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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  PATTO PER IL TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE E LOCALE IN EMILIA-ROMAGNA: LA REGIONE FA FRONTE ALLA MANOVRA FINANZIARIA NAZIONALE COMPENSANDO L´80% DEL TAGLIO GOVERNATIVO ALL´INTERNO DEL PROPRIO BILANCIO.

 
   
   Bologna, 13 dicembre 2010 – I tagli drastici del governo (70 milioni di euro l’anno) sul trasporto pubblico locale compensati all’80%. Arginato l’effetto della manovra finanziaria nazionale, con una riduzione in Emilia-romagna dei servizi ferroviari inferiore al 3%, e al di sotto del 5% per i bus. E’, in estrema sintesi, quanto viene stabilito dal “Patto per il trasporto pubblico regionale e locale 2011-2013”, frutto di un Tavolo istituzionale indetto dalla Regione con l’obiettivo di formulare una soluzione concordata tra le parti per mantenere, da un lato, l’equilibrio economico del sistema di trasporto pubblico e, dall’altro, garantire una risposta efficace alle esigenze di mobilità dei cittadini. “Non intervenire sui tagli del governo – ha spiegato l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri – avrebbe significato, per i servizi del trasporto pubblico dell’Emilia-romagna, oltre un 20% in meno. Uno scenario per noi inaccettabile: vogliamo mantenere qualità e quantità, tanto più che negli ultimi anni i servizi li abbiamo aumentati. Per questo – ha aggiunto Peri – abbiamo chiamato tutti i soggetti del settore, anche i comitati degli utenti, attorno a un Tavolo, proponendo un criterio: che ognuno faccia un ‘pezzo’ di lavoro, dia un contributo, in modo da ridurre il più possibile il danno della manovra estiva del governo, approvata in via definitiva ieri”. L’esito del Tavolo è un’intesa, un “Patto per la mobilità, che sigleremo lunedì, straordinariamente positivo alle condizioni date. In base al Patto la Regione andrà all’Assemblea legislativa di bilancio proponendo di ridurre dell’80% il taglio nazionale, e quindi stanziando ogni anno 50 milioni di euro sui 70 tolti dal governo”. Complessivamente l’effetto della manovra di governo produrrà una riduzione dei servizi ferroviari inferiore al 3% (al posto dei treni verranno messi dei bus sostitutivi), e al di sotto del 5% per i bus. Le riduzioni riguardano le linee meno frequentate e i giorni festivi. Per quanto riguarda il personale “ci siamo confrontati con le aziende - ha sottolineato l’assessore - : riusciremo a non produrre esuberi nei prossimi tre anni”. Tutti i bacini provinciali, a loro volta, si sono impegnati a contribuire alla compensazione dei tagli adeguando le tariffe per i servizi su gomma, e quindi portando il biglietto di corsa semplice da 1 euro a 1,20 (a partire da gennaio 2011); inferiore (+3%) sarà l’incremento sugli abbonamenti, in un’ottica di salvaguardia della fidelizzazione del servizio. Non verranno invece ritoccate le tariffe ferroviarie, già adeguate nello scorso mese di agosto. “Per il periodo 2011-2012-2013 – ha ribadito Peri – destineremo oltre un miliardo di euro di risorse correnti per il servizio ferroviario regionale e per il trasporto pubblico locale. Abbiamo rispettato le priorità ribadite dal presidente Errani: welfare, trasporto pubblico locale, servizi all’impresa”. Il Patto in sintesi Il Patto viene siglato da Regione, Province, Comuni capoluogo e con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, Anci e Upi Emilia-romagna, agenzie locali per la mobilità, società e imprese di trasporto pubblico, associazioni di categoria, imprese ferroviarie, sindacati confederali e del settore dei trasporti. Con il Patto la Regione si impegna a stanziare, per il triennio 2011-2013, oltre 384 milioni di euro di risorse correnti per il servizio ferroviario regionale e quasi 752 milioni di euro per il trasporto pubblico locale. La Regione si impegna inoltre ad attivare confronti per accelerare i processi di aggregazione, mantenendo un adeguato “presidio” del territorio e un’integrazione dei servizi comuni. Gli enti locali si impegnano a confermare, per quanto possibile, per il triennio 2011-2013 le contribuzioni medie destinate al trasporto