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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Gennaio 2011
 
   
  SUL PROGETTO GIOVANI PRESENTATO DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA, ENRICO ROSSI.

 
   
  Firenze, 10 gennaio 2011 - Leggo con piacere la proposta del Presidente Enrico Rossi di un progetto dedicato ai giovani. Un progetto articolato nel tempo e da sviluppare per argomenti di cruciale interesse per i giovani, come lo studio, il lavoro, la casa, la salute o l’avviamento alla libera professione. Una iniziativa reale, pratica, importante quindi per i giovani. Una iniziativa che ha preceduto nei suoi intenti generali, le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del suo consueto discorso di fine anno, preoccupato per il futuro dei nostri figli. La proposta di Rossi rappresenta qualcosa di piu’ di un semplice intervento volto a migliorare le condizioni di tanti giovani attualmente in difficoltà. E’ il segnale che la questione non è piu’ rimandabile, è la consapevolezza che l’unico modo per uscire dalla crisi che attanaglia la società è investire sul futuro, sull’autonomia dei giovani. E’ un segnale che significa che bisogna muoversi e subito. Un segnale che anche altre Regioni dovrebbero saper cogliere, per fare sistema, per ricordare ancora una volta a chi ci governa, che non sono piu’ sufficenti interventi tamponi prive di soluzioni reali, oppure dare risposte consolatorie ad un malessere diffuso, con la conseguenza di creare fratture generazionali, emarginazione delle nuove generazioni e, cio’ che piu’ preoccupa, sfiducia generalizzata nei confronti di tutto e di tutti, cosi’ come è possibile apprendere dalle dichiarazioni degli stessi interessati. In piu’ occasione anche Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, ha espresso le sue preoccupazioni in merito al declino economico e che i giovani per primi subiranno le conseguenze peggiori. La risposta del Governo Berlusconi a questo avvertimento è stata quello di smentire i dati di uno dei piu’ autorevoli centro studi del paese, promettendo provvedimenti temporanei ed inappropriati, come lo strumento enormemente discrezionale della cassa integrazione “in deroga” dalle politiche del welfare, senza criteri universali, senza affrontare strutturalemente il problema. Scelte emergenziali che sempre Draghi non ha mancato di criticare, chiedendo per l’ennesima volta una riforma organica degli ammortizzatori sociali e serie politiche del lavoro per venire incontro ai tanti lavoratori, in particolare giovani, che rischiano di finire in disoccupazione o non trovare mai un lavoro degno di essere considerato tale e quindi cadere nelle sacche della povertà o a carico perenne delle famiglie. Per finire, si aggiunge al danno anche la beffa : “ Dobbiamo fare un bel bagno di ottimismo“, questa la dichiarazione del Cavaliere nella sua conferenza di fine anno. Come possiamo notare tutto ruota intorno alla parola Lavoro, quale condizione necessaria per affrontare un futuro carico di dignità per la persona. Condizione che si lega sempre piu’ spesso alle parole precariato e flessibilità, termini che non sono sinonimi ma che insieme producono qualcosa di piu’ profondo che trasforma un giovane in un precario vero e proprio : la mancanza di prospettive. E’ la flessibilità lavorativa reiterata troppo nel tempo, con la mancanza di protezioni adeguate nei periodi di disoccupazione, del salario troppo basso, che nega sia ai giovani che ai meno giovani una speranza per il futuro. Soprattutto se i giovani ambiscono a fondare una famiglia. Discorsi, discorsi, affermano i piu’ delusi che segnalano così la collera di chi vede spezzarsi uno dopo l’altro i fili che dovrebbero tenere stretta la società. Favole, frottole si affrettano a dire alcuni per partito preso, in merito alla proposta del Presidente della Regione Toscana Rossi, evidenziando pero’ in modo implicito che il problema esiste, che è di grande portata, difficile da nascondere, come la protesta giovanile sulla riforma universitaria, la crisi di governo o la forte recessione economica in atto. Ma fra le dichiarazioni che risaltano agli occhi, fra le varie che hanno espresso il proprio parere