Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Novembre 2006
 
   
  COURMAYEUR NOIR IN FESTIVAL 5-11 DICEMBRE 2006

 
   
  Milano, 27 novembre 2006 - La sedicesima edizione del Courmayeur Noir In Festival si svolgerà da martedì 5 a lunedì 11 dicembre, come sempre all’ombra del Monte Bianco e come sempre restando fedele al suo modello originale di mix tra il grande cinema in anteprima, la migliore letteratura di genere mystery, i linguaggi paralleli come la televisione, la grafica, la fotografia, la cronaca. Il festival è diretto da Emanuela Cascia, Marina Fabbri, Giorgio Godetti. Cinque le sezioni in cui si articola il programma dell’edizione 2006 La selezione ufficiale per il cinema con 15 titoli in anteprima assoluta di cui 10 in concorso tra i quali la giuria internazionale sceglierà il vincitore del Premio Valle d’Aosta Cinema, il Premio Napapjiri per il migliore interprete e il Premio Speciale della Giuria. Il Premio del Pubblico – Fox Crime andrà invece al film più votato dagli spettatori. Tra i titoli già confermati La tourneuse des pages di Denis Dercourt, una delle rivelazioni dell’ultimo festival di Cannes, l’indipendente americano (in odore di scandalo) 10th & Wolf di Robert Moresco con Giovanni Ribisi, Dennis Hopper e Val Kilmer, l’atteso horror Non aprite quella porta – L’inizio di Jonathan Liebesman, il fantastico The Covenant di Renny Harlin. Per la sezione letteraria quest’anno è centrale il tema della metropoli, a cui viene dedicato l’incontro Le città in nero. Scrittori italiani e stranieri raccontano le loro città, diventate, da semplice sfondo, veri e propri personaggi delle storie contemporanee della violenza. Oltre a Elmore Leonard, definito dalla critica americana il ‘Dickens di Detroit’, partecipano all’incontro; James Hall cantore della Miami violenta dei nostri anni, Harlan Coben con la sua New York tra leggenda e realtà, l’islandese Arnaldur Indridason vera scoperta della “nuova onda” scadinava. E gli italiani Enzo Fileno Carabba, Marcello Fois, Marco Vichi, curatore dell’antologia “Le città in nero” edita da Guanda. Tra gli altri protagonisti del circolo Napapjiri: gli americani Harlan Coben autore di Suburbia killer (Mondadori), James W. Hall con il bestseller Acqua profonda (Piemme) e l’inglese Andrew Taylor autore di Il ragazzo americano (Editrice Nord), magistrale ricostruzione degli anni londinesi di Edgar Allan Poe. Uno sguardo particolare è rivolto al noir dei paesi scandinavi con la presenza di Jo Nesbo autore de Il pettirosso (Piemme) e Arnaldur Indridason con La signora in verde (Guanda). Tra gli italiani, non poteva mancare quest’anno Giorgio Faletti con il suo nuovo libro Fuori da un evidente destino (Baldini&castoldi). Mentre scrittori americani e italiani si confrontano nell’antologia The Dark Side (Einaudi) che sarà presentata al Festival dal curatore Roberto Santachiara insieme ad alcuni degli autori dei racconti pubblicati. Mini Noir sarà ancora una volta una sorta di “Festival nel festival” con film per i più giovani come Stormbreaker e le avventure create dal geniale disegnatore John Dillworth Leone cane fifone, realizzate da Cartoon Network Studios, anteprime assolute come Flushed Away (“Giù per il tubo”) dagli autori di Wallace & Gromit, laboratori creativi realizzati insieme all’Istituto Europeo di Design – Ied Milano che per l’occasione ha anche realizzato due mostre, una grafica dedicata all’illustrazione di due racconti di Carlo Lucarelli e una fotografica, creata sui temi del noir dai giovani allievi dell’istituto. La televisione in noir sarà al centro di uno