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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Maggio 2006
 
   
  CON VINITALY L’ENOLOGIA ITALIANA VINCE IN RUSSIA A MOSCA E SAN PIETROBURGO DAL 25 AL 27 MAGGIO

 
   
   Mosca, “L’italia è il secondo Paese per interscambio con la Russia, dietro solo alla Germania, per un totale di 20 miliardi di euro. In questo contesto, molto successo hanno i prodotti del made in Italy che, come il vino, evocano nei consumatori anche la cultura del nostro Paese”. Con questa dichiarazione dell’ambasciatore italiano, Vittorio Surdo, si è aperta oggi all’Infospace di Mosca, il nuovo International informational exhibition centre, l’edizione 2006 di Vinitaly Russia, l’evento organizzato da Veronafiere dal 25 al 27 maggio in collaborazione con Ice e Buonitalia per promuovere la produzione enologica italiana. “La società voluta dal Ministero delle politiche agricole e forestali – ha dichiarato Giorgio Serra, responsabile del settore vitivinicolo di Buonitalia – ritiene il mercato russo interessante. Noi agiamo come cabina di regia delle attività promozionali, permettendo alle piccole e medie imprese di unirsi in consorzio per portare la propria immagine all’estero”. “Il tour di Vinitaly nei mercati emergenti e di maggiore interesse – ha affermato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - hanno un ritorno in termini commerciali diretti per le aziende che portiamo all’estero, ma aumentano pure le presenze di operatori stranieri a Verona. Ad aprile, alla quarantesima edizione di Vinitaly – ha proseguito Mantovani - hanno partecipato 33 mila buyer provenienti da tutto il mondo e il trend di crescita dei russi è del 40% l’anno”. “Quest’anno – ha detto Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere - siamo già stati in India a gennaio, ora siamo in Russia, poi sarà la volta di Usa, Giappone per il primo Vinitaly Japan e Cina. Con Vinitaly – ha spiegato Castelletti – abbiamo creato un sistema integrato per la promozione del vino italiano sui mercati mondiali, grazie a un accordo pluriennale che oltre a Ice e Buonitalia vede coinvolti Unione Italiana Vini e Federvini per sostenere l’internazionalizzazione delle aziende italiane. A questo scopo è stato previsto un programma di investimenti ad hoc, superiore ai 100 milioni di euro”. Stime prudenti indicano che il mercato del vino in Russia ammonta a 700 milioni di litri/anno, con una crescita dell’8% l’anno in termini di volume e del 15% in valore. Il vino d’importazione ammonta a 380 milioni di litri, con l’Italia al quarto posto e il 7% del mercato, ma al secondo posto, davanti anche alla Francia, per valore dei vini. Alla terza edizione di Vinitaly Russia partecipano circa 150 produttori vitivinicoli italiani, ben intenzionati a cogliere le grandi opportunità di questo mercato emergente tra i più dinamici del mondo. I rappresentanti della migliore enologia nazionale incontreranno 700 tra distributori, ristoratori, sommelier e giornalisti nel corso di degustazioni, seminari tematici e work shop commerciali. In Russia il vino è al terzo posto per quanto riguarda il consumo di alcolici, dietro a vodka e birra. Tuttavia, mentre il vino è in crescita, il mercato della birra è ormai saturo e quello della vodka è in lieve calo. I consumatori di vino in Russia oggi preferiscono la qualità. La produzione enologica locale, che ammonta a circa 305 milioni di litri ed è qualitativamente poco pregiata (fascia bassa), è diminuita del 18% nel 2005, mentre le importazioni (fasce media e alta) sono aumentate del 25%. L’attuale situazione del mercato enologico offre vantaggi per chi fornisce vini con un buon rapporto prezzo/qualità, e le possibilità per i prodotti italiani sono notevolmente accresciute in questo momento di tensioni diplomatiche tra la Russia da un parte e Moldavia e Georgia dall’altra, che da sole rappresentano oltre il 50% dell’import enologico. Ora il Governo russo ha vietato temporaneamente le importazioni da questo due Paesi, lasciando scoperti notevoli spazi di mercato. Tutte le importazioni di vini e alcolici in Russia sono gestite da 126 importatori, 16 dei quali controllano il 65% dei volumi totali. In questo momento il Governo cerca di sostenere il consolidamento delle importazioni come mezzo di controllo del mercato dei vini e degli alcolici, che secondo molti analisti ha un mercato cosiddetto “grigio” equivalente a quello legale. .  
   
 

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