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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Gennaio 2011
 
   
  ENERGIA, CENTRALE A FORA DI CAVOLA (TOANO DI REGGIO E.)

 
   
  Bologna, 12 gennaio 2011 - «La presunta sconfessione della Provincia Reggio Emilia da parte della Regione è una invenzione del “Movimento a 5 Stelle”. In questa come in altre vicende le istituzioni hanno collaborato con trasparenza e rigore per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini e nello stesso tempo promuovere un nuovo sviluppo». Lo ha chiarito l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli in merito alla costruzione di una centrale energetica alimentata a biomasse a Fora di Cavola (Toano di Reggio-emilia). La Regione non ha affatto bocciato le centrali a bio-masse. Anzi, come si legge chiaramente nel testo della risposta alla interrogazione del “Movimento a 5 Stelle”, la possibilità di costruire una centrale energetica alimentata a biomasse a Fora di Cavola era stata valutata positivamente purché la gran parte delle biomasse fosse raccolta entro il raggio di 70 chilometri e che i benefici economici dell’impianto fossero distribuiti anche alle imprese insediate nell’area. «La Regione – ha aggiunto Muzzarelli - non ha bocciato nessun progetto, peraltro ancora da perfezionare sul piano tecnico e documentale. Ha solo preso atto della decisione del Comune di Toano di escludere tale tipologia dall’area in oggetto e del ritiro della richiesta di finanziamento da parte del proponente e cioè di Iren. Per quanto riguarda la disponibilità a finanziare altri impianti energetici nell’area ecologicamente attrezzata di Fora di Cavola, ciò rientra nella logica positiva e costruttiva che caratterizza il Governo regionale, ma anche per il futuro la Regione non ha sposato o escluso a priori alcuna soluzione. Il punto rilevante è che ogni progetto deve essere compatibile con i criteri del Por-fesr e deve essere cantierabile in tempi utili per non perdere i finanziamenti europei». Infine, Muzzarelli ha auspicato che «gli enti locali della zona, d’intesa con la Provincia, sappiano rapidamente trovare le soluzioni adeguate e che la discussione politica stia ai fatti e non si perda nella propaganda, facendo perdere alla montagna reggiana una importante opportunità per il consolidamento occupazionale e produttivo, e contribuire ad una crescita più sostenibile e durevole della società».  
   
 

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