spazio autonomo con le anteprime di alcune delle serie americane più attese del momento in accordo con Buena Vista Entertainment e Foxcrime, e uno speciale omaggio all’antologia italiana Crimini in onda su Raidue proprio in contemporanea con il Festival. La sezione Doc Noir è dedicata quest’anno alla rivoluzione ungherese del 1956 e alle conseguenze internazionali di quelle che furono definite le due settimane più lunghe del dopoguerra. In quell’anno il mondo tremò: equilibri, bene o male consolidati, furono messi a dura prova. La sfida di una piccola nazione contro la potente Unione Sovietica fu infatti uno dei maggiori drammi per l’Occidente durante la Guerra Fredda. Nei giorni del festival verranno proiettati alcuni filmati inediti di produzione ungherese, italiana e americana e il film di Márta Mészáros L’uomo mai sepolto dedicato al rapimento e all’uccisione del premier ungherese Imre Nagy. Il 10 dicembre una tavola rotonda con Bernardo Valli, Demetrio Volcic, Andras Nagy, Attila Szakolczai e altri ospiti internazionali, rifletterà sugli eventi di quell’anno e sulle conseguenze che negli anni successivi subì l’assetto politico internazionale. La nostra inchiesta pone al centro due misteri, uno sovietico e uno americano. Il primo è la scomparsa (e il ritrovamento) del corpo del primo ministro ungherese del 1956, Imre Nagy, narrato attraverso il film di Márta Mészáros. Il film ripercorre la storia drammatica del primo ministro, sequestrato dai sovietici, ucciso nel 1958 in segreto e sepolto varie volte, l’ultima, con gli onori di Stato, solo nel 1991. Il secondo mistero riguarda la morte a New York del diplomatico delle Nazioni Unite Povl Bang-jensen: nella tavola rotonda di domenica 10 dicembre, Ungheria 1956, un paese lasciato solo, verrà discusso l’operato delle Nazioni Unite in quegli anni difficili di Guerra Fredda tra Urss e Usa, a partire dal suo tragico caso. Il diplomatico danese fu licenziato dalle Nazioni Unite nel 1958 dopo aver svolto l’incarico di vice segretario generale della commissione d’inchiesta sui problemi d’Ungheria costituitasi l’anno prima. Bang Jensen si era rifiutato di fornire ai suoi superiori la lista dei testimoni della rivolta ascoltati a porte chiuse, temendo che i nomi venissero resi noti. Un anno dopo fu trovato morto – apparentemente suicida – in un parco di New York nei pressi del Palazzo delle Nazioni Unite. Nel suo stomaco fu rinvenuto un antidepressivo usato dai servizi segreti sovietici. Fu suicidio? L’immagine del Courmayeur Noir in Festival 2006 è di Mojmir Ježek ; il logo del Festival è di Daniele Panebarco; l’immagine del Mini Noir è stata gentilmente concessa da Ied – Milano. Infine i premi letterari: oltre al Premio Giorgio Scerbanenco- La Stampa per il migliore romanzo italiano (i cinque finalisti si conosceranno all’inizio di dicembre), verrà assegnato il Raymond Chandler Award al grande sceneggiatore e romanziere americano Elmore Leonard. Di Leonard, lo scrittore preferito da Quentin Tarantino, è in uscita per Einaudi a fine novembre l’ultimo libro Hot Kid, mentre al cinema è atteso Killshot, l’ultima trasposizione firmata dal regista inglese John Madden (Shakespeare in Love e Proof ). Ma su Leonard, Hollywood ha ben due progetti pronti per il 2007: il remake di Quel treno per Yuma, per la regia di James Mangold, con Christian Bale e Russell Crowe (l’originale del 1957 in omaggio a Glenn Ford si vedrà a Courmayeur), e l’esordio alla regia dell’attore americano Don Cheadle (Hotel Rwanda) con Tishomingo Blues, prodotto dalla coppia Clooney-soderbergh. .  
   
 

<<BACK