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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  LA SCUOLA TRENTINA SI CONFERMA TRA LE MIGLIORI IN ITALIA

 
   
  Trento, 13 dicembre 2010 - La scuola trentina resta tra le migliori d’Italia e d’Europa e il sistema provinciale inoltre si conferma come una scuola inclusiva, con meno differenze interne tra i diversi livelli socio-economici dei ragazzi, con una forbice molto stretta tra la media della maggioranza degli studenti e le punte di eccellenza; migliorano i risultati dei licei e della formazione professionale, in lieve calo quello degli istituti tecnici. I risultati dell´Indagine Ocse - Pisa 2009 elaborati con un approfondimento a livello provinciale dall´Istituto nazionale di valutazione delle scuole-Invals sono stati presentati il 7 dicembre dal direttore dell´Iprase, Arduino Salatin, con una conferenza stampa in Provincia, cui hanno partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai; l’assessore provinciale all´istruzione Marta Dalmaso, dirigenti e tecnici del settore. In anteprima mondiale il Rapporto ufficiale con i risultati dell’indagine internazionale Ocse-pisa 2009, che coinvolge oltre una sessantina di Paesi, era stato presentato ieri in tarda serata in Giappone; oggi i dati sono stati pubblicati anche sul sito dell’Invals (Istituto Nazionale di Valutazione delle Scuole) e sono stati resi noti in sede locale, con una riflessione particolare sulla situazione della scuola trentina. L´indagine Ocse-pisa è stata condotta in Trentino su un campione di circa 1400 studenti, quindicenni, delle scuole superiori e della formazione professionale . "Questi risultati" - ha dichiarato il direttore Arduino Salatin - "confermano che la scuola trentina mantiene punteggi che la collocano nei primissimi posti a livello internazionale e nazionale, vince il confronto con la media dei risultati ottenuti dall’area del Nord Est, ma principalmente conferma, ancora più dell’indagine del 2006 la sua caratterizzazione di scuola inclusiva, attenta sia alle fasce debole che alle eccellenze, con la riduzione delle soglie medio-basse, senza trascurare gli studenti che raggiungono livelli di eccellenza. Inoltre, il Trentino supera di gran lunga la soglia fissata dall’Agenda di Lisbona 2010 per la percentuale di studenti sotto il livello 1 minimo nella scala di valutazione della lettura in uscita dalla scuola media: contro il 17% fissato da Lisbona, in Trentino solo il 12% degli studenti si trova sotto questo livello.” “Questi dati statistici – ha commentato il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, - ci aiutano innanzitutto a ´leggere´ il Trentino in maniera differente rispetto a certe rappresentazioni quotidiane che l vengono proposte al suo interno. Il giudizio dei valutatori esterni, dunque, conferma la bontà del nostro lavoro e delle nostre scelte. Si tratta di punti di osservazione oggettivi; più che rassicurarci sul fatto di essere i migliori del mondo, ci spronano verso una più forte consapevolezza dei punti di forza e anche di debolezza del nostro sistema.” Dellai ha proseguito ricordando che la scuola va sottoposta continuamente ad una corretta valutazione, “ma questi dati ci dicono che c’è un trend positivo generale, che miglioriamo diverse posizioni rispetto al 2006 e, in particolare, che facciamo bene a mantenere la sfida importante della nostra formazione professionale, quella di garantire almeno una qualifica a tutti i nostri ragazzi. Cercheremo di riflettere sugli istituti tecnici, ma già abbiamo avviato alcune azioni nella direzione giusta. Insomma, dopo questa nuova indagine, possiamo guardare con fiducia al futuro della nostra scuola. Una riflessione andrà svolta anche sulle nostre ´punte´ di eccellenza, che vanno adeguatamente valorizzate; ma senza rinunciare al carattere di inclusività della scuola trentina.” Soddisfazione, per i risultati, ma innanzitutto per il contesto di riferimento che queste indagini consentono, è stata espressa dall’assessore Marta Dalmaso. “La scuola trentina si misura ormai da molti anni con la realtà europea e internazionale, regge bene il confronto e ricava da queste indagini elementi di soddisfazione ma anche di riflessione critica su come andare avanti, confermare alcune scelte, correggere il tiro su altre. Quando si registrano questi risultati la prima cosa che mi viene in mente – sportivamente - è che sul campo hanno vinto innanzitutto i giocatori, gli studenti e gli insegnanti; ma dietro ad essi vi sono un allenatore e tutta una società che sostengono la squadra. Fuori di metafora: non si ottengono buone performance d’apprendimento se non c’è un buona didattica, ma anche una buona rete organizzativa, delle buone scelte amministrative e politiche a monte. Perciò grazie ai protagonisti; questo rapporto però conferma però anche la bontà delle nostre scelte." Soddisfazione per i risultati complessivi, dunque, ma anche attenzione a capire questa “caduta” degli istituti tecnici rispetto alla precedente indagine, pur se ancora con posizione attestate a livelli alti. “Gli studenti che verranno coinvolti nelle prossime indagini – ha proseguito l’assessore - sono quelli che hanno iniziato da quest’anno la riforma nella quale noi abbiamo privilegiato, da una parte il rafforzamento dello ´zoccolo duro´ delle discipline di base (che sono poi quelle indicate da Ocse-pisa: italiano, matematica, scienze), dall’altra la proposta di un biennio orientativo d’area comune, che certamente può favorire il curricolo per competenze e la crescita personale di tutti i ragazzi dei primi due anni. Comunque, non sottovalutiamo il segnale che ci viene dato. Le indagini ed il confronto internazionale, con l’Italia e con i vicini del Nord Est sicuramente sono utili e studieremo bene i dati nei prossimi giorni assieme a tutta la scuola, ma questo non deve né può farci distogliere l’attenzione dalla scuola di tutti i giorni, dalla didattica, dalle relazioni dentro le classi e nell’intera comunità educante.”  
   
 

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