pubblico locale nel periodo 2007-2010 e ad accompagnare la compensazione dei tagli governativi ritoccando le tariffe e adottando i nuovi titoli di abbonamento integrato Stimer “Mi muovo Mese” e, per Bologna, l’abbonamento annuale integrato con uso urbano della ferrovia nonché i titoli integrati Stimer di corsa semplice. Le agenzie locali per la mobilità si impegnano a razionalizzare e ottimizzare i servizi e a realizzare, dove possibile, i più efficaci ed efficienti livelli di integrazione modale e tariffaria. I gestori del trasporto pubblico locale si impegnano a individuare ogni possibile percorso di maggiore efficienza ed efficacia, così come indicato nell’Atto di indirizzo in tema di aggregazioni e processi di industrializzazione; a mantenere l’età media del parco veicoli, anche mediante la sostituzione o quanto meno l’accantonamento dei mezzi più obsoleti e inquinanti; a completare l’avvio delle tecnologie di tariffazione elettronica e di infomobilità; a intensificare i controlli per contenere l´evasione tariffaria. Le aziende ferroviarie si impegnano ad adottare ogni iniziativa utile per garantire l’efficienza, la razionalizzazione e il miglioramento dei livelli di qualità dei servizi. Fusioni I consigli di amministrazione di Atc e Fer hanno deliberato il 22 novembre scorso il progetto di fusione fra le due società, al termine del quale Fer resterà proprietaria delle infrastrutture ferroviarie, mentre nascerà una nuova società per fusione di Atc e Fer trasporti che unificherà il servizio urbano ed extraurbano di Bologna e Ferrara con i servizi ferroviari e automobilistici esercitati da Fer nei bacini di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Rimini. “L’obiettivo a cui stiamo lavorando – ha spiegato Peri – è realizzare la prima azienda plurimodale (tra ferro, gomma, merci e altri servizi) nel Paese. Si tratta di un’operazione unica: la rete infrastrutturale avrà una propria società – dove la Regione manterrà la quota di maggioranza, a garanzia di tutti i gestori – distinta da quella dei servizi”. Le quote della società di gestione dei servizi saranno così ripartite: 49% della Regione, 30% del Comune di Bologna, 19% della Provincia di Bologna, 1% di Act Reggio Emilia. La fusione ha come obiettivo quindi la creazione di un soggetto industriale di grande rilevanza nel mercato del trasporto pubblico locale. Un soggetto di dimensioni, presenza e copertura territoriale tali da consentire l’ottimizzazione delle risorse, di creare valore da reinvestire per il miglioramento dell’offerta e di perseguire l’innovazione dei servizi con un’offerta di trasporto intermodale articolata e diversificata. Le aree di attività della società frutto della fusione tra Atc e Fer coprono infatti diversi segmenti del settore del trasporto, da quello automobilistico a quello ferroviario passeggeri e merci, fino alle attività di noleggio, ai servizi automobilistici dedicati, gestione della sosta e gestione dell’attività di terra negli impianti ferroviari. Il valore della produzione atteso della nuova società, che potrà contare su oltre 2.700 dipendenti, si aggirerà intorno ai 260 milioni di euro. Con i suoi circa 1.350 bus, per la nuova società si stima una percorrenza iniziale annua attorno a 52 milioni di chilometri; 5,3 milioni di chilometri, invece, quelli effettuati per il trasporto passeggeri in ambito ferroviario, grazie a circa 150 veicoli ferroviari. I chilometri annui previsti per il trasporto merci sono inizialmente circa 600.000, con la prospettiva di una forte crescita nel prossimo triennio. Questa fusione risponde alle indicazioni fornite dall’Atto di indirizzo triennale in corso di approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale e riconfermate dal Patto per il trasporto pubblico locale, ed è successiva a operazioni analoghe e già effettive, come l’assorbimento dell’azienda ferrarese da parte di Atc, l’ingresso di Fer nella società di Modena, l‘aggregazione delle tre aziende pubbliche romagnole in Start Holding. Sono in corso anche verifiche per l’aggregazione delle aziende di Modena e Reggio.  
   
 

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