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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Novembre 2010
 
   
  AL TEATRO CARCANO DI MILANO IL GRANDE CAPO DI LARS VON TRIER

 
   
  Milano, 29 novembre 2010 - Scritto dal grande regista danese Lars von Trier (Le onde del destino, Dancer in the dark, Dogville)e da lui diretto per il cinema nel 2006, Il grande capo è una commedia degli equivoci per attori degni di essere chiamati tali. Il ritmo concitato della recitazione, l’immediatezza delle battute, la ferocia dei dialoghi disegnano una satira divertente e amara sul mondo del lavoro e sulle relazioni che si stabiliscono all’interno di un ambiente chiuso nella cornice della società del nostro tempo. La vicenda, ambientata in un’azienda informatica danese, narra le vicende di un gruppo di creativi che, dopo anni di successi, stanno per essere licenziati. Raoul, reale padrone dell’azienda, non ha mai rivelato loro la sua vera identità, fingendo di essere semplicemente un collega, anche lui alle dipendenze del “grande capo”. Sempre in incognito, Raoul intavola una trattativa per vendere a un concorrente straniero, un cupo islandese determinato a chiudere l’affare, e decide di assumere un attore disoccupato perché reciti la parte del capo per concludere la cessione dell’azienda. La versione italiana di Giorgio Mariuzzo (suoi gli adattamenti teatrali di Pallottole su Broadway e Io e Annie di Woody Allen, di Stregata dalla luna e Harry, ti presento Sally) trasforma il conflitto secolare tra Danimarca e Islanda in quello, a noi più familiare, tra nord e sud, tra un’imprenditrice veneta che pretende un contatto diretto con il fantomatico capo della ditta in vendita, e un attorucolo di origini meridionali. Scritturato con l’ingrato compito di mandare a casa i lavoratori. Scene di sfacciata comicità si alternano a momenti amari in cui ci si fa beffe sia della spasmodica ricerca di consenso e del bisogno di essere “riconosciuti”, accettati e riveriti dai colleghi di lavoro e dalla società, che dell’atteggiamento ossequiente nei confronti del più forte e sprezzante verso i subordinati. Si ride molto del disperato bisogno di specchiarsi negli occhi degli altri per trovarvi un briciolo di riconoscimento e suscitare almeno una punta di invidia per la nostra supposta “felice condizione”. Una storia emblematica del mondo del lavoro e di una società votata esclusivamente al risultato economico, dove tutto è misurato in base agli obiettivi raggiunti, anche a scapito dei rapporti umani. Gianfelice Imparato, attore napoletano tra i più capaci e versatili (tra le sue più recenti interpretazioni teatrali: Ditegli sempre di sì, I dieci comandamenti, L’oro di Napoli; fra i suoi ultimi successi cinematografici: Gomorra, Il Divo, e, in uscita prossimamente, La bellezza del somaro di Castellitto e Into paradiso, opera prima di Paola Randi), presta la sua maschera imperturbabile, ai limiti del surreale, al finto “grande capo”, mentre Erica Blanc disegna una divertente donna d’affari, diffidente e risoluta. La regia è di Maurizio Panici. In occasione delle recite milanesi, verranno organizzati due incontri aperti al pubblico: venerdì 10 dicembre alle ore 18,30 in teatro e martedì 14 dicembre alle ore 18 presso Mondadori Multicenter (piazza Duomo, 1). Interverranno Gianfelice Imparato e Erica Blanc. Ingresso libero. Www.teatrocarcano.com/    
   
 

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