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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Dicembre 2010
 
   
  FONDO DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE, COMPLETATO L’ACQUEDOTTO IN ETIOPIA. AATO VERONESE E BENEFICENZA NELLE BOLLETTE. ALTRO CHE “OCCULTA”, LA SOLIDARIETÀ È TRASPARENTE COME L’ACQUA.

 
   
  Verona, 1 dicembre 2010 – L’anno scorso i Consiglieri di Amministrazione hanno infatti aderito ad un’importante iniziativa promossa da N.a.d.i.a Onlus: la costruzione di un acquedotto in Etiopia, nella località di Durame. È di questi giorni la notizia che l’acquedotto (ovvero la prima tranche che canalizza e depura la fonte di Ebala, a 12 chilometri da Durame) è stato già costruito. E questo solamente grazie al Cda, che nel 2009 ha messo mano ai propri stipendi, autoriducendoli (a partire da giugno 2010 le indennità non sono più percepite, ai sensi del dl 78 di Tremonti). L’obiettivo è stato quindi raggiunto: con i 10mila euro raccolti dall’autoriduzione degli stipendi dei membri del Cda dell’Aato Veronese l’anno scorso, l’acquedotto in Etiopia è oggi una realtà, realizzato a Durame unendo le forze di ingegneri italiani e africani nell’arco di nemmeno un anno. Non corrisponde quindi al vero quanto pubblicato oggi su un Quotidiano Locale, ossia che i proventi derivati dal fondo di solidarietà internazionale saranno destinati alla realizzazione dell’acquedotto in Etiopia (come annunciato, già realizzato grazie all’autoriduzione degli stipendi del Cda nel 2009). Il fondo di solidarietà internazionale è stato istituito con apposita delibera approvata da tutti i sindaci che compongono l’assemblea d’ambito nel dicembre 2009 e il relativo bando per l’assegnazione è stato approvato dal Cda ad ottobre 2010, il mese scorso. La pubblicazione del bando, quindi, non è stata ancora effettuata perché la contingente situazione di forte disagio delle popolazioni alluvionate nei comuni dell’Est veronese suggerisce al Cda di valutare se utilizzare parte di quei fondi in via del tutto eccezionale per i nostri alluvionati. A riprova di ciò, si allega copia della lettera congiunta trasmessa ai sindaci da parte di Aato Veronese e Acque Veronesi e copia della delibera e del bando. Inoltre, si rende noto che in data 19-03-2010, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, durante la conferenza stampa indetta da Aato Veronese proprio per informare i cittadini, era stata data notizia ai media del progetto “Acqua per Durame”, e della relativa modalità di reperimento dei fondi necessari alla costruzione dell’acquedotto, ossia l’autoriduzione degli stipendi del Cda. L’ammontare annuo di questo fondo, nei confronti degli utenti, può essere sintetizzato in questa semplice tabella: Realizzato L’acquedotto A Durame Grazie All’auto-riduzione Degli Stipendi Del Cda Nel 2009, La Soddisfazione Di Aato Veronese “L’acquedotto realizzato in Etiopia, che serve acqua potabile a 40mila persone e all’ospedale di Durame, è una realtà grazie al supporto e alla collaborazione di tutti: la proposta auto ridurre le indennità è stata suggerita da Silvio Gandini, membro del Cda, e il vicepresidente Luigi Mauro Visconti ha suggerito di indirizzare i risparmi verso interventi solidali, a favore di persone bisognose per dare loro un segnale concreto –sintetizza Mauro Martelli, Presidente Aato Veronese -. Questa proposta è stata poi stata sostenuta dall’allora Presidente Luigi Pisa, attualmente assessore al Comune di Verona, e dal resto del Consiglio di Amministrazione di Aato Veronese. È quindi per noi motivo di grande soddisfazione dare riscontro, oggi, di questi risultati”. Il progetto “Acqua per Durame” è un programma di solidarietà internazionale portato avanti da N.a.d.i.a. Onlus, associazione di volontariato impegnata dal 2000 in progetti di cooperazione e solidarietà internazione in Federazione Russa, Georgia, Thailandia, Etiopia, Magadascar e Bolivia. A Durame, in Etiopia, la popolazione (34.968 persone, nel 2012 saranno più di 40mila), è attualmente priva di punti di distribuzione di acqua potabile: in particolare sono le donne e i bambini a soffrire maggiormente della mancanza di acqua potabile. L’intento del progetto, dunque, è stato garantire l’accesso all’acqua potabile alla città di Durame e al suo ospedale, canalizzando la fonte Ebala che dista dalla città ben 12 chilometri. “Sapere che la nostra iniziativa abbia garantito l’accesso all’acqua potabile a circa 40mila persone in Etiopia ci rende felici. L’acqua, grazie al nuovo acquedotto, oltre a non costringere i bambini a bere quella infetta dalle pozzanghere, servirà anche all’ospedale di Durame per curare adeguatamente i malati – commenta Luigi Mauro Visconti, vice presidente Aato Veronese -. E’ già inconcepibile pensare che in alcune aree del mondo non ci sia la disponibilità di acqua; è ancora più inconcepibile pensare che, dove c’è disponibilità, l’acqua non possa essere utilizzata perché inquinata. La cosa più sorprendente per noi è aver riscontrato quanto tanto si possa fare con un così modesto ed irrilevante sacrificio; ringraziamo perciò l’Associazione N.a.d.i.a. Per l’opportunità concessaci”. “Questa vicenda segnala da parte di Aato Veronese la volontà di porre attenzione alle difficoltà, alle situazioni di bisogno. Non solo nel nostro territorio ma anche al di fuori dei confini italiani ed europei, perché l’acqua è una risorsa non solo per noi, ma per tutto il pianeta - sottolinea Silvio Gandini, Cda Aato Veronese -. In un periodo in cui si parla tanto di costi della politica noi abbiamo anticipato l’argomento: da tempo avevamo già fatto una scelta di riduzione delle nostre indennità, grazie alla quale si è potuto realizzare l’acquedotto in Etiopia. Siamo chiamati ad avere un ruolo all’interno del servizio pubblico e dobbiamo averne responsabilità”. “Abbiamo incontrato non poche difficoltà: oltre a quelle tecniche, ci siamo confrontati con una cultura diversa dalla nostra. Ed è difficile lavorare in un territorio che non è il nostro, pretendendo di ottenere gli stessi risultati – racconta Luciano Vanti, Presidente N.a.d.i.a. Onlus -. Ma alla fine le soddisfazioni sono arrivate e con la popolazione locale c’è stato un forte coinvolgimento. Ci auguriamo che questo primo intervento sia presupposto di continuità per altri progetti. Di sicuro - conclude Vanti –, l’ottimismo non manca”.  
   
 

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