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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Dicembre 2010
 
   
  DEMANIO: LA SICILIA CHIEDE A GOVERNO TRASFERIMENTO BENI CONFISCATI

 
   
  Trapani, 14 dicembre 2010 - "La Regione siciliana non puoŽ e non deve continuare a sostenere il costo di ingenti affitti per lŽuso, a fini pubblici, di immobili che appartengono al demanio statale. Per questo chiediamo la liquidazione delle societaŽ immobiliari confiscate alla mafia e lŽassegnazione dei relativi beni in Sicilia, alla Regione ed alle Amministrazioni locali". Lo ha detto lŽassessore dellŽeconomia Gaetano Armao a margine della conferenza stampa dell’ 11 dicembre a Trapani, in occasione della consegna della Colombaia, illustrando la decisione di scrivere una lettera al Dipartimento per gli affari regionali e al Ministero per la difesa. Per risolvere il delicato tema dellŽuso pubblico dei beni demaniali Armao ha scritto una lettera chiedendo allo Stato lŽavvio di "un confronto risolutorio sulla intera vicenda". Il riferimento eŽ alla possibilitaŽ di utilizzare, a fini pubblici, immobili confiscati ed attualmente assegnati al demanio dello Stato, sgravando di questi costi la Regione siciliana. "Va detto per completezza - ha proseguito lŽassessore - che lŽaffitto di queste strutture costa alla Regione quasi cinque milioni di euro. I siciliani cosiŽ pagano due volte, dapprima il pizzo che estorce loro la mafia e poi, come contribuenti pagano lŽaffitto al Governo nazionale, quando questo confisca i beni alle societaŽ mafiose e li gestisce a discapito del territorio". "Ho evidenziato nelle nota - ha spiegato Armao - che questa situazione contraddice la necessitaŽ di contenere le spese, anche per la nostra Regione, e che il mancato trasferimento della proprietaŽ di questi beni alla Sicilia ha come conseguenza, tra lŽaltro, la perdita di Fondi europei che potrebbero essere meglio utilizzati per la conservazione degli stessi immobili e per la loro riqualificazione urbana, con indubbi benefici per il territorio e lŽoccupazione". "Non va dimenticato - conclude Armao - che questo contenzioso deriva dalla non corretta applicazione dellŽart, 32 del nostro Statuto che sancisce che Ži beni di demanio dello Stato, comprese le acque pubbliche esistenti nella Regione, sono assegnati alla Regione, eccetto quelli che interessano la difesa dello stato o servizi di carattere generaleŽ. Non credo che uffici, musei, biblioteche, archivi, autoparchi, presidi ospedalieri, presidi di difesa del territorio e protezione civile, noncheŽ gli uffici della Corte dei Conti e del Consiglio di Giustizia amministrativa, possano ricadere tra quelli necessari per la difesa dello Stato".  
   
 

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