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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Dicembre 2010 |
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SECONDO APPUNTAMENTO AL PICCOLO CON “MILANO PER GIORGIO GABER”
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“Eretici E Corsari” Claudio Gioè E Neri Marcoré Incontrano Gaber E Pasolini Reading/spettacolo Con La Regia Di Giorgio Gallione, Lunedì 20 E Martedì 21 Dicembre Eretici e corsari, in scena al Piccolo Teatro Strehler, lunedì 20 (ore 20.30) e martedì 21 dicembre (ore 19.30), è un reading/spettacolo interpretato da Claudio Gioè e Neri Marcoré, diretto da Giorgio Gallione e con musiche dal vivo del Gnu Quartet (Francesca Rapetti, Stefano Cabrera, Raffaele Rebaudengo, Roberto Izzo) in cui monologhi, articoli, canzoni e frammenti di interviste a Gaber e Luporini si armonizzano alle più disincantate intuizioni di Pasolini. “Io non sono mai stato un militante, mai tesserato, mai propagandista. Questo essere un po’ dentro un po’ fuori, che mi è stato anche imputato, per me è vitale. Io credo invece nell’utopia della politica come indagine nella realtà.” Giorgio Gaber A metà degli anni ’70 Pier Paolo Pasolini scrive e pubblica “Scritti corsari”, una raccolta di articoli, riflessioni, interventi a ruota libera sulla trasformazione, involuzione dell’Italia di quegli anni. In una intervista Gaber commenta “sviluppo senza progresso… mi sembra la sintesi più appropriata della nostra epoca”. Pasolini parla di un sistema che sta attuando un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità, che fonda il proprio potere su una ipnotica promessa di comodità e benessere, ma che in realtà sta trasformando il cittadino in un “uomo che solo consuma”; sottolinea altresì le eccezioni, le resistenze, le sopravvivenze, ma in sostanza tende a radiografare impietosamente il proprio tempo, esasperando l’analisi per chiedere almeno una reazione, per provocare una sorta di “captatio malevolentiae”, da cui far nascere un dibattito non ipocrita. In quegli stessi anni Gaber e Luporini non solo si muovono su una lunghezza d’onda analoga, mai bonariamente autoassolutoria, ma si nutrono e spesso condividono molte delle intuizioni pasoliniane, che trasformate e personalizzate, entrano in filigrana nei testi del teatro gaberiano. Monologhi e canzoni come “L’appartenenza”, “Il successo”, “Gli oggetti”, “Il grido”, “Il successo” “Il cancro”, “La smorfia” fino addirittura a “La razza in estinzione” svelano palesemente questa vicinanza, questo modo disincantato e spesso amaro di guardare il mondo, la società e il proprio paese. Eretici e corsari si alimenta di questi materiali, tratti da due artisti e intellettuali “non organici”, che non temono di compromettersi e di risultare anche sgradevoli, poeti d’opposizione, diversi nella libertà, che con lucida preveggenza ci svelano che “il futuro è già finito” e che sarebbe ora di tornare a privilegiare il “crescere” rispetto al “prendere”. “Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non avere niente da perdere e quindi di non essere fedele a nessun patto se non quello con il pubblico, che io considero degno della più scandalosa ricerca.” Pier Paolo Pasolini . Www.piccoloteatro.org - www.Piccoloteatro.tv |
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