a 74,9 con un aumento, come evidenziato in precedenza, del 6,8% rispetto al Iii trimestre del 2009. L’indice della produzione corretto per giorni lavorativi (74,8) ha registrato una crescita del 6,9% rispetto al Iii trimestre del 2009 (i giorni lavorati sono stati 66, come nel Iii trimestre 2009), mentre l’indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 79,9, scontando una flessione di 2,7 punti percentuale rispetto al periodo aprile-giugno 2010. Le Prospettive Future - La fiducia ritrovata dagli imprenditori piemontesi nei primi sei mesi del 2010 sembra ora insidiata da nuove preoccupazioni. Le previsioni per il semestre ottobre 2010–marzo 2011 appaiono, infatti, in peggiormento rispetto a tre mesi fa. Il 30% degli imprenditori intervistati dichiara di aspettarsi una nuova crescita della produzione industriale, mentre il 25% ne prospetta una flessione, generando un saldo di opinione positivo per soli 5 punti percentuale, a fronte dello scarto di 15 punti registrato nel Ii trimestre del 2010. Se sul fronte della produzione induistriale gli ottimisti continuano a prevalere sui pessimisti, altrettanto non può dirsi per le prospettive relative agli ordinativi interni: 26 imprenditori su 100 prevedono che nel semestre a cavallo tra il 2010 e il 2011 la domanda interna crescerà, mentre il 27% ne prospetta una flessione: il saldo di opinione risulta, così, negativo per un punto percentuale, a fronte di un saldo positivo di 7 punti registrato nel Ii trimestre 2010. Sul fronte della domanda estera, invece, le previsioni di crescita sopravanzano quelle negative per 9 punti percentuali, saldo di opinione che appare comunque in arretramento rispetto ai 13 punti del periodo precedente. L’occupazione permarrà, infine, su livelli stazionari per l’80% degli imprenditori piemontesi, crescerà per 7 intervistati su 100, mentre subirà un nuovo arretramento per il 13% degli imprenditori.  
   
 

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