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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Novembre 2006
 
   
  DA POLASE SPORT: L’INTEGRATORE ENERGETICO-SALINO CON ANTIOSSIDANTI, I CONSIGLI PER UNA CORRETTA INTEGRAZIONE

 
   
   La fatica è il nemico numero uno di chi pratica sport, sia che si tratti di una tappa del giro d’Italia, che di una pedalata fuori porta fra amici. In realtà, la fatica è un fenomeno complesso. L’esercizio fisico sollecita l’organismo a mettere in atto una serie di aggiustamenti metabolici, neuroendocrini e cardiorespiratori utili per far fronte alle aumentate richieste metaboliche imposte dal carico di lavoro svolto. Se l’intensità dell’esercizio fisico è notevole, pari alle capacità massime dello sportivo (intensità massimale) e lo sforzo si protrae nel tempo, questi aggiustamenti diventano progressivamente meno efficienti e l’organismo avverte e mostra i sintomi della fatica, che è caratterizzata da due elementi: un calo della prestazione (oggettivo) e un aumento della percezione dello sforzo (soggettivo). La fatica, quindi, può essere considerata un meccanismo di difesa dell’organismo, che costringe l’individuo che sta compiendo uno sforzo fisico a fermarsi o, comunque, a ridurre l’intensità dello sforzo per evitare che l’organismo possa subire dei danni. Spesso, però, la fatica interviene troppo precocemente a causa di errori nel comportamento dello sportivo (nell’allenamento, nell’alimentazione, nelle abitudini di vita etc. ) che, se opportunamente evitati, consentirebbero di utilizzare al meglio le proprie risorse funzionali, ottenendo così lo scopo di far sopraggiungere la fatica solo quando è realmente utile e opportuna. Per contrastare la fatica e, al tempo stesso, per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione che accompagna sempre lo sforzo fisico, può essere utile ricorrere a bevande integrative: i cosiddetti “sport drink”. Il Dott. Giuseppe Masera, esperto di alimentazione dello sport, fa il punto sull’integrazione dello sportivo, con particolare riferimento agli sport drink. * Perché può non essere sufficiente bere solo acqua. Quando si fa sport è di fondamentale importanza bere molto in modo da reidratare continuamente l’organismo, ma spesso può non essere sufficiente bere solo acqua in quanto l’attività fisica richiede sempre un maggior apporto nutrizionale sia di macronutrienti (carboidrati, proteine, lipidi), sia di micronutrienti (vitamine e sali minerali). In pratica, se una corretta alimentazione può essere sufficiente per soddisfare le necessità nutrizionali di un individuo che svolge un’attività normale, può non esserlo per chi, praticando sport, presenta un’aumentata richiesta sia idrico-salina, sia energetica, sia vitaminica. Inoltre, maggiore è il dispendio energetico, maggiore e più specifico dovrà essere l’apporto nutrizionale fornito dall’integrazione alimentare. L’obiettivo principale, infatti, è quello del mantenimento dell’omeostasi funzionale, e cioè di quella condizione psico-fisica che consente a chiunque pratichi sport di poter essere sempre in una condizione di equilibrio nutrizionale. E ciò è possibile solo con una corretta integrazione e una costante e continua idratazione. * Assumere acqua e sali minerali per mantenere l’equilibrio idrico-salino. Le modificazioni più importanti che avvengono nell’organismo di uno sportivo o, comunque, di una persona che svolga un’attività fisica prolungata, sono legate alle perdite idrosaline. Infatti, durante l’attività fisica, si verifica un notevole incremento della produzione di calore, con conseguente aumento progressivo della temperatura corporea. E poiché una temperatura troppo elevata, oltre a costringere lo sportivo a ridurre lo sforzo, è pericolosa per la salute, l’organismo attiva un meccanismo di termoregolazione che si basa sull’evaporazione del sudore. La perdita di acqua con il sudore influenza negativamente la prestazione già quando raggiunge il 2% del peso corporeo. Inoltre, questa perdita è accompagnata da quella di elettroliti. Il sudore, infatti, pur