|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Gennaio 2011 |
|
|
  |
|
|
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PRESENTA I PRECONSUNTIVI 2010: +3,3% LA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI MACCHINE UTENSILI, ROBOT E AUTOMAZIONE.NEL 2011 SI CONSOLIDA LA RIPRESA
|
|
|
 |
|
|
Cinisello Balsamo, 11 gennaio 2011 - Dopo un 2009 da dimenticare, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, nel 2010, ha imboccato la strada del rilancio; la ripresa, così come confermano le previsioni 2011, si presenta però faticosa. Questo è quanto emerso il 21 dicembre scorso durante la conferenza stampa di fine anno di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari. Come si evidenzia dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, nel 2010, la produzione italiana di settore è cresciuta a 4.230 milioni di euro, segnando un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente. La timida inversione di tendenza, che ha permesso ai costruttori di recuperare meno di un decimo del terreno perso nel 2009 quando la produzione crollò del 30%, è espressione dell’apatia che ha interessato indistintamente la quasi totalità dei mercati per circa un biennio. A conferma di ciò l’export di macchine utensili italiane cresciuto, nel 2010, soltanto del 3,1%, a 2.605 milioni di euro. Secondo l’elaborazione del Centro Studi Ucimu sui dati Istat, relativamente ai primi nove mesi dell’anno, primo mercato di sbocco dell’offerta italiana di settore è risultato la Cina che ha scalzato la Germania dal podio. Seguono Stati Uniti al terzo posto, Francia, India, Russia, Iran, Brasile, Spagna, Polonia. Con un incremento pari al 13,3% rispetto al periodo gennaio-settembre 2009, le vendite di macchine utensili italiane in Cina sono andate oltre il valore di 270 milioni di euro; la Cina oggi assorbe il 15,9% dell’export italiano di settore. A fronte dell’arretramento delle vendite nei tradizionali mercati di sbocco del made in Italy quali, Germania, Stati Uniti e Francia, i costruttori italiani hanno visto crescere le vendite in India (+83,8%), Russia (+16,4%), Iran (+312,5%), Brasile (+47,7%). Sul fronte interno, il consumo è cresciuto, del 6,5%, a 2.485 milioni di euro stimolato e sostenuto, nella prima parte dell’anno, dalla Tremonti-ter. I costruttori italiani hanno beneficiato della ripresa della domanda, come conferma il dato relativo alle consegne sul mercato domestico cresciute, del 3,8%, a 1.625 milioni di euro. Anche l’import ha registrato incremento (+12,1%) ma il valore assoluto è ancora molto basso. Stabile rispetto al 2009 il rapporto export su produzione, risultato pari al 61,6%. Le previsioni 2011 evidenziano un trend di miglioramento che resta comunque piuttosto fiacco. La produzione crescerà, del 9%, a 4.610 milioni di euro rispetto al 2010. Di segno positivo le vendite destinate oltreconfine che, attese in crescita del 7,1%, raggiungeranno quota 2.790 milioni di euro. Più deciso, pari al 12%, l’incremento delle consegne dei costruttori sul mercato domestico che raggiungeranno quota 1.820 milioni di euro, trainate dalla ripresa del consumo atteso in crescita, dell’11,5%, a 2.770 milioni di euro. “Nonostante i principali indicatori economici segnino incremento – ha rilevato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre - la ripresa registrata nel 2010 e prevista per il 2011 appare ancora piuttosto flebile”. “Ciò che preoccupa maggiormente i costruttori italiani di macchine utensili è la debolezza del mercato interno e in generale dell’area Europea. Secondo una recente indagine svolta dalla associazione, più del 25% del parco macchine installato in Italia, e parimenti in Europa, ha oltre venti anni. L’aggiornamento dei sistemi di produzione presenti nelle nostre strutture è dunque una esigenza improcrastinabile per scongiurare la perdita di competitività della nostra manifattura rispetto all’offerta dei competitor stranieri, primi fra tutti i player di area asiatica”. “In altre parole, occorre creare le condizioni a livello europeo perché l’intero sistema produttivo torni a assorbire tecnologia. A questo proposito – riferisce Losma – ribadiamo la necessità di introduzione di un sistema di incentivi alla rottamazione dei macchinari obsoleti che potrebbe essere finanziato con gli Eurobond garantiti dalle riserve auree dei paesi dell’area”. D’altra parte nel pacchetto dei correttivi indispensabili per sostenere l’eccellenza della produzione che è universalmente riconosciuta all’industria italiana in molti settori, non solo nella macchina utensile ma anche nell’abbigliamento, arredamento, alimentare e nella meccanica in senso più generale, Ucimu-sistemi Per Produrre inserisce anche il sistema degli ammortamenti liberi, ‘la cui versione made in Usa’ sta producendo effetti eccezionali, come dimostra l’andamento del consumo cresciuto in modo sensibile in tutte le regioni del paese. “Certo, i nostri indicatori – ha affermato Giancarlo Losma – confermano che il peggio è alle nostre spalle ma l’incertezza sull’entità della ripresa preoccupa gli imprenditori che comunque guardano al futuro con un’apertura maggiore rispetto al passato”. A questo proposito – ha concluso Losma – accogliamo con grande favore l’idea del Fondo Italiano di Investimento grazie al quale è possibile finanziare la crescita delle nostre imprese e dunque lo sviluppo del settore”. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|