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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Dicembre 2010 |
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UMBRIA, INTERNET: “L’ACCESSO È UN DIRITTO, PIENO SOSTEGNO A PROPOSTA RODOTÀ PER INSERIMENTO IN COSTITUZIONE”
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Perugia, 16 dicembre 2010 - "L´accesso a internet è un diritto di tutti e come tale va riconosciuto, scrivendolo nella Costituzione". È quanto afferma l´assessore alle Infrastrutture tecnologiche immateriali della Regione Umbria, Stefano Vinti, esprimendo "pieno sostegno" alla proposta del giurista Stefano Rodotà di introdurre nella Costituzione un articolo 21 bis che sancisca il diritto di accesso a internet a tutti i residenti nel territorio italiano, approdata in Parlamento con la presentazione di un disegno di legge costituzionale (n.2485) sottoscritto da 16 senatori, primo firmatario Roberto Di Giovan Paolo del Partito Democratico. Per la sua approvazione, Vinti auspica "un impegno dei parlamentari umbri, delle istituzioni regionali, delle organizzazioni democratiche e della società civile". L´articolo, frutto del lavoro svolto da Rodotà che ha coinvolto anche il professor Tullio De Mauro, recita: "Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". "Secondo questa impostazione - sottolinea Vinti - internet dovrebbe diventare un diritto fondamentale, un corollario tecnologico necessario per il pieno dispiegarsi della libertà d´espressione e del diritto ad essere informati, che sono poi le due ´facce´ dell´attuale articolo 21. E per rendere effettivo questo diritto, diventa indispensabile un intervento pubblico finalizzato a colmare il ´digital divide´, il divario digitale, ovvero le distanze nelle possibilità di accesso alla rete tra cittadini italiani più o meno serviti da connessioni a banda larga, più o meno alfabetizzati all´utilizzo delle tecnologie informatiche". Il testo dell´articolo 21bis è stato presentato il 29 novembre a Roma, nel corso di un dibattito nell´ambito dell´Internet Governance Forum, versione italiana dell´assise Onu che annualmente riunisce attorno a tavoli di lavoro tematici i diversi portatori di interessi (cittadini, enti locali, università e imprese) coinvolti nell´utilizzo e nello sviluppo della rete. Nella proposta "è insita l´idea - dice l´assessore regionale - che deve essere tutelata quale precondizione al diritto di cittadinanza, dunque della stessa democrazia. Dunque, internet come diritto costituzionale, di rango superiore, per evitare leggi come il decreto Pisanu. Una legge nata con finalità antiterroristiche sulla regolamentazione delle connessioni senza fili, che con l´introduzione di una serie di obblighi di carattere burocratico, di fatto costituisce un grosso ostacolo alla diffusione del wi-fi, tanto che lo stesso ministro dell´Interno, Roberto Maroni, ha promesso di volerlo abolire". "Ma anche internet - prosegue Vinti - come diritto costituzionale per rendere inammissibili proposte come quella inserita nel disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. Una proposta per ora bloccata che puntava ad estendere il diritto di rettifica, oggi previsto per la stampa, a tutti i siti informatici. In pratica una mannaia sui blog, sul nuovo giornalismo partecipativo e non professionale, e quindi sul pluralismo delle fonti informative e implicitamente sulla libertà d´espressione e sul diritto ad essere informati". Iniziative simili, ricorda l´assessore regionale, sono già state attuate in altri Paesi europei, come la Finlandia, la Grecia e l´Estonia, e in questa direzione va anche un recente pronunciamento del Conseil Constitutionnel, la Corte Costituzionale in Francia. Pertanto "è indispensabile che l´Italia riconosca l´accesso a internet come diritto poiché ha bisogno di internet per un´informazione più libera, indipendente dai pochi grandi centri di potere economico-politico". |
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