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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Gennaio 2011 |
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PRESENTATO IL RAPPORTO 2010 SULL’IMMIGRAZIONE IN TRENTINO
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Trento, 13 gennaio 2011 - “Abbiamo bisogno di sapere, di conoscere i dati reali, la vera fotografia dell’immigrazione in Trentino. La presentazione di oggi rappresenta anche un momento di bilancio rispetto a quanto fatto sinora in questo campo con il percorso definito dal Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale che sta rendendo il Trentino un modello di coesione sociale.” Lo ha detto ieri l’Assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza, Lia Giovanazzi Beltrami, intervenendo alla presentazione del Rapporto 2010 sull’immigrazione in Trentino. Lo studio, giunto alla nona edizione e curato dai sociologi Maurizio Ambrosini, Paolo Boccagni e Serena Piovesan, è stato presentato stamane a Trento presso la Sala Conferenze della Facoltà di Economia. Hanno preso parte alla presentazione, accanto all’Assessore Giovanazzi Beltrami, Valentina Mazzucato dell´Università di Maastricht, Andrea Di Nicola dell´Università di Trento, il Direttore del Centro Diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Trento e moderatore del Tavolo locale delle appartenenze religiose Alessandro Martinelli e i curatori del Rapporto. “Abbiamo in cantiere altre ricerche – ha aggiunto l’Assessore Giovanazzi Beltrami – per conoscere a fondo tutti gli aspetti dell’immigrazione: dall’associazionismo dei ‘nuovi trentini’ al livello di benessere delle assistenti familiari. Ma lavoreremo molto anche sul piano della comunicazione, su come il fenomeno migratorio viene trasmesso e percepito dalla comunità.” La presenza immigrata in provincia di Trento - Sono 46.044 i cittadini stranieri residenti in Trentino alla fine del 2009, provenienti da 137 diversi Paesi. La loro incidenza sul totale della popolazione residente sfiora la quota del 9% e in vari contesti locali la supera: si tratta di un’incidenza più alta rispetto al valore medio nazionale, ma sensibilmente inferiore alla media del Nordest. Rispetto al 2008, il numero degli stranieri residenti è cresciuto dell’8%. Quasi il 40% degli stranieri risiede nel Comprensorio della Valle dell’Adige, ma ci sono anche diversi altri territori che presentano un’incidenza di stranieri superiore alla media provinciale: dalla Valle di Non all’Alto Garda e Ledro, fino alla Vallagarina. Il 51,5% degli immigrati sono donne, ma la presenza femminile cambia notevolmente da una nazionalità all’altra. Il bilancio demografico degli stranieri in Trentino nel 2009 si è arricchito di circa 900 nuovi nati. La quota dei minorenni continua ad essere pari a quasi un quarto del totale degli stranieri residenti. Ben il 10% di questa popolazione (quasi 5mila persone) è di età uguale o inferiore ai cinque anni. Le provenienze degli immigrati - Un quarto degli immigrati in Trentino corrisponde ormai a cittadini europei - e quindi comunitari - a tutti gli effetti. Più in generale, sono di origine europea due immigrati su tre, comprendendo albanesi, macedoni, serbi, ucraini e moldavi. Le restanti presenze straniere sono riconducibili al continente africano e poi – con pesi via via decrescenti – all’area asiatica (in particolare Pakistan e Cina) e ad alcuni Paesi sudamericani (Brasile, Colombia, Ecuador, ecc.). Tra i principali Paesi di provenienza, ritroviamo al primo posto la Romania con oltre 7.700 presenze, seguita dall´Albania (circa 6.800), Marocco (circa 4.800), Macedonia (circa 3.200), Serbia e Montenegro (2.285) e Moldova (2.270 circa). Le motivazioni del soggiorno e i ricongiungimenti familiari- A fine 2009, il 53,4% dei permessi di soggiorno validi riguarda motivi di lavoro, a fronte di una quota pari al 41,4% legata a motivi familiari. Sono state 719 le richieste di ricongiungimento familiare inoltrate nel 2009: quasi sei domande su dieci sono riconducibili a quattro gruppi nazionali soltanto (Moldova, Albania, Pakistan e Marocco). Il maggior numero di carte di soggiorno è stato invece rilasciato a cittadini immigrati di nazionalità di più antico insediamento, ovvero l´albanese, la marocchina, la macedone e la serbo-montenegrina. La cittadinanza economica - L’occupazione degli immigrati in Trentino ha attraversato un anno indubbiamente difficile: nel complesso, le assunzioni sono diminuite del 7%, ma nel settore industriale il calo supera il 25%. Nel settore del lavoro interinale, strutturalmente ancora più soggetto alle fluttuazioni cicliche della domanda, la variazione in negativo si avvicina al 30%. Il tasso di disoccupazione degli immigrati ha superato il 10%, mentre è aumentato di oltre il 50% il numero dei cittadini stranieri iscritti nelle liste di collocamento, dove rappresentano quasi un terzo del totale. Il lavoro autonomo: tra rifugio e ricerca di promozione - Lo sbocco principale delle aspirazioni di miglioramento sociale dei migranti è rappresentato dal passaggio al lavoro autonomo. Al 31 luglio 2009 i titolari d’impresa sono poco più di 2.200, dei quali 1.772 cittadini non comunitari e 471 comunitari. Si confermano inoltre le principali specializzazioni per nazionalità: marocchini concentrati nel commercio; romeni, albanesi, serbi, macedoni e tunisini nelle costruzioni; cinesi nel commercio e in minor misura nella ristorazione; pakistani ancora nel commercio. Alunni stranieri nelle scuole trentine - Nell’anno scolastico 2009/2010 gli alunni di cittadinanza straniera nelle scuole trentine hanno raggiunto le 8.469 unità, facendo registrare un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione scolastica complessiva è pari al 10,4%, con un picco del 12% nella scuola secondaria di I grado. Il Comprensorio della Valle dell’Adige da solo copre più di un terzo degli alunni stranieri (ben il 37%), seguito dagli istituti della Vallagarina, con il 21%. L’anno scolastico 2009/2010 ha fatto anche segnare un incremento pari al 15% degli studenti con cittadinanza non italiana nei Centri di formazione professionale provinciali, dove si avvicinano alle mille unità. La casa e il mercato immobiliare - Su 527 alloggi pubblici assegnati nel 2009, 53 sono andati a cittadini non comunitari (dunque il 10% del totale). Il divario tra domanda e offerta di edilizia pubblica è già considerevole nel caso dei cittadini comunitari, ma diventa amplissimo per i cittadini non comunitari: l’incidenza delle assegnazioni sul totale delle domande in graduatoria è infatti del 17,5% per i comunitari, ma appena dell’1,9% per i non comunitari. La salute e l’inclusione nel sistema dei servizi - Nell’insieme i ricoveri di pazienti stranieri in provincia di Trento, nel corso del 2009, sono cresciuti di poco rispetto all’anno precedente, attestandosi su un valore pari a 6.580. In linea di massima l’incidenza dei ricoveri è proporzionale al numero di stranieri residenti. Per quanto riguarda la componente maschile, i cittadini stranieri risultano assai più esposti degli italiani a traumatismi. A tal proposito, gli infortuni sul lavoro incidono in modo significativo. Per quanto riguarda le pazienti immigrate, la metà circa dei ricoveri si basa su diagnosi legate alla gravidanza: complicazioni prima della nascita, parto o puerperio. Risulta invece pari al 15% il peso relativo degli accessi degli stranieri al pronto soccorso. |
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