essendo ipotonico, e cioè meno concentrato rispetto agli altri liquidi corporei, contiene quantità variabili di minerali, soprattutto Sodio, Cloro, Potassio e Magnesio. La perdita di elettroliti e, in particolare, di Potassio e di Magnesio, altera l’eccitabilità delle membrane cellulari, cioè la capacità di trasmettere lo stimolo nervoso, provocando un deficit di attivazione sia dei nervi, sia dei muscoli. E’, quindi, possibile che perdite importanti di elettroliti possano alterare la capacità di prestazione dello sportivo e concorrere a determinare l’instaurarsi di un quadro di fatica acuta. * Assumere zuccheri (maltodestrine e fruttosio) per mantenere costante l’equilibrio glicemico ed evitare cali di prestazione. Durante l’attività fisica, il muscolo trae energia dalle riserve di zuccheri contenute, in forma di glicogeno, nella cellula muscolare. Queste riserve rappresentano una fonte di energia rapidamente disponibile che, però, viene consumata altrettanto rapidamente. Si calcola che, durante un esercizio aerobico di intensità elevata (come nella corsa di maratona), le riserve di glicogeno muscolare possano durare intorno agli 8 o 9 minuti. Inoltre, l’organismo possiede un’altra fonte di riserva di glicogeno nel fegato (glicogeno epatico), che ha il compito di mantenere costante il livello della glicemia e cioè la concentrazione di glucosio nel sangue. Anche questa riserva, però, è di breve durata in quanto è in grado di fornire energia solo per altri 20 minuti. Il mantenimento dell’equilibrio glicemico è un fattore di grande importanza per lo sportivo. Una caduta della glicemia provoca, infatti, conseguenze psicofisiche estremamente negative: mal di testa, confusione, perdita di destrezza, astenia. Per evitare queste situazioni e mantenere la glicemia entro limiti di sicurezza, è importante l’assunzione, a scopo energetico, di zuccheri, ma è altrettanto importante, ai fini di un buon rendimento sportivo, scegliere i tipi giusti. Gli zuccheri, infatti, non sono tutti uguali, ma, in base al loro indice glicemico, che indica la capacità di aumentare il rilascio di insulina, e, in base alla loro struttura chimica, si distinguono in zuccheri semplici e in zuccheri complessi. Per lo sportivo, gli zuccheri più indicati sono quelli che non provocano sbalzi glicemici improvvisi e che forniscono energia immediata e di lunga durata: fruttosio e maltodestrine rappresentano la scelta migliore. Le maltodestrine sono zuccheri complessi, composti da decine di unità di glucosio legate fra loro, che, liberandosi in modo graduale e continuo, forniscono un apporto energetico costante e di lunga durata. Il fruttosio, lo zucchero della frutta, è uno zucchero semplice, velocemente utilizzabile da parte dell’organismo, che non ha un effetto diretto sulla glicemia. Inoltre, favorisce l’utilizzo dei grassi che si trovano nel sangue e, avendo un basso indice glicemico, può essere assunto con una certa tranquillità anche dai diabetici. E’ consigliabile, invece, limitare l’uso di glucosio e di saccarosio per evitare cali repentini di efficienza. Infatti, questi zuccheri determinano dapprima un rapido rialzo glicemico (iperglicemia), poi, per l’azione dell’insulina, la glicemia tende a scendere sotto i valori normali, causando la “ipoglicemia reattiva”: la crisi di fame successiva proprio all’ingestione di certi carboidrati e di cui soffrono spesso gli spotivi. Inoltre, gli alti valori di glicemia riducono notevolmente la capacità dei muscoli di consumare i grassi e impediscono loro di conservare le riserve di glicogeno per le fasi decisive della prestazione. * Assumere vitamine antiossidanti (C, E) per combattere lo stress ossidativo. I problemi legati alla perdita di acqua e minerali e al metabolismo energetico non sono gli unici per chi pratica attività sportiva: c’è anche lo stress ossidativo, e cioè il danno cellulare causato dall’accumulo di radicali liberi nell’organismo. I radicali liberi sono molecole chimicamente molto instabili e reattive, che si formano in presenza di ossigeno. Facendo attività fisica, si consuma molto