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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  MEC-ART ITALIANA: NELL’AMBITO DI BERGAMO ARTE FIERA DAL 14-17 GENNAIO 2011

 
   
  Milano, 13 dicembre 2010 - In occasione della nuova edizione di Bergamo Arte Fiera (Baf 2011), la fiera d’arte moderna e contemporanea di Bergamo in programma dal 14 al 17 gennaio presso gli spazi del polo fieristico cittadino, viene presentata la mostra collaterale “Mec-art italiana”: una selezione di opere di Gianni Bertini, Mimmo Rotella, Aldo Tagliaferro, Elio Mariani e Bruno Di Bello. L’esposizione vuole sollecitare l’interesse per la sperimentazione nelle forme espressive della Mec-art (abbreviazione di Mechanical Art), le quali si dimostrano particolarmente utili nel descrivere l’evoluzione dei rapporti fra arte e linguaggio mediatico negli anni ’60, periodo di maggiore espansione della società dell’immagine e della cultura di massa. Contraddistinta da opere realizzate su tela emulsionata con procedimenti fotografici, eseguite tramite il ricorso a processi meccanici o tipografici (riporti fotografici su tela, serigrafie, artypo e riporti di clichés), la Mec-art si manifesta come l’interprete della sua epoca documentandone le peculiarità, assimilandone i modelli di riferimento e attuando una vera e propria contaminazione tra cultura contemporanea, arte e nuove tecnologie. La Mec-art nasce nella prima metà degli anni ’60 a Parigi, grazie al sostegno del critico francese Pierre Restany, e si sviluppa in Italia fra il 1966 e il 1970. Restany, convinto della crisi della pittura e stanco della supremazia dell’arte astratto-informale e del suo “gesto creativo”, vede nell’arte meccanica e nella sua “estetica oggettiva” una possibilità per una “ristrutturazione dell’immagine”. Sotto la sua guida ideologica, gli artisti metodologicamente affini alla Mec-art formano un gruppo internazionale ed eterogeneo fra cui figurano Serge Beguier, Alain Jacquet, Pol Bury e Nikos, oltre agli italiani Gianni Bertini e Mimmo Rotella, i quali hanno un ruolo fondamentale nella crescita del gruppo. Sono, tuttavia, le successive sperimentazioni dei più giovani Aldo Tagliaferro, Elio Mariani e Bruno Di Bello a dare coesione alle teorie di cui la Mec-art si fa portatrice. La mostra “Mec-art italiana” si concentra sulla produzione artistica dei cinque protagonisti italiani della tendenza, non limitandosi agli anni della germinazione ideologica ma comprendendo opere datate fino alla metà degli anni ’70, quando i caratteri distintivi si vanno trasformando nelle poetiche individuali degli autori. In esposizione le “mitologie” di Gianni Bertini i cui soggetti meccanomorfi spaziano dall’erotismo da rivista patinata, alle automobili, alle motociclette; gli artypo di Mimmo Rotella, rielaborazioni di immagini desunte da materiali tipografici e manifesti pubblicitari; il complesso lavoro di Aldo Tagliaferro fra critica, impegno politico e ricerca sul linguaggio con le sue “possibilità combinatorie”; la cronaca, gli amanti, la periferia e gli interni asettici di Elio Mariani; le scomposizioni e ricomposizioni di Bruno Di Bello e la sua ricerca su segni e scrittura di luce. Il volume “Mec Art, arte oltre la fine della pittura / kunst nach dem ende der malerei” (a cura di Volker W. Feierabend con testi critici di Francesco Tedeschi, Silvana Editoriale) è consultabile in sede espositiva. La mostra è organizzata grazie alla collaborazione di Bergamo Arte Fiera 2011 e delle gallerie che vi partecipano.  
   
 

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