in merito alla proposta del Progetto del Presidente Rossi, sono quelle di tanti genitori, ancora in età di lavoro dai 40 in su, che si interrogano non solo sul futuro dei propri figli ma anche sulla propria sorte, vista l’impossibilità di ricollocazione in caso di perdita di lavoro che metterebbe o sta mettendo in crisi l’andamento familiare e, di conseguenza, il sostegno allo studio ed alla formazione da garantire ai propri figli. Al Presidente Rossi l’invito ad andare avanti e a proseguire con il Progetto Giovani. Ai giovani, che sono tanti e preparati, invisibili, sprecati, traditi od in quanti modi si è voluto etichettarli, l’invito a raccogliere la sfida e farsi avanti, chiedendo sempre più attenzioni e diritti da cittadini democratici. Alle Istituzioni, anche le più piccole e con limitati mezzi, come quella dei Quartieri dove operiamo, a stretto contatto con i cittadini ed il territorio, il compito di sostenere la proposta, di facilitare e di promuovere l’iniziativa intrapresa dalla Regione. Saluti. Marco Colangelo, Presidente Commissione politiche giovanili, Consiglio di Quartiere 2 Firenze. Scheda Progetto / Giovani, Sì! ( Presente su Facebook ) 1. Perché Un Progetto Dedicato Ai Giovani - Per la prima volta dal dopoguerra i figli rischiano di vivere peggio dei loro padri, di essere più poveri delle generazioni precedenti… e questo non lo possiamo permettere….Almeno in Toscana. Come fa un grande Paese a concepire che la prossima generazione sia priva di reddito e di un lavoro stabile? Significa scialacquare il più prezioso dei capitali, quello umano.. Altro che “ascensore sociale”…qui se va bene ci sono le scale che portano sui tetti…dai quali i giovani urlano la loro rabbia… Draghi ad Ancona, il 5 novembre 2010 – “L’italia è davanti a un bivio e, se non si agisce presto, saranno i giovani a rischiare di subire le conseguenze peggiori del declino economico”. 2. Scuola E Giovani: Investiremo Di Più - Nonostante il Governo Berlusconi ci abbia tagliato le gambe, la Toscana vuole andare avanti. E vara il Progetto per l’autonomia dei giovani Nel 2011 sarà questa la nostra priorità (insieme alla scuola) su cui investiremo di più rispetto al 2010 ! Dal 2011 al 2013 investiremo 295,7 milioni di euro. Raddoppiano le risorse dedicate alle giovani generazioni. Il progetto, accanto al rafforzamento di interventi già esistenti: servizio civile, borse di studio, imprenditoria giovanile nel manifatturiero, servizi e agricoltura, assunzione giovani laureati, e lavoratori atipici prevede l’avvio interventi innovativi, come: • contributi per la casa (affitto e acquisti), programma regionale di stages renumerati, il prestito d’onore e il microcredito. 3. Obiettivo Del Progetto: Giovani Sì! Vogliamo intervenire sulle difficoltà che impediscono l’emancipazione dalla famiglia di origine e una partecipazione attiva alla società civile. I giovani escono sempre più tardi da casa: In Toscana vive con i propri genitori l’85% dei 20-24 enni (57% in Italia) ed il 59% per i 25-29 enni (60% il dato nazionale). Anche fra i 30-34enni, la percentuale è più alta, seppure di poco, rispetto alla media italiana: 29% contro 28%. Inoltre, nella stessa fascia di età (30-34), soltanto il 35% dei toscani ha almeno un figlio (40% in Italia). La prolungata permanenza in famiglia dei giovani toscani – e italiani - è riconducibile da un lato a motivazioni di carattere sociale e culturale, dall’altro a fattori di natura economica e alle difficoltà di accesso al mercato del lavoro: più della metà (54%) dei giovani toscani 20-34enni non ha mai svolto un lavoro retribuito (61% in Italia). La percentuale sale addirittura il 70% tra i 20-24enni (76% in Italia), mentre è del 31% fra i toscani di età compresa fra i 30 e i 34 anni (in Italia 42%). Anche quando il lavoro lo trovano, i giovani trovano (spesso) un lavoro precario. Hanno un contratto a termine: il 45% dei 20-24 enni toscani (40% di quelli italiani) - il 25% dei 25-29 enni toscani (22% di quelli italiani). Il passaggio verso il lavoro a tempo indeterminato è poi un processo lungo e faticoso: la transizione da un lavoro temporaneo ad uno stabile è bassa. Nella nostra regione, la proporzione è identica in