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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
 
   
  OLIVICOLTURA “TOUR DELL’OLIO”

 
   
  Perugia – È stato un vero e proprio “tour dell’olio”, compiuto il 21 novembre in occasione di “Frantoi Aperti” dall’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, per rendersi conto di persona della realtà delle aziende olivicole, dei risultati, dei progetti e dei problemi dei produttori di quello che costituisce, insieme al vino e ai prodotti tipici di qualità, una punta di diamante dell’agroalimentare umbro, un simbolo della regione e del suo territorio. “Avrei voluto, se avessi potuto, visitarli tutti”, ha detto l’assessore Cecchini, impegnata nel “tour” per l’intera giornata di domenica, nel quarto dei sei finesettimana previsti dalla 13esima edizione di “Frantoi Aperti”, organizzata lungo la “Strada dell’Olio” per promuovere l’olio extravergine di oliva “Dop”, all’insegna delle degustazioni ma anche di eventi culturali diffusi nei comuni che hanno aderito all’iniziativa. “Visitarne alcuni – ha detto l’assessore – è stato un modo per visitarli idealmente tutti, per testimoniare a tutto il comparto la vicinanza e il sostegno della Regione per un complesso di realtà produttive dotate di forte dinamismo e spirito d’innovazione. L’olivicoltura umbra – ha sottolineato – ha superato quest’anno i 100 mila quintali di prodotto, ci sono aziende che hanno investito, utilizzando le misure del Piano di Sviluppo Rurale, con progetti di grande interesse per il futuro del comparto. L’olio umbro ha dimostrato anche quest’anno di essere un ottimo olio, capace di esaltare sia la cucina delle famiglie che della ristorazione. Il nostro auspicio è che in Umbria se ne consumi di più, e che in Italia e all’estero venga sempre più sorretto da un’azione promozionale e di comunicazione all’altezza del prodotto”. Il “tour dell’olio” dell’assessore Cecchini è cominciato al mattino con la visita (presenti i sindaci delle due città, Sandro Vitali e Giuliano Nalli) del Frantoio di Spello e della Società Agraria di Trevi “Il Frantoio”: Fausto Fratini del Frantoio di Spello ed Angelo Guidobaldi di Trevi hanno illustrato all’assessore le caratteristiche degli impianti, problemi e prospettive. Primo frantoio in Italia ad aver ottenuto la certificazione “Iso 9002” (certificazione del sistema di qualità) nel 1994 e il primo impianto in Umbria a potersi fregiare della certificazione “Dop Umbria Colli Assisi-spoleto” nel 1997, il Frantoio di Trevi – ha detto Guidobaldi – è attualmente impegnato in una collaborazione scientifica con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia per la costruzione di un sistema di estrazione e purificazione dei polifenoli (antiossidanti naturali) dalle acque di vegetazione delle olive. A Spoleto, presso il complesso di San Nicolò, Fernanda Cecchini, accompagnata dall’assessore comunale alle attività produttive Maria Margherita Lezi, ha salutato gli allievi degli Istituti Alberghieri di Assisi, Spoleto e Terni, impegnati in una gara di cucina (poi vinta dall’Istituto di Terni), nel quadro delle manifestazioni promosse da “Frantoi Aperti”. “L’olio – ha detto l’assessore ai giovanissimi “chef” – è un elemento fondamentale per far buono un piatto, e quello umbro deve sempre più diventare, insieme ai nostri prodotti di eccellenza, un ambasciatore ed un ‘biglietto da visita’ della nostra gastronomia”. E a testimonianza del legame fra gastronomia e arte, l’assessore Cecchini e il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti hanno pranzato alla tavola del “Teatro delle Ariette”, un gruppo di Castello di Serravalle (Bologna) specializzato in “performances”, che uniscono la cucina “live” di piatti a base di prodotti rigorosamente “bio” con azioni sceniche, recitazioni e monologhi. Nel pomeriggio, la visita dell’assessore è proseguita presso il Frantoio Feliziani e “Cufrol” di Carlo Gradassi a Spoleto, per concludersi a Campello sul Clitunno al “Frantoio Marfuga” di Francesco Gradassi. Fra i progetti innovativi dell’azienda, Francesco Gradassi ha citato quello che punta alla valorizzazione del cosiddetto “olio estremo”, ovvero l’olio antico, coltivato come un tempo nelle terre marginali prima delle colture intensive: “Chi l’ha assaggiato dice che è un olio che non ha paragoni – ha detto Francesco Gradassi all’assessore Cecchini -, per le caratteristiche organolettiche, il sapore, il profumo e la ‘ruvidezza’ autentica del prodotto. I nostri vecchi lo facevano, e noi stiamo lavorando per rifarlo, come prodotto di nicchia e di eccellenza: occorre localizzare le zone e avere un sostegno adeguato”.  
   
 

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