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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
 
   
  DALLA PARTE DELLE DONNE CONTRO LA VIOLENZA

 
   
   Milano, 27 novembre 2006 - "Mi impegno a promuovere una campagna contro gli stereotipi, ancora troppo diffusi, che presentano la donna come oggetto sessuale e inoltre mi impegno a richiedere che nel bando Fse (Fondo Sociale Europeo) la lotta contro la violenza sulle donne figuri tra gli obiettivi, in modo da poter realizzare progetti in questo settore". E´ quanto ha detto il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, con delega ai diritti del cittadino e alle pari opportunità, Antonella Maiolo, aprendo il 24 novembre i lavori della Tavolo Rotonda "Dalla parte delle donne contro la violenza", che si è tenuta in Regione in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne. "Le donne - ha detto il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, Alessandra Simone - subiscono violenza soprattutto dagli uomini che conoscono: mariti, fidanzati, amici. Quello che preoccupa infatti è la violenza domestica. Il numero delle violenze di strada non è in aumento e nel 90% dei casi i colpevoli vengono arrestati. Le violenze tra le mura domestiche invece sono più subdole e le donne faticano ancora a trovare il coraggio di chiedere aiuto e di denunciare lo stupratore". "Negli ultimi dieci anni infatti - ha precisato Alessandra Kustermann, direttrice del Centro di Soccorso Violenza Sessuale dell´Ospedale Maggiore di Milano - abbiamo però assistito ad una maggior capacità delle donne di chiedere aiuto: siamo infatti passati dalle 298 donne che si sono rivolte al centro nel triennio 97-99 alle 444 degli ultimi tre anni. Il problema resta ancora la difficoltà delle donne di sporgere denuncia. Su tre donne che subiscono violenza una non lo farà mai sapere, e delle altre due, che chiedono aiuto, solamente una poi presenterà denuncia. Per far uscire queste donne dal sommerso è necessario che possano contare su una rete di assistenza dal punto di vista legale, psicologico e materiale". A questo proposito esistono in Lombardia 12 Centri antiviolenza che hanno assistito in questi anni oltre 17. 500 donne. "Dall´inizio dell´anno - ha spiegato Marisa Guarneri presidente della Casa di accoglienza delle Donne maltrattare - abbiamo avuto oltre 600 richieste di aiuto e negli ultimi due anni abbiamo ospitato, in quattro case ad indirizzo segreto, 32 donne e 22 bambini. Nei nostri centri abbiamo registrato un abbassamento dell´età delle donne che vi si rivolgono (tra i 25 e i 35) a dimostrazione che forse si decidono a chiedere aiuto già dai primi episodi di maltrattamento. Se qualcosa sta cambiando è necessario però che anche le istituzioni si muovano: ci vuole una legge antiviolenza della Regione Lombardia". "Se ne può parlare - ha detto il sottosegretario Maiolo - anche se trovo la proposta scarsamente efficace per incidere su questa realtà che credo invece debba essere affrontata soprattutto dal punto di vista del cambiamento culturale". Sulle violenze di strade e quelle, tra le mura domestiche, che approdano alle forze dell´ordine si è centrato l´intervento del colonnello Paolo Ferrarese comandante del comando regionale dei carabinieri di Milano. "Le categorie più a rischio sono i minori e le donne poco tutelate. Il fenomeno è trasversale a tutte le categorie sociali. E´ aumentato il numero delle denunce: il 60% delle donne è di provenienza straniera. La maggioranza ha un età compresa tra i 18 e 24". Il colonnello Ferrarese ha poi indicato alcuni comportamenti da tenere per evitare o affrontare una situazione di pericolo: "Non fidarsi delle apparenze, al primo sospetto cercare di attrarre l´attenzione su di sé, anche urlando, se si è in macchina staccare le chiavi dal cruscotto per impedire la fuga, non usare alcol o sostanze che facciano sottovalutare il pericolo. In ogni caso poi sporgere denuncia. Lo stupro è il reato in cui è più alta la percentuale di arresti dei colpevoli". .  
   
 

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