Italia, nell’arco di un anno si stabilizzano solo 13 atipici ogni 100. Si aggiunga poi che nel tempo è aumentata la distanza fra il reddito dei più giovani (25-30 enni) rispetto al reddito medio dell’intera popolazione: in Toscana alla fine degli anni ‘80 un giovane percepiva il 21% in meno (20% in Italia), oggi siamo ad una differenza di circa il 28% (34% in Italia). Ecco i 5 Obiettivi del Progetto: contributi per affittare o acquistare un’abitazione. Garantire il diritto allo studio e alla propria formazione, professionale e civile; favorire l’inserimento lavorativo; accesso agevolato al credito e microcredito; sostegno per l’avvio di attività economiche Vogliamo creare un circolo virtuoso: la Toscana investe sui giovani…e i giovani poi investono sulla Toscana… Ecco gli 11 interventi previsti dal Progetto Giovani per un investimento di 295,7 milioni nel periodo 2011-2013. 4. Contributo Per L´affitto E L´acquisto Prima Casa - Dal 2011 al 2013: finanziamento di 45 milioni. Leggevo un libro di Henning Mankell…uno scrittore svedese…tra i personaggi del libro c’era una ragazza che l’autore descrive così: “benché avesse 19 anni, viveva ancora a casa coi genitori”… A volte basta una piccola frase per descrivere il gap che esiste tra i nostri giovani e i loro coetanei europei… Se un giovane a 30 anni è ancora costretto a vivere coi genitori, deve andarsene fuori casa… oppure andrà fuori di testa… Per un giovane mettere su casa non dovrà più essere un castello in aria…. La possibilità di andare a vivere da soli dipende molto dalla disponibilità di una abitazione di proprietà, magari dei genitori, causa l’alto costo degli affitti: infatti, secondo i dati Istat, solo il 22% dei giovani toscani (under 30) che vivono lontano dalla famiglia paga l’affitto (34% in Italia). E’ previsto un contributo a fondo perduto a chi contrae un regolare contratto di affitto: di 200 euro al mese alle coppie con figli, nonché nuclei monoparentali (un genitore con uno o più figli), a cui sarà riconosciuta una precedenza. Per queste coppie il requisito del limite di età è stabilito a 34 anni ed è sufficiente che sia rispettato anche solo da uno dei partner; di 150 euro al mese alle giovani coppie senza figli (di fatto, di diritto o in formazione), così come ai giovani singles o forme di convivenza tra giovani (studenti e lavoratori fuori sede). Sempre con limite di età inferiore a 34 anni; contributo per l’acquisto della prima casa. Faremo un accordo con i costruttori, in modo che dopo un periodo di locazione massimo di 4 anni a canoni migliori di quelli di mercato il beneficiario possa avere la possibilità di trasformare l’affitto. In questo caso è previsto un contributo al costruttore che aderisce al progetto, pari a 30mila euro in caso di acquisto al termine dei 4 anni di locazione. A ciò si aggiunge un contributo per i giovani a integrazione del canone di locazione di € 150/200 al mese per un massimo di 4 anni. 5. Stages Retribuiti Dal 2011 al 2013: finanziamento di 33,5 milioni. Uno stage deve essere un trampolino, non un trappolone. Nel 2009 a fronte di 121.000 disoccupati, i giovani in cerca di lavoro erano 69.000 (con un tasso di disoccupazione del 26% nella fascia 15-24 anni e del 12% in quella 25-34 anni, con un’incidenza della disoccupazione femminile doppia rispetto a quella maschile). Stages post laurea e di inserimento lavorativo. Devono riconoscere a giovani diplomati o laureati una condizione di “lavoratori in formazione” evitando forme di strumentalizzazione, pur tenendo conto che non si tratta, comunque, di un rapporto di lavoro contrattuale. Anche già ora le imprese private più avvedute remunerano i propri stages formativi in quanto spesso prodromi ad assunzioni vere e proprie, così come in altri Paesi europei esistono programmi di stages con diverse forme di remunerazione. Il progetto “Giovani, Sì!” introduce una nuova misura tesa a garantire l’attivazione di stages lavorativi co-finanziati da soggetti convenzionati al programma regionale. La retribuzione prevista è pari a €400 mensili, di cui €150 a carico della Regione e €250 dei soggetti convenzionati (es. Imprese, cooperative, altri enti pubblici) per una durata massima di 12 mesi. 6. Assunzione