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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  EDILIZIA IN UMBRIA: SOSTEGNO AL SETTORE ANCHE PER AIUTARNE IL CAMBIAMENTO”

 
   
  Perugia, 13 dicembre 2010 - “Il settore edile, colpito da una crisi senza precedenti per entità e durata, va sostenuto, - afferma il 6 dicembre l’Assessore regionale alle politiche della casa e sicurezza nei cantieri Stefano Vinti - soprattutto ora che si sono determinate le condizioni per definire azioni concrete per superare la crisi ed anche come occasione di cambiamento in direzione di una maggiore qualità, sicurezza, legalità e sostenibilità. La crisi economica e sociale non sta producendo solamente effetti devastanti sulle condizioni del lavoro e sulla tenuta dei livelli occupazionali, ma anche nuove dinamiche sociali, sia in termini di aggressione al quadro consolidato di diritti contrattuali che in termini di inusitate convergenze. In questo quadro – continua l’Assessore Vinti - è necessario opporsi fermamente ad un nuovo assalto cementificatorio basato sulle deroghe alle norme urbanistiche. Occorre invece porsi obiettivi alti e riformatori come la riqualificazione del territorio attraverso politiche di riaggregazione urbana, un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, l’utilizzo della leva fiscale e di aiuti statali per l’adeguamento tecnologico e il risparmio energetico, la qualificazione delle imprese, la tracciabilità dei flussi finanziari per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata, l’intensificazione dei controlli sulla sicurezza statica degli edifici e sulla sicurezza del lavoro, l’ estensione degli ammortizzatori sociali, il rafforzamento del Durc attraverso la “congruità”. Rispetto ad alcuni di questi temi l’Umbria già da tempo ha intrapreso un cammino normativo per molti aspetti “apripista” nel Paese; su altri invece occorre una necessaria e improcrastinabile accelerazione. Il confronto con le parti sociali in Umbria – conclude l’assessore Vinti - è senza dubbio rafforzato dalla manifestazione del 1 dicembre a Roma, indetta da Ance e sindacati edili, dove si sono rimarcate le promesse mancate dal governo Berlusconi e l’esigenza di una nuova politica per il settore. Questa è la fase per mettere in atto reali politiche di cambiamento e non certo per rivendicare mano libera nella gestione degli strumenti urbanistici”.  
   
 

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