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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Dicembre 2010
 
   
  IL RIMBOSCHIMENTO PUÒ ESSERE FONDAMENTALE PER LA SOPRAVVIVENZA DI UN´ORCHIDEA RARA

 
   
  Bruxelles, 20 dicembre 2010 - La rara orchidea "scarpetta di Venere" (Cypripedium calceolus) è in pericolo in molti paesi dell´Ue, ma i risultati di uno studio durato 13 anni da parte di ricercatori dell´Istituto pirenaico di ecologia in Spagna suggeriscono che la sospensione di coltivazione e pascolo, che aiuta il rimboschimento, beneficia anche l´orchidea. I ricercatori affermano che le popolazioni della pianta in queste aree sono stabili o stanno crescendo bene. Lo studio è stato pubblicato nella rivista Conservation Biology. Le popolazioni di specie ai margini delle loro aree di distribuzione, come accade con l´orchidea scarpetta di Venere sul versante meridionale dei Pirenei, sono sempre state considerate più vulnerabili rispetto a quelle al centro del loro habitat. Ricercatori del Consiglio nazionale spagnolo della ricerca (Csic), che comprende l´Istituto pirenaico di ecologia, hanno deciso di scoprire se le popolazioni di questa rara orchidea euro-asiatica si trovavano in una situazione peggiore rispetto a quelle in paesi come l´Estonia o la Polonia. Gli scienziati hanno scoperto che le popolazioni delle orchidee scarpetta di Venere, caratterizzate dalle sacche a forma di pantofola dei loro fiori, sui margini meridionali dei Pirenei "hanno dimensioni simili, si riproducono meglio e sono stabili alla pari di quelle nell´Europa centrale, o crescono persino più velocemente," ha spiegato María B. García, autrice principale dello studio. Il team ha detto che questo risultato"insolito" sembra essere collegato al rimboschimento nelle aree dei Pirenei studiate, e ciò li ha portati a suggerire che la fine delle pratiche tradizionali, come coltivazione e pascolo, potrebbe aiutare la ripresa di alcune piante silvestri in pericolo. "Per una pianta che è abituata a temperature più rigide, come ad esempio nell´Europa centrale e settentrionale, il rimboschimento in aree più a sud potrebbe rappresentare un miglioramento al suo habitat, e quindi portare a un aumento nel tasso di crescita della popolazione," ha detto la García, che ha confermato che il tasso più alto trovato finora è nei Pirenei. Secondo i ricercatori, la durata dello studio, dal 1997 al 2010, è stata di importanza fondamentale per permettere loro di giungere a queste conclusioni, sottolineando che prima di oggi "non c´era stato nessuno studio simile su un periodo così lungo". Lo studio ha anche evidenziato il fatto che i cambiamenti del paesaggio e l´espansione delle foreste negli ultimi 50 anni nelle regioni montane stanno fornendo "nuove opportunità" e stanno dando "speranza per il recupero di specie silvestri al margine del loro habitat in opposizione a uno scenario futuro dominato dalla perdita di biodiversità". La Cypripedium calceolus è classificata come "minacciata" in tutta Europa e "rappresenta quasi 100 piante silvestri che sono ai limiti del loro habitat sui versanti meridionali dei Pirenei," ha fatto notare la sig.Ra García. Il cambiamento climatico e il riscaldamento globale sono fattori di rischio che potrebbero avere implicazioni drammatiche per le orchidee, come anche per altre piante. "Tuttavia, a questo punto del riscaldamento globale, l´aumento delle aree boschive lungo questa catena montuosa potrebbe essere benefico per questo gruppo di specie," ha aggiunto. I ricercatori hanno concluso che in assenza di forti alterazioni causate dall´uomo all´ambiente, il futuro immediato per le popolazioni di queste orchidee nei Pirenei "sembra essere favorevole". Per maggiori informazioni, visitare: Istituto pirenaico di ecologia: http://www.Ipe.csic.es/  Conservation Biology: http://www.Wiley.com/bw/journal.asp?ref=0888-8892    
   
 

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