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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  FAMIGLIA FVG: SÌ ACCOMPAGNAMENTO, NO AMMORTIZZATORE SOCIALE

 
   
   Udine, 13 dicembre 2010 - La possibilità di far conciliare i tempi tra lavoro e famiglia dipende dalle opportunità presenti nella società in termini di servizi; la disparità tra i generi nell´ambito lavorativo e famigliare persiste e gli uomini non sono molto disposti a cambiare la propria mentalità. E´ quanto è emerso nell´ambito della tavola rotonda "Donne in Alto Friuli tra lavoro e famiglia: ieri, oggi e...Domani?" promossa il 6 dicembre dalla Cisl Alto Friuli a Venzone (Ud) ed alla quale ha partecipato l´assessore regionale alla Famiglia Roberto Molinaro. Secondo gli organizzatori dell´incontro, il punto di equilibrio tra lavoro e famiglia dovrebbe vedere le donne e gli uomini perfettamente in grado di poter scegliere in base alle proprie aspettative ed ai propri progetti di vita: personale e professionale, senza subordinare l´uno all´altro. Annalisa Bergagnini (Cisl) ha sottolineato nel suo intervento introduttivo come nelle famiglie attuali, "molto più fragili e vulnerabili" rispetto a quelle dei nostri genitori, ci sarebbe ancora disparità ("i maschi non utilizzano sufficientemente i congedi parentali"); inoltre, la mancata offerta di alcuni servizi sul territorio incide negativamente sulle nascite e gli orari di lavoro "troppo rigidi" non permettono alle donne di conciliare il lavoro con la famiglia. All´incontro, moderato dalla giornalista Luana De Francisco, hanno presentato la propria specifica, ma per tanti aspetti simile, esperienza Renata Bon, Fulvia De Reggi, Maria Grazia Del Fabbro, Cristiana Gallizia, Lucila Marzullo e Maria Ortis, per le quali la conciliazione lavoro-famiglia "non è stata facile": più semplice è stato per quelle che potevano contare sull´aiuto di qualche famigliare. E la vostra esperienza in termini di pari opportunità? L´avete conosciuta al lavoro? "Poca". La fatica per farsi valere in ambienti lavorativi prevalentemente maschili, "è stata tanta". Ed in politica? Gli ostacoli erano e sono tanti: oltre al radicato "maschilismo italiano", costituiscono un problema, ad esempio, gli orari (comodi) fatti dagli uomini, i quali poi non li rispettano. L´assessore regionale Molinaro, ricordando come i molti freni alla conciliazione ed alla parità hanno fondamento nella dimensione culturale ("che quindi va cambiata"), ha precisato come la famiglia "va sì accompagnata", ma non per "svolgere il ruolo dell´ammortizzatore sociale". Per quanto concerne la maternità - ha chiesto la De Francisco -: pone dei limiti alla carriera professionale o sono le donne che se li pongono da sole quando hanno avuto un figlio? "La coperta è stretta e la presenza femminile è centrale nella famiglia. La crescita professionale richiede formazione permanente, impegno, relazioni sociali, etc.: non si può conciliare tutto", hanno risposto le relatrici. Com´è invece la situazione nell´Alto Friuli? "Qui si vive bene, ma è necessario un rinnovamento di mentalità". I passi in avanti da parte degli uomini, che non sarebbero disposti ad accettare le donne per la loro capacità professionale, "sono lenti". La parità da noi "forse arriverà tra qualche decennio", ha commentato ironicamente una delle relatrici, secondo le quali il cambiamento dovrebbe indirizzare gli uomini "di più verso la famiglia". L´assessore Molinaro ha menzionato i progetti e le azioni messe in campo dall´Amministrazione regionale per favorire lo sviluppo delle Pari opportunità ed ha ricordato i 43 milioni di euro della Finanziaria 2011 a disposizione delle famiglie per interventi d´aiuto ed i servizi in termini di sviluppo della socialità. In conclusione, l´esponente dell´esecutivo regionale ha sottolineato come dal prossimo anno saranno sostenuti dalla Regione anche i progetti presentati dalle associazioni tra famiglie che si adopereranno per offrire vari servizi (doposcuola, etc.): "rinsaldando i legami tra le famiglie si sviluppa quella socialità che abbiamo perso per strada", ha commentato Molinaro.  
   
 

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