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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Gennaio 2011
 
   
  BOLZANO, DALLA GIUNTA: IN DIRITTURA D´ARRIVO LA LEGGE SULL´IMMIGRAZIONE

 
   
  Bolzano, 10 gennaio 2011 - Accordo raggiunto, in seno alla Giunta provinciale, per quanto riguarda la legge sull’immigrazione. Il testo definitivo verrà approvato lunedì prossimo (17 gennaio), ma l’esecutivo di Palazzo Widmann ha trovato l’intesa sui punti più importanti del provvedimento. "Non vogliamo che si creino società parallele - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - devono esserci diritti e doveri, ma il nostro obiettivo è l’inclusione". Sono 40mila gli stranieri residenti in Provincia di Bolzano, 27mila dei quali provengono da Paesi che non fanno parte dell´Unione Europea. Una risorsa secondo alcuni, un problema secondo altri, di sicuro un tema che necessita di una regolamentazione chiara e precisa. "Gli immigrati presenti in Alto Adige - ha sottolineato Durnwalder - hanno il diritto di essere trattati con dignità, ma hanno il dovere di lavorare, pagare le tasse e rispettare le nostre specificità. Anche in futuro continueranno ad arrivare sul nostro territorio persone provenienti da Paesi stranieri, ma occorre garantire un equilibrio tra domanda e offerta di lavoro, e bisogna mettere in campo progetti specifici per gestire una questione che può diventare delicata". La legge sull´immigrazione, in discussione da diversi mesi da parte della Giunta provinciale, è ormai in dirittura d´arrivo: l´esecutivo ha trovato l´accordo sui punti principali del provvedimento, ma diverse modifiche apportate al documento originario rendono necessaria una riscrittura del testo definitivo che verrà approvato nella seduta di lunedì prossimo, 17 gennaio. "Non vogliamo che si creino delle società parallele tra altoatesini e immigrati - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - perchè questo sarebbe il primo passo verso la ghettizzazione. L´obiettivo, invece, deve essere l´inclusione: gli stranieri devono sapere che la Provincia di Bolzano è un territorio con caratteristiche particolari, e per inserirsi al meglio nella società è bene conoscerle e rispettarle. Dall´altro lato, però, gli altoatesini devono imparare a conoscere meglio la situazione di chi arriva qui per lavorare, perchè è proprio la non conoscenza che rischia di far nascere diffidenze e paure". Dal punto di vista legislativo, il provvedimento prevede la creazione di tre commissioni. Una commissione di coordinamento in grado di dare maggiore uniformità ai programmi elaborati per i vari settori, da quello lavorativo a quello culturale, una commissione anti-discriminazione per sensibilizzare la popolazione locale e vigilae su eventuali episodi di penalizzazione del cittadino straniero a causa della sua origine, lingua o religione; infine una consulta degli immigrati attiva non solo a livello provinciale, ma anche con persone di riferimento a livello di comuni e comunità comprensoriali. Quest´ultimo organo dovrebbe coinvolgere tutte le parti interessate (dagli uffici provinciali ai comuni, dai sindacati alle associazioni e ai datori di lavoro) ed elaborare programmi per favorire l´inserimento in ambito lavorativo e l´integrazione sociale. Su un punto il presidente Luis Durnwalder è stato piuttosto netto: "Molti immigrati - ha spiegato - arrivano in Alto Adige perchè da noi si possono avere prestazioni sociali superiori rispetto al resto d´Italia: questo è un messaggio che in futuro non dovremmo più far passare". A tal proposito la legge prevederà l´obbligo di residenza di cinque anni, dei quali almeno tre lavorativi, prima di poter accedere alle prestazioni sociali provinciali aggiuntive rispetto a quelle già previste a livello statale (ad esempio assegni familiari, sussidio casa, assegnazione alloggi sociali). "Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari - ha aggiunto Durnwalder - la competenza resta dello Stato, che li ha legati al superamento dell´esame linguistico entro un periodo di due anni dall´arrivo in Italia e dalla dimostrazione di aver lavorato per almeno un anno sul territorio nazionale. L´unico margine a disposizione della Provincia è quello relativo alla dimensione minima degli alloggi, più ampia rispetto a quella italiana, e al reddito minimo vitale tenuto conto dei nuovi componenti del nucleo familiare, anche questo maggiore in Alto Adige. Non possiamo negare il ricongiungimento a chi non rispetta i nostri parametri, ma i dati in eccesso non potranno essere presi in considerazione per l´assegnazione di punteggi relativi, ad esempio, all´assegnazione di un nuovo alloggio sociale". Ultimo punto rilevante è quello relativo alla formazione: "Sarà garantito a tutti il diritto di frequentare una scuola - ha concluso Durnwalder - ma chi non ha le competenze linguistiche necessarie dovrà prima frequentare dei corsi che rendano possibile l´inserimento". Corsi di lingua italiana e tedesca sono previsti per tutti i familiari del cittadino straniero: a favorire questa forma di inculsione sarà la figura del mediatore appositamente formato.  
   
 

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