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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
 
   
  TOSCANA, PRS 2011-15: RESPONSABILITÀ SOCIALE E IDENTITÀ COMPETITIVA UNA RIPOSTA COSTRUTTIVA E RIGOROSA

 
   
  Firenze, 13 dicemrbe 2010 - «Responsabilità sociale e identità competitiva: queste sono le scelte al centro del Piano Regionale di Sviluppo 2011-2015». Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi presentando il 7 dicemrbe al Consiglio regionale il documento preliminare. «Abbiamo evitato – ha proseguito il presidente - di reagire ai tagli solo con la protesta o con lamentosi vittimismi e pur dichiarando la situazione, come in effetti lo è, insostenibile, ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo impostato un bilancio rigoroso e avviato una fase di riorganizzazione dell’amministrazione regionale, degli enti derivati e dei soggetti che erogano i servizi pubblici locali, consapevoli che l’efficienza e la produttività del settore pubblico e dei grandi servizi costituisce da sola il 15% del Pil. Evitare gli aumenti di tasse, migliorare i servizi a i cittadini e alle imprese è la nostra sfida, il banco di prova di una coalizione riformista. Oltre a ciò il nostro obiettivo è quello di sostenere il manifatturiero, di fare in modo che i costi della crisi siano ripartiti più equamente, di creare le condizioni per contribuire alla ripresa». Nel suo discorso il presidente Rossi si è soffermato sui cardini della strategia regionale: la creazione di un Ufficio attrazione degli investimenti, le scelte in campo ambientale e sociale, ispirate all´efficienza e all´equità. Ha annunciato uno specifico «progetto per l´autonomia dei giovani», sottolineato l´importanza strategica dello sviluppo infrastrutturale e della semplificazione amministrativa. Ha ribadito che, nonostante i vincoli siano sempre più stringenti, il bilancio manterrà l´equilibrio senza un aumento delle tasse, anche grazie al pareggio dei conti della sanità negli anni 2009, 2010 e 2011. Le priorità del Psr dovranno tradursi in un numero selezionato di progetti: «I progetti di sviluppo regionali – ha proseguito - avranno al centro i distretti e le reti di impresa del sistema toscano. Sia i distretti tipici (ovvero 13.130 imprese con circa 88 mila addetti, rispetto ad una forza lavoro regionale di 1,2 milioni) sia quelli high-tech o ad alto valore aggiunto (Ict, scienze della vita, nautica, mobilità sostenibile, tecnologie per i beni culturali e per il settore energetico), sia i grandi poli industriali (in Toscana 70 imprese hanno più di 500 addetti, di cui 22 nel manifatturiero). C’è poi il distretto energetico; le attività economiche a presenza diffusa come il turismo ed il settore del commercio e distribuzione, i servizi pubblici locali, le costruzioni, l’agricoltura ed accanto ad essa, l’industria agroalimentare. Pensiamo di concentrare le politiche di supporto per le attività economiche intorno a 15-20 progetti che facciano la differenza evitando la dispersione e frammentazione. Si dovranno fare scelte – ha concluso il presidente Rossi - e cioè si dovrà dire anche qualche no. Selezionare e puntare su ciò che garantisce maggiore crescita e innovazione. Vogliamo mettere accanto ad ogni progetto le risorse, gli strumenti di monitoraggio e di valutazione. Vogliamo non essere soli ma chiamare tutta la società toscana ad uno sforzo conseguente sui progetti integrati di sviluppo».  
   
 

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