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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Gennaio 2011
 
   
  INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI, POPOLAZIONE STRANIERA E STUDENTI STRANIERI SPINGONO L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIEMONTE L’INDICE SOCIO-ECONOMICO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIEMONTE REGISTRA UNA NUOVA PERFORMANCE POSITIVA

 
   
  Torino, 9 gennaio 2011 - Unioncamere Piemonte diffonde i dati dell’ottava edizione del Rapporto sull’internazionalizzazione del Piemonte, vero e proprio monitoraggio dello sviluppo regionale sui mercati esteri (inteso in senso multidisciplinare, come livello di proiezione commerciale, finanziaria, sociale e culturale) a supporto di efficaci politiche locali per l’internazionalizzazione. Il Rapporto è on line  sul sito internet di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www.Pie.camcom.it/  “Nonostante i colpi inferti dalla crisi che ha investito l’economia mondiale, il grado di internazionalizzazione del Piemonte continua a crescere: +12% rispetto all´anno precedente. L’incremento è dovuto soprattutto ad un´importante accelerazione dei flussi degli investimenti diretti esteri in entrata e alla crescente attrattività esercitata dagli Atenei piemontesi - ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Monitorare l´internazionalizzazione vuol dire analizzare un asse strategico del nostro territorio, in grado di far ripartire l´intero sistema economico e produttivo della nostra regione. Con un occhio di riguardo al vicino mercato francese, verso il quale è importante consolidare i rapporti di tipo commerciale, turistico ed istituzionale.Le Camere di commercio sono storicamente impegnate su questo fronte, a fianco delle imprese, per sostenerne la dinamicità e la capacità di mettersi in gioco nelle sfide sui mercati internazionali". L’indice sintetico di internazionalizzazione L’indice sintetico di internazionalizzazione (Isei) si basa su due approcci: il primo, utilizzato anche nel mondo borsistico, affronta l’internazionalizzazione in un’ottica dinamica, con un calcolo “per punti” che consente di evidenziare in maniera puntuale l’avanzamento o l’arretramento internazionale del territorio nel corso degli anni. Il secondo approccio affronta, invece, l’internazionalizzazione sotto un profilo di benchmarking territoriale, utilizzando il metodo dei numeri indice, con una media pari a 100 per il valore nazionale: in questo modo si evidenzia quindi il posizionamento strutturale del Piemonte nei confronti delle altre regioni italiane competitors. Nel 2010, l’indice dell’internazionalizzazione del Piemonte (calcolato sui dati a consuntivo del 2009) risulta pari a 14.414 punti, in crescita del +12% rispetto all’anno precedente. Le ragioni di tale incremento sono sintetizzabili in tre punti: 1. Aumento degli investimenti diretti esteri (Ide) netti in entrata: nel 2009 il saldo tra investimenti e disinvestimenti diretti esteri in entrata in Piemonte è risultato pari a 3,3 miliardi di euro, a fronte del valore di 1,9 miliardi di euro dell’anno precedente 2. La crescente attrattività esercitata dai quattro Atenei piemontesi: la quota degli iscritti stranieri tra gli studenti universitari è passata dal 4,6% dell’anno accademico 2007/2008 al 5,4% dell’anno accademico 2008/2009, e la crescita degli iscritti stranieri si è attestata al +13,2% 3. Il carattere cosmopolita sempre più marcato della popolazione residente nella regione: al 1° gennaio 2009, i residenti stranieri in Piemonte costituivano il 7,9% della popolazione complessiva, quota in aumento rispetto al 7,1% dell’anno prima. Analogamente agli scorsi anni, è stato poi costruito l’Indice di internazionalizzazione nell’ottica di benchmarking, ponendo i dati italiani uguale a 100 e ricalcolando con questo parametro i valori del Piemonte e di alcune delle principali regioni competitors. Si evidenzia innanzitutto come, a conferma di una tendenza pluriennale, il Piemonte sembra più internazionalizzato della media italiana di quasi 19 punti percentuale. Anche nel 2010, quindi, il calcolo dell’Indice d’internazionalizzazione rivela come il Piemonte si caratterizzi per una maggiore apertura all’estero rispetto all’Italia nel suo complesso, sia nella componente economica dell’indice che in quella sociale. Nel dettaglio della componente sociale, il confronto con l’Italia evidenzia la più elevata attrattività esercitata dagli Atenei piemontesi sugli studenti universitari stranieri (valore dell’indice pari a 175,3) e la maggiore incidenza della popolazione straniera residente in Piemonte (valore dell’indice pari a 122,2). Per quanto riguarda la componente economica dell’indice, il Piemonte conferma, rispetto all’Italia, una più elevata capacità di attrazione di investimenti diretti esteri e la maggiore propensione al commercio internazionale, determinata dalla più spiccata inclinazione al commercio di merci. Il confronto tra il numero indice complessivo calcolato per il Piemonte e quello di altre regioni competitors evidenzia valori superiori solo per la Lombardia. Ciascuna regione esibisce profonde specificità territoriali: la Lombardia e il Veneto presentano tradizionalmente le più marcate propensioni al commercio internazionale; la Lombardia, inoltre, appare più internazionalizzata dell’Italia con riferimento a tutte le dimensioni considerate, mentre il Veneto mostra una ridotta capacità di attrazione di Ide, a fronte di una maggiore competitività in tutte le componenti sociali. L’emilia-romagna, infine, è l’unica delle quattro regioni considerate a mostrare un livello complessivo di internazionalizzazione inferiore a quello nazionale, soprattutto a causa della scarsa capacità di attrarre flussi di investimenti stranieri. La regione emerge, invece, per l’elevata attrattività esercitata dal sistema universitario sugli studenti di nazionalità straniera.  
   
 

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