Giovani Laureati - Se ua nostro ragazzo, ad esempio, è un bravo ricercatore, perché dovrebbe cercarsi il lavoro da un’altra parte? Un giovane con un contratto atipico, non deve essere considerato un giovane atipico, e non deve vivere una vita atipica… E’ prevista la possibilità di richiedere il contributo regionale (circa 6.000 euro per laureati e 6.500 per dottori di ricerca) in caso di successiva assunzione con contratto a tempo indeterminato full-time e di 3.000/3.250 euro nel caso di assunzioni con contratto a tempo indeterminato part-time. Nel caso, invece, di assunzione con contratto a tempo determinato full time, della durata di almeno 12 mesi, il contributo sarà pari a 3.000/3.250 euro (e di 2.000/2200 euro per il part time). Se, entro il termine di scadenza del contratto a tempo determinato, il lavoratore venisse stabilizzato, l’azienda potrà richiedere un ulteriore contributo. A seconda della disponibilità di risorse, la misura potrà essere estesa anche alle attività di stage per soggetti non laureati. Dal 2011 al 2013: attualmente è previsto un finanziamento di 1,2 milioni destinato a crescere in base alle richieste. 7. Servizio Civile - Professionalizzare i giovani attraverso il servizio civile..Questa mi sembra una proposta civile…di una Regione civile… Attualmente sono 700 i giovani che ogni anno prestano il servizio civile nazionale e regionale, a fronte di un numero di domande di 2700 nel 2010. Saranno attivati bandi annuali con finanziamento di progetti relativi ai settori: sanità, ambiente, istruzione, cultura, aiuto alla persona, protezione civile, immigrazione, tutela dei consumatori, pari opportunità, commercio equo e solidale, cooperazione internazionale, che potrebbe essere estesa a servizi di orientamento o di supporto di fronte alle scuole, ai monumenti, nei musei, ecc., contribuendo quindi ad un’attività relazionale ed informativa con spirito appunto giovanile. I progetti, sono presentati dai soggetti iscritti all’albo degli enti di servizio civile regionale. Partecipano alla realizzazione dei progetti i soggetti ammessi a servizio civile con apposito bando regionale i cui requisiti siano l’età compresa tra i 18 e i 30 anni, la residenza o il domicilio per motivi di studio/lavorio in Toscana. Per i diversamente abili la fascia di età è ampliata dai 18 ai 35 anni. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 45 milioni. 8. Lavoratori Atipici - Sì…ovvio, un giovane precario un lavoro ogni tanto ce l’ha…quello che non c’ha è la vita… Disponiamo già di un fondo di garanzia per lavoratori atipici per consentire loro l’accesso al credito finalizzato ad interventi legati alla propria condizione familiare, alloggiativi, scolastica, formativa e di salute nonché all’acquisto di beni strumentali che ne aumentino la possibilità di assunzione in pianta stabile. Il fondo, attualmente in gestione ad Artea, opera in una logica di rotazione delle risorse, a fronte delle garanzie prestate sui mutui. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 3 milioni . 9. Microcredito Dal 2011 al 2013: finanziamento di 3 milioni. Ai giovani che hanno voglia di fare diamo modo di fare bene. Finanzieremo, tramite banche o intermediari finanziari, giovani imprenditori per crediti non superiori a € 15.000 a fronte di un investimento massimo di € 20.000. La durata massima del finanziamento è di 5 anni. Gestito da Fidi Toscana. In questo ambito Fidi fornisce garanzie ma si preoccupa anche di trovare i finanziatori per creare occupazione (start-up) ma anche far crescere e diversificare l’economia toscana. Il fondo per i giovani di Fidi Toscana consentirà pertanto di garantire piccoli prestiti a giovani di età inferiore ai 40 anni che intendano mettersi in proprio o fondare una cooperativa. Oltre a Fidi Toscana saranno coinvolte anche le Camere di Commercio, i Confidi tra cui Artigiancredito, gli Enti locali, gli Enti previdenziali, le banche e altri soggetti privati. Con 1 milione di euro di garanzie si possono infatti sostenere circa 5 milioni di finanziamenti. Inoltre, quando il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzia tornano a disposizione. Alle risorse già previste per il microcredito si aggiungono