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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Novembre 2006
 
   
  FARMACI DA BANCO, LA REGIONE LOMBARDIA RISPONDE AL GARANTE "NESSUN OSTACOLO ALLA CONCORRENZA, PIENA TUTELA DEL CITTADINO"

 
   
  Milano, 28 novembre 2006 - "Liberalizzare per Regione Lombardia significa mettere il cittadino nelle reali condizioni di scegliere liberamente e in piena sicurezza. In Lombardia non sono mai stati posti ostacoli alla concorrenza, anzi la storia di questi anni è all´opposto il tentativo di allargare la libertà di scelta e la concorrenza in tutti i settori. La dimostrazione più efficace di questo fatto, per quanto attiene alla vendita dei farmaci da banco, è il dato che vede la Lombardia al secondo posto in Italia per numero di punti vendita aperti nella grande distribuzione: 8 già attivi, 1 di prossima apertura e molti altri in gestazione da parte delle grandi catene". E´ quanto si legge in una Nota della Regione Lombardia in risposta alle osservazioni critiche avanzate dall´Autorità Garante della concorrenza a proposito della delibera regionale del 4 ottobre scorso in materia di vendita dei farmaci da banco negli esercizi commerciali. "Respingiamo quindi i rilievi sollevati dal Garante per la concorrenza - continua la Nota - perché la Regione, nell´approvare il regolamento, ha inteso esclusivamente tutelare il cittadino-consumatore, chiedendo alla grande distribuzione che siano garantite quelle condizioni minime che tra l´altro sono già richieste alle farmacie. Infatti, perché esista una vera concorrenza occorre che tutti osservino le stesse regole di tutela del consumatore, senza canali preferenziali che costituirebbero, questi sì, una lesione della concorrenza oltre che un rischio per la salute dei cittadini. Infatti la separazione che eviti la commistione con gli altri prodotti, contestataci dal Garante, ha motivazioni igienico-sanitarie e di chiara identificazione di prodotti particolari come sono i farmaci. Ma soprattutto è la puntuale applicazione del Decreto Bersani e delle indicazioni ministeriali, che giustamente chiedono una chiara separazione degli spazi (che inoltre non devono essere accessibili in assenza del farmacista): come è possibile quindi separare chiaramente gli spazi come viene chiesto dalla normativa, se non li si delimita almeno con una vetrata?". "Inoltre - conclude la Nota - ci viene contestata la disponibilità di una linea fax diretta con il reparto, che invece, oltre ad essere un onere facilmente sopportabile, serve a garantire un filo diretto con le Asl per eventuali avvisi di ritiro o sequestro dei farmaci e quindi per irrinunciabili esigenze di tutela della salute pubblica. Lo spirito che ha mosso Regione Lombardia è quindi unicamente di autentica parità di condizioni tra diversi attori in giusta concorrenza, ma nel rispetto di condizioni volte a tutelare il cittadino-consumatore". .  
   
 

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