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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
 
   
  QUINTA BIENNALE INTERNAZIONALE DI FERRARA, DUE PROGETTI A CURA DI SABRINA FALZONE

 
   
  Ferrara, 23 novembre 2010 - Nell’ambito della quinta edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara tra il 7 e il 21 dicembre 2010 il critico e storico dell’arte Sabrina Falzone presenterà due esposizioni d’arte contemporanea intitolate “Logos e Pathos. Una geografia intellettuale ed emozionale dell’arte” presso il Chiostro di Sant’anna e “Luci e ombre della mente. Corrispondenze tra genio e follia” presso la Sala del Borgonuovo nel centro storico di Ferrara. Il catalogo è curato dall’Editoriale Giorgio Mondadori, mentre l’evento si avvale del Patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Ferrara e dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara. Il Prof. Paolo Orsatti, presidente dell’ente organizzatore Ferrara Pro Art, ci spiega: <<La Biennale di Ferrara “Dal Bunker all’Estasi” ha l’intento di ospitare nella città estense un ampio panorama dedicato alle arti visive e contemporanee. Ma, come elemento innovativo, oltre ad artisti di talento, si è costituito un team di curatori di livello nazionale in forte crescita di attività e capaci di produrre, nei prossimi anni, veri e propri “som/movimenti artistici”. L’apparato espositivo sarà disposto nelle varie locations storiche ad alta suggestione situate nel cuore della città patrimonio dell’Unesco.>> La curatrice Sabrina Falzone ci indica che <<nel percorso espositivo di “Luci e ombre della mente” della V Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara l’artista dimostra una continua esigenza di rinnovare e rinnovarsi, oltre ad un irreprensibile desiderio di indagare gli aspetti più arcani dell’iconologia artistica. L’assonanza iconologica è rintracciabile non solo tra l’impeto della luce e il motivo dell’estasi ma anche tra l’immagine dell’ombra e il concetto di “bunker” come inaspettate anticipazioni dell’ancestrale dialogo tra inconscio ed aspirazione. Le opere esposte approfondiscono il tema del conflitto interiore e l’avventura della mente verso altri luoghi. Alcuni autori si concentrano sulle ombre, le tenebre del colore che sono emblema di stasi ma anche origine e proiezione della coscienza umana, mentre altri propongono il rapimento del colore, mediante il trionfo della luce o del movimento. La mostra intende mettere in evidenza da un lato l’abisso della mente umana, dall’altro la sua elevazione mistica.>> Gli artisti ammessi alla sezione espositiva “Luci e ombre della mente” sono Boz, Roberto Rodolfo Cami, Regina Di Attanasio, Jacquelin Domin, Luisa Fabris, Claudio Fazzini, Suzana Lotti, Antonella Modàffari Bartoli, Loredana Mortellaro, Francesca Pettinato, Renée e Maria Savino. Mentre tra gli autori selezionati per “Logos e Pathos” figurano Mirko Cervini, Davide Clemente, Achille De Tommaso, Marco Fattori, Vesna Pavan, Cinzia Pigini, Chiara Rossato, Martina Tapinassi, Raffaele Autunnale e Ars Maiora, un innovativo gruppo artistico formato da Marta Boccone, Fiamma Pagliari, Daniela Mantegazza, Valerio Tizzi, Gloria Giovanella, Tomaso Albertini, Ingrid Predaroli Tonesi e Ciro Belvedere. Secondo la curatrice “Dal Bunker all’Estasi” può essere interpretato come <<il trapasso dal Logos al Pathos, senza tuttavia escludere la simultaneità degli stati di coscienza: la coesistenza, e talvolta il conflitto, dell’istinto con la ratio. Il progetto espositivo “Logos e Pathos” vuole proporre una vera e propria geografia intellettuale ed emozionale dell’arte contemporanea, analizzando con accentuata perizia il terreno delle assonanze e delle analogie che contraddistinguono due concetti complementari del temperamento umano ed è proprio sul fondamento della complementarità tra logos e pathos che gli artisti in mostra riflettono attraverso i molteplici linguaggi delle arti visive. Sul tessuto della ricerca artistica odierna, l’esposizione individua lo sposalizio tra la razionalità dell’intelletto umano e l’emisfero irrazionale dell’artista, rintraccia l’esigenza profonda di un connubio tra la realtà e la fantasia, proietta sulla tela o sulla materia l’incontro tra l’attualità e lo scenario onirico. Gli artisti formulano nuove metodologie comunicative, affinando la sperimentazione eclettica delle tecniche artistiche e l’impiego dei materiali più disparati>>. (tratto dal testo critico ufficiale del Catalogo Mondadori della 5a Biennale)  
   
 

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