ulteriori 500.000 eleggibili a finanza etica, con ciò intendendosi casi in cui l’imprenditore sia “portatore” di iniziative apprezzabili dal punto di vista etico. A solo titolo di esempio: l’attività intrapresa ha una particolare coerenza con le politiche regionali di intervento, quali quelle in ambito sociale, così da migliorare la qualità dei servizi a disposizione della collettività; l’imprenditore si impegna ad ospitare stagisti e titolari di borse di studio; in ambito agricolo, l’imprenditore si dedica a terreni dismessi; in ambito commerciale l’attività si concentra su prodotti del commercio equo e solidale, su prodotti biologici, sulla filiera corta; 10. Impreditoria Giovanile - Aprire una “piccola” impresa non deve più essere una “grande” impresa. La L.r. 21/2008 già prevede finanziamenti per Pmi, di nuova costituzione. E’ rivolta ad imprenditori di età non superiore ai 35 anni per progetti imprenditoriali innovativi e ad elevato contenuto tecnologico. Il finanziamento riguarda investimenti materiali e immateriali, oppure marchi e brevetti per importi compresi tra 70mila e 285mila euro, o partecipazioni minoritarie al capitale di rischio tramite Fidi Toscana. E’ previsto inoltre il tutoraggio per 2 anni dall’inizio dell’attività alle aziende beneficiarie. Rispetto all’impianto esistente, questo Progetto estende la normativa: i benefici saranno estesi anche ad imprese a titolarità femminile; l´apertura a tutti i settori produttivi e l’innalzamento dell’età dell’imprenditore beneficiario da 35 a 40 anni. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 13,5 milioni . 11. Giovani Imprenditori Agricoli - Vogliamo favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo…così l’agricoltura non resta a terra. Vogliamo sostenere la nascita di nuove imprese agricole da parte di giovani imprenditori: favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo attraverso il prepensionamento. Sosterremo la costituzione di nuove imprese agricole condotte da giovani al di sotto dei 40 anni mediante: premi una tantum di 40mila euro per l’avvio dell’attività; sostegni all’acquisizione di servizi di consulenza per l’avvio e la gestione della nuova attività in forme innovative; contributi per gli investimenti in attività produttive, agriturismo, energie rinnovabili e attività sociali; coinvolgimento in progetti di cooperazione per l’innovazione; premi per attività agro ambientali e forestali. Dal 2011 al 2013: finanziamento di 30 milioni. 12. Giovani Professionisti - La Regione Toscana ha attivato con L.r. 73/2008 uno specifico fondo speciale per la concessione di garanzie a favore di giovani professionisti o tirocinanti toscani. Il fondo è gestito da Artea e aiuta l’accesso al credito di giovani che vogliono avviare uno studio professionale (anche in forma associata) o che acquistano strumentazione o software informatico. La garanzia è concessa per finanziamenti che vanno da un minimo di €3.000 a un massimo di €9.000 di durata massima pari a 60 mesi, a cui si applicano i tassi massimi definiti in uno specifico Accordo sottoscritto tra Regione e banche, senza ulteriori spese. 13. Prestito D´onore - Se un giovane vuole investire su se stesso, la Toscana investirà su di lui… Master, dottorati e specializzazioni richiedono risorse significative e sfide impegnative in Italia o all’estero. Per favorire lo sviluppo dei “talenti” sarà istituito un fondo presso Fidi Toscana. Attraverso un fondo di natura rotativa, Fidi Toscana rilascerà garanzie gratuite a totale copertura del rischio bancario, in favore di giovani di qualsiasi nazionalità residenti o domiciliati in Toscana, nella fascia di età 18-35 anni, in possesso di laurea, anche conseguito all’estero, che presentino un programma di studio fino ad una durata triennale ed un piano di copertura finanziaria delle spese che si prevede di sostenere. La garanzia sarà concedibile su finanziamenti bancari di durata ventennale, il cui rimborso inizierà entro 12 mesi dall’ingresso nel mondo del lavoro. L’importo massimo di finanziamento e garanzia sarà di 50mila euro. Dal 2011 al 2013: finanziamento di garanzie bancarie fino a 15 milioni.  
   
 

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