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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Dicembre 2010
 
   
  LE FORZE DI LAVORO IN TRENTINO NEL 2009

 
   
  Trento, 20 dicembre 2010 - La nuova pubblicazione della collana "Comunicazioni" curata dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta un approfondimento al 2009 dei risultati della Rilevazione continua sulle Forze di Lavoro. Si tratta di un’indagine campionaria, di cui è titolare l’Istat, coordinata in Trentino dal Servizio Statistica e realizzata, a livello locale, sulla base di 27.000 interviste individuali che consentono interessanti possibilità di elaborazione. Nel 2009 le forze di lavoro tra i 15 ed i 64 anni sono cresciute da 231.689 a 234.449. A tale incremento ha contribuito la componente maschile (+1.000 unità), ma soprattutto quella femminile (+2.000). Le donne rappresentano così il 43,5% delle forze lavoro totali ed il loro tasso d’attività cresce dal 57,5% del 2006 al 60,9% del 2009. Anche il tasso di occupazione femminile risulta in crescita, essendo passato dal 54,7% del 2006 al 58,1% del 2009: questo è un passo notevole verso gli obiettivi della strategia di Lisbona, in quanto mancano solo 1,9 punti all’obiettivo fissato per il 2010. A differenza degli anni precedenti, però, una parte di questo incremento di persone disponibili a lavorare non ha trovato immediata occupazione e si è tradotto in un aumento della disoccupazione, per cui il tasso di disoccupazione della popolazione in età lavorativa è cresciuto dal 3,3% del 2008 al 3,6% del 2009. Tra coloro che sono alla ricerca di un’occupazione crescono le persone con precedenti esperienze lavorative mentre resta stabile la quota di coloro che cercano lavoro provenendo da una condizione di inattività. Ancora in calo, invece, le persone in cerca di prima occupazione. Dall’analisi della situazione del mercato del lavoro del 2009 si conferma una maggiore difficoltà da parte delle donne nel trovare un’occupazione. Ciò emerge sia dal tasso di disoccupazione (4,6%) più elevato rispetto a quello dei maschi (2,8%), sia dalla durata della ricerca: le disoccupate di lunga durata sono nel 2009 il 32,3% delle disoccupate totali contro il 14,2% dei maschi. La media provinciale si colloca al 24,3%, situazione ben lontana dalla media nazionale (44,5%), anche se in aumento rispetto al passato. Pur in un quadro di occupazione complessiva ancora in crescita, nel 2009 si cominciano a registrano i primi effetti della crisi sul mercato del lavoro. Ad esserne interessati sono soprattutto i giovani, i part-time e i piccoli autonomi, i contratti a termine e le collaborazioni coordinate. Per quanto riguarda l’occupazione, i lavoratori dipendenti hanno fatto registrare nel corso del 2009 una crescita abbastanza sostenuta. Distinta per genere, l’occupazione dipendente femminile è aumentata del 2,9% e ha interessato nella stessa misura l’occupazione provvisoria e quella permanente; l’occupazione maschile è invece aumentata dell’1% grazie ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, mentre si riduce il numero di occupati a tempo determinato. In calo risultano anche gli autonomi in senso stretto e i collaboratori coordinati ed i prestatori d’opera: i così detti “autonomi in senso lato” che costituiscono l’1,3% del totale dei lavoratori del Trentino. I dati del 2009 evidenziano come tra i lavoratori dipendenti con meno di 25 anni i temporanei rappresentino complessivamente più della metà dei dipendenti (il dato è in crescita rispetto al 2008), mentre tra gli occupati più che 25enni le percentuali sono molto più esigue (11,3%). L’occupazione a tempo parziale è un fenomeno quasi solo femminile (85% del part-time è femminile). Ciò si conferma nel 2009, anche se la crescita della quota di part-time femminile si interrompe dopo anni di continua crescita. In quanto a diffusione del part-time, il Trentino assomiglia più all’Europa che all’Italia. La Rilevazione continua sulle Forze di Lavoro prevede, con cadenza annuale, una sezione aggiuntiva rispetto al questionario standard, con l’obiettivo di approfondire un tema specifico del mercato del lavoro. Uno dei fenomeni oggetto di approfondimento è stato quello della sicurezza sul lavoro: questo tema viene presentato nella pubblicazione in oggetto. L’intento è quello di fornire una misura dell’esposizione a fattori di rischio per la salute dei lavoratori sulla base della loro percezione soggettiva, proseguendo con i problemi di salute provocati o resi più gravi dall’attività lavorativa (malattie professionali) e finendo con gli infortuni sul lavoro. Il rischio di infortunio è molto percepito: il 23,7% degli occupati ne avverte la presenza. Anche l’assunzione di posture dannose, lo spostamento di carichi pesanti e l’esposizione a tutte quelle cause che sono alla base di problemi di salute di natura osteo-muscolare è fortemente avvertita e viene segnalata dal 21,8% degli occupati in Trentino. L’esposizione a sostanze chimiche (polveri, gas, esalazioni, fumi) e a rumori o vibrazioni riguarda rispettivamente il 15,6% e il 14,3% degli occupati. Si tratta in tutti i casi di valori simili a quelli riscontrati a livello nazionale. Il livello di rischio dipende, ovviamente, dal settore di attività: quello delle costruzioni è il settore a più elevata esposizione, mentre il settore del credito è il meno rischioso. Al di là delle percezioni soggettive, le persone che hanno subito effettivamente un infortunio sul lavoro sono 7.181, pari al 3% dei lavoratori. Tra i fattori di natura psicologica quello prevalente risulta il carico di lavoro eccessivo, citato dal 12,4% degli occupati (il dato è inferiore alla media nazionale, pari a 14,5%). Le manifestazioni di prepotenza e discriminazione o di minacce o violenze fisiche sono avvertite da una quota più bassa di lavoratori (rispettivamente il 3,8% e l’1%, più bassi dei nazionali 4,6% e 1,6%). Il 6,3% degli intervistati ha dichiarato di soffrire o di aver sofferto negli ultimi 12 mesi di una malattia professionale o quantomeno di un problema di salute derivante dall’attività lavorativa. I più diffusi sono i problemi articolari o muscolari. Anche lo stress, la depressione e l’ansietà, citati dall’1% dei rispondenti, rappresentano una fonte di disagio per chi lavora o ha svolto un’attività lavorativa. Ulteriori dati ed approfondimenti sono disponibili sul sito del Servizio Statistica all’indirizzo: www.Statistica.provincia.tn.it/    
   
 

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