ossigeno, da 12 a 20 volte in più rispetto a quando si conduce una vita sedentaria, e questo aumentato introito di ossigeno porta a un’elevata formazione di radicali liberi, che rappresentano una grave minaccia per l’integrità delle cellule, in particolar modo di quelle del tessuto muscolare, e le cui conseguenze biologiche si possono sintetizzare come “invecchiamento precoce dei tessuti”. Inoltre, l’attacco dei radicali liberi non finisce quando si smette di allenarsi: soprattutto i radicali idrossidi (Oh°), continuano a provocare danni per un lungo periodo di tempo. Gli Oh°, infatti, interagiscono con i lipidi delle membrane cellulari degradandoli mediante un processo chiamato perossidazione lipidica, che crea gravi danni nei processi cellulari, sino a causare la morte delle cellule. A questo punto, i lipidi diventano a loro volta radicali liberi, chiamati perossidi, che accrescono ulteriormente il danno, generando ulteriori radicali liberi. E così via. In ogni sessione di esercizio fisico intenso, si crea una reazione a catena, che dura sino a 20 ore. Per evitare l’instaurarsi di una situazione di stress ossidativo, è necessario, oltre a un esercizio fisico regolare, un apporto adeguato di sostanze antiossidanti, che hanno azione protettiva nei confronti dei radicali liberi. Fra le sostanze antiossidanti, le più importanti per lo sportivo sono la vitamina C e la vitamina E, il cui fabbisogno aumenta con l’aumentare dell’intensità dell’attività fisica in quanto la riserva di queste sostanze nel tessuto muscolare è estremamente limitata. * Bevande ipotoniche: le migliori durante lo sforzo. La concentrazione di sali minerali e zuccheri in una bevanda viene definita da un parametro, chiamato osmolarità, che prende come riferimento quella del plasma sanguigno, che è del 5-6%. Le bevande definite isotoniche hanno una concentrazione di sali minerali e zuccheri uguale a quella del plasma, mentre nelle bevande ipotoniche la concentrazione di sali minerali e zuccheri è inferiore a quella del plasma. Ciò comporta che le bevande isotoniche richiedano tempi di assimilazione a livello intestinale più lunghi di quelli richiesti dalle bevande ipotoniche, che vengono, invece, assorbite e assimilate in tempi più brevi, e, di conseguenza, sono in grado di reidratare l’organismo più velocemente. In pratica, le bevande ipotoniche escono velocemente dallo stomaco (processo digestivo) a causa di una forte attrazione verso il sangue (torrente ematico) e raggiungono in breve tempo i muscoli, dove cioè si richiede l’apporto di acqua, sali minerali e zuccheri, per poi uscire dal corpo attraverso il derma, sotto forma di sudore, la cui osmolarità è anch’essa inferiore a quella del plasma. Utilizzando una bevanda ipotonica, quindi, non si altera il meccanismo fisiologico della sudorazione, mantenendo così la giusta temperatura corporea. * Sport drink: istruzioni per l’uso. Bere è di vitale importanza per l’organismo e, in particolar modo, per lo sportivo, sia che pratichi attività fisica al freddo o al caldo, in un ambiente chiuso oppure all’aperto. Per quanto concerne, poi, il corretto protocollo di assunzione di liquidi, esso deve prevedere una regolare assunzione di bevande sia prima che durante che dopo l’attività sportiva. La prima fase viene chiamata fase di pre-idratazione e prevede l’assunzione di circa 200-250 cc di liquidi nelle ore che precedono lo sforzo. Successivamente, deve seguire una fase di continua idratazione con l’assunzione, ogni 15-20 minuti di attività motoria, di circa un bicchiere di bevanda ipotonica contenente sali minerali, zuccheri e vitamine. Tale assunzione deve essere protratta, a intervalli regolari, per tutto il periodo di attività fisica. Infine, è necessario effettuare una terza fase di assunzione di liquidi, detta di reidratazione, da effettuarsi dopo lo sforzo, per permettere all’organismo di recuperare velocemente le riserve di sali minerali, zuccheri e acqua perse nel corso dell’attività sportiva. Per quanto concerne, infine, la temperatura ideale di una bevanda, essa deve essere di circa 