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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  TLC FVG: BANDA LARGA OBIETTIVO DI LEGISLATURA

 
   
   Tavagnacco, 13 dicembre 2010 - L´infrastrutturazione in banda larga è fondamentale per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia, che vive ancora in una condizione di svantaggio digitale. Di conseguenza è obiettivo preciso dell´Amministrazione regionale quello di gettare le basi per consentire i collegamenti veloci ad internet in tutti i 218 Comuni della regione. E´ un´operazione complessa, che dovrà vedere ovunque l´avvio dei cantieri entro la fine della legislatura ma che già nel 2011 potrà vedere la creazione di una rete pubblica in alcune aree e l´avvio dei primi bandi di gara rivolti agli operatori privati delle telecomunicazioni. Lo ha ribadito l´assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, intervenendo il 6 dicembre a Tavagnacco (Ud) alla "Serata delle imprese - Ict for dinner", conversazioni sulla tecnologia del futuro organizzata dalla Camera di commercio di Udine, a cui hanno partecipato Giovanni Da Pozzo, presidente dell´ente camerale, Mario Pezzetta, presidente Di.te.di- Distretto Tecnologie Digitali, Luca Chittaro, direttore Hci Lab Università di Udine, e Luciano Mantovani, ispettore capo Polizia di Stato - Questura Udine. Rispondendo ad una domanda del moderatore del dibattito, Alberto Terasso, che ha chiesto le ragioni dell´abbandono del progetto Mercurio, l´assessore Riccardi ha riconosciuto che nella precedente legislatura vi è stata l´intuizione di affrontare questo tema, importante in quanto ancora oggi l´Italia è al 26.Mo posto al mondo in termini di infrastrutturazione in banda larga, come emerge da una recentissima analisi dell´Università di Oxford, e che il 50 per cento del territorio regionale è considerato zona a svantaggio digitale, con un terzo della popolazione che ne risente. Da qui la piena continuità della Giunta guidata da Renzo Tondo nell´obiettivo finale, per creare le condizioni per il superamento della marginalità, non però nel percorso "per arrivarci". Secondo Riccardi, infatti, il progetto Mercurio non teneva conto delle regole vigenti, sia quelle nazionali (decreto Bersani, del 2006) che europee, che vietano alla Regione di fornire direttamente servizi di connettività ad utenti privati (imprese e cittadini), in quanto costituiscono aiuti di Stato, se non parzialmente in quelle aree, generalmente quelle poco popolate, dove non vi è interesse economico degli operatori delle telecomunicazioni a investire direttamente in banda larga. Ecco dunque che la cessione di parte delle fibre riguarderà solo le aree dove è manifesto il digital divide, e questa cessione sarà fatta attraverso opportune gare a procedura aperta. Complessivamente la Regione, ha spiegato ancora l´assessore Riccardi, prevede un investimento complessivo in banda larga per 120 milioni di euro, di cui 112 già impegnati.  
   
 

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