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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
 
   
  FORMIGONI: NUOVI STRUMENTI PER LAVORO E IMPRESE ILLUSTRATE A "MATCHING" LE STRATEGIE PER ECONOMIA E WELFARE E SULLA MANOVRA: SI POTEVA INTERVENIRE SULLE REGIONI SPECIALI

 
   
  Milano, 23 novembre 2010 - "Bisogna guardare quello che sta accadendo nei Paesi che oggi trainano l´economia mondiale e prendere iniziative per dar vita e sviluppare reti in cui le imprese si incontrano non solo per sviluppare opportunità di business, ma anche per confrontare le proprie esperienze, scambiarsi conoscenza e condividere know how". Delinea nuove prospettive di politiche per le imprese e di politiche per il lavoro il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento di ieri a "Matching", la manifestazione di incontro fra aziende promossa dalla Compagnia delle Opere, dove ha dialogato con il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e il vice -presidente della Commissione europea, Antonio Tajani. Non senza tornare sul tema della manovra, con la quale, spiega Formigoni, "la Lombardia è la Regione più penalizzata in assoluto. Si poteva intervenire sulle Regioni a statuto speciale che sono le più ricche d´Italia". Ed è Romani che, pubblicamente, dà ragione a Formigoni quando sottolinea che "penalizzare la Lombardia significa avere meno risorse per sostenere quel sistema regionale che traina il Paese". Sostegno Alle Imprese - Per Formigoni "anche alla luce dei tagli delle risorse pubbliche, occorre un ripensamento degli strumenti di sostegno alle imprese, in modo tale da sviluppare politiche più incisive e più adeguate allo scenario economico". Il presidente lombardo ne indica le linee principali: favorire le aggregazioni tra imprese per rafforzare la competitività; velocizzare la distribuzione di risorse (sull´esempio dello strumento Made in Lombardy); prestare attenzione ai settori rimasti produttivi nonostante la crisi, come quelli della green economy e del welfare (dove si è delocalizzato e dove l´occupazione aumenta). Senza scordare il Piano casa, per il quale la Lombardia ha messo a disposizione quest´anno 50 milioni. Per quanto riguarda le garanzie per il credito alle imprese, Formigoni vede opportuno rilanciare e ammodernare il ruolo dei Confidi e nello stesso tempo sviluppare la collaborazione con il sistema bancario. Semplificazione - E´ certamente questo processo quello forse più richiesto dalle aziende e quello su cui la Lombardia ha dedicato, specie con l´inizio dell´attuale legislatura, la massima attenzione. Ridurre tempi e costi a carico di cittadini e imprese costituisce, per Formigoni, "un fattore importante di competitività". "Occorre fare in modo - spiega il presidente lombardo - che le imprese possano operare libere da quei lacci e lacciuoli che sono un onere ingombrante in tempi normali, ma che possono diventare davvero pesanti in fasi congiunturali come quella attuale. Si tratta di un cambiamento che deve essere anche culturale, prima che normativo. La ripresa infatti può arrivare solo se si scommette sulla capacità di costruzione positiva di ogni persona, sulla fiducia che si dà alla voglia di rischiare da parte del singolo". Lavoro E Capitale Umano - Secondo il Fondo Monetario Internazionale le misure a sostegno dell´occupazione adottate dal Governo italiano hanno avuto un effetto positivo nel contenere la perdita di posti di lavoro, limitando quindi le ripercussioni sociali della crisi in atto. "Tale giudizio - sottolinea Formigoni - può a maggior ragione riferirsi anche alla Lombardia. Basti pensare alle novità e all´efficacia introdotte con la Dote Lavoro e la Dote Lavoro-ammortizzatori sociali, che hanno permesso di sostenere il reddito di 100.000 lavoratori (anche di categorie precedentemente escluse dalla Cig) e di offrire a tantissimi un percorso di riqualificazione per rientrare nel mercato del lavoro". Formigoni suggerisce "una riforma degli ammortizzatori sociali che deve mirare all´allargamento delle tutele e, proseguendo il lavoro già impostato in questi anni di crisi, si basi sull´integrazione tra le politiche passive e le politiche attive. Una contrattazione aziendale di secondo livello dunque è un fattore decisivo per introdurre un nuovo welfare territoriale, in grado di garantire maggiore produttività, retribuzioni più alte, incremento della competitività delle aziende. Conciliazione - Risolvere o quantomeno ridurre al minimo il contrasto tra famiglia e lavoro, in particolare (ma non solo) per le donne. E´ l´altra grande linea strategica che Regione Lombardia ha deciso di perseguire con grande determinazione. "Sono convinto - sottolinea Formigoni - che, specie in questi mesi di difficoltà e di crisi economica, le politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro assumano un ruolo cruciale nel sistema di welfare e siano allo stesso tempo un decisivo fattore di crescita e di competitività per tutto il sistema economico ed imprenditoriale".  
   
 

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