10° C, quindi moderatamente refrigerata, perché a questa temperatura viene assimilata meglio, senza creare disturbi a livello intestinale, e riesce a regolare, in breve tempo, la temperatura corporea favorendo, attraverso il sudore, la termoregolazione dell’organismo. Sono, invece, da evitare le bevande ghiacciate in quanto, inibendo la funzione del piloro dello stomaco, potrebbero provocare vomito e dolori addominali e anche le bevande a temperatura più elevata in quanto, aumentando la diuresi e stimolando la peristalsi intestinale, favoriscono la disidratazione. Polase sport: energia immediata, minor affaticamento muscolare, rapido recupero funzionale. Polase Sport è l’integratore energetico-salino con antiossidanti, messo a punto dai Laboratori di Ricerca Wyeth Consumer Healthcare, con una formulazione specifica per chi pratica sport. Rientra, quindi, nella categoria degli integratori per lo sport salino-energetici, ma con l’aggiunta di antiossidanti. Polase Sport è un preparato istantaneo per bevanda ipotonica, al dissetante gusto di arancia. Polase Sport contiene tutti gli elementi indispensabili per chi pratica attività sportiva: carboidrati (fruttosio e maltodestrine), Aspartato di Potassio e di Magnesio e antiossidanti (vitamine C ed E). In particolare: · Fruttosio e maltodestrine Si tratta di due zuccheri a rapido assorbimento, che danno energia immediata e di lunga durata, e che vengono metabolizzati ed indirizzati al reintegro delle riserve muscolari di glicogeno. La forma chimica di questi due zuccheri, infatti, ne garantisce un efficiente assorbimento a livello della mucosa intestinale e un pronto ingresso nella cellula muscolare, dove vanno a reintegrare le riserve energetiche. · Aspartato di Potassio e di Magnesio La perdita di elettroliti, in particolare di Potassio e di Magnesio, con il sudore può dare luogo ad affaticamento muscolare e concorrere a determinare l’instaurarsi di un quadro di fatica acuta. Potassio e Magnesio non possono essere introdotti come tali nell’organismo, ma devono essere assunti sotto forma di sali. L’aspartato, che deriva dall’acido aspartico, forma con Potassio e Magnesio sali molto solubili, garantendone così un buon assorbimento a livello intestinale. Inoltre, l’acido aspartico non è solo un veicolante, ma svolge proprie funzioni biologiche. Esso, infatti, è un aminoacido determinante nella produzione di energia. · Vitamine antiossidanti C ed E Facendo attività fisica, si consuma molto ossigeno e questo aumentato introito di ossigeno porta a un’elevata formazione di radicali liberi, che rappresentano una grave minaccia per l’integrità delle cellule, in particolar modo di quelle del tessuto muscolare. Il danno ossidativo nelle membrane cellulari è contrastato dalla presenza di sostanze antiossidanti, che rappresentano un vero e proprio scudo protettivo nei confronti dei radicali liberi. Tra le sostanze antiossidanti, le più importanti per lo sportivo sono la vitamina C e la vitamina E, che agiscono neutralizzando i radicali liberi responsabili del danno alle membrane cellulari. L’assunzione, durante l’attività fisica, di queste due vitamine, permette, quindi, di ridurre l’affaticamento muscolare causato dall’azione dei radicali liberi, consentendo un recupero funzionale più rapido. Polase Sport è la bevanda reidratante ottimale in ambito sportivo. Si tratta, infatti, di un integratore energetico-salino ipotonico, in grado di fornire acqua, sali minerali, zuccheri e vitamine nel giusto dosaggio e alla giusta osmolarità. In particolare, Polase Sport reintegra i sali minerali persi con la sudorazione e, grazie agli Aspartati di Potassio e Magnesio, esplica una efficace azione sulla contrazione muscolare. Inoltre, fornisce energia derivante dalla presenza di carboidrati, quali fruttosio e maltodestrine. Grazie alla presenza delle vitamine antiossidanti C ed E, l’assunzione di Polase Sport contribuisce anche a ridurre i segni di affaticamento muscolare e consente un più rapido recupero funzionale. . .  
   
 

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