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Notiziario Marketpress di Venerdì 21 Gennaio 2011
 
   
  EFAPCO: ASSEMBLEA GENERALE A MILANO

 
   
  Domenica 9 e lunedì 10 gennaio, a Milano, si è svolta, presso il Park Hyatt Hotel, la sesta assemblea annuale dell’Efapco, la federazione europea della meeting industry, in cui sono rappresentati tutti i principali Paesi protagonisti della meeting industry europea. L’efapco l’obiettivo di promuovere l’Europa come destinazione per convegni, nonché agevolare il pieno riconoscimento giuridico della filiera e della professione di organizzatore di eventi, garantendo un rapporto costante con la Commissione europea. In seno all’Efapco l’Italia è rappresentata da Federcongressi attraverso le socie Daniela Serrati e Paola Casentini (responsabile dei rapporti con le associazioni internazionali), che siedono nel board. La sesta assemblea annuale di Efapco si è tenuta di Milano, situato presso uno degli ingressi della Galleria Vittorio Emanuele, dunque in posizione centralissima, con un ricco programma. Lunedì mattina si è svolta l’assemblea vera e propria, riservata ai soci Efapco, cui ha fatto seguito, alle ore 12.00, la conferenza stampa con la partecipazione di Federcongressi e del presidente Efapco, il belga Nicolas Le Brun. Nella conferenza stampa Nicolas Le Brun, ha dichiarato: Quello del riconoscimento di filiera è il primo obiettivo della nostra federazione. Vogliamo che la professionalità degli organizzatori di eventi e di tutti coloro che contribuiscono al loro lavoro sia pienamente attestata anche sul piano legale. In fondo, l’Europa è il primo continente al mondo in termini di flussi congressuali, un motivo ci sarà. Poi abbiamo tanti altri fronti di attività: l’advisory di settore per esempio, e lo sviluppo di servizi formativi e di comunicazione; l’aumento della nostra presenza sui media di tutta Europa; l’organizzazione di eventi che consentano agli iscritti e agli operatori di condividere i propri skill e le proprie esperienze. E ovviamente lo sviluppo della membership. Quest’anno Federcongressi festeggia il primo anno del suo rinnovato corso da associazione nella quale sono confluite tutte le associazioni nazionali di categoria. - ha fatto eco il vicepresidente di Federcongressi Alan Pini - Sarà un anno molto importante, sia perché siamo ormai molto vicini alla costituzione del Convention bureau nazionale, sia perché siamo ormai pronti a internazionalizzare la nostra meeting industry, cioè a vendere il nostro prodotto al di fuori dei nostri confini. Ora siamo certamente più forti di prima: siamo vicini ai 300 soci (imprese e individui – la nostra è l’unica associazione a essere a membership mista) e stiamo attivamente lavorando sull’esigenza di costituire un sistema integrato, per poter meglio rispondere alle sfide che verranno nel prossimo futuro. Questo con Efapco è una dei migliori esempi di cooperazione internazionale e di filiera. Nel pomeriggio è seguita una sessione congiunta Efapco-federcongressi, a cura del responsabile fiscalità Federcongressi, Mauro Zaniboni, che ha affrontato l’annoso problema dell’Iva congressuale, reso ancor più attuale dalla nuova disciplina della territorialità dell’Iva, introdotta dalla direttiva europea in materia di territorialità dell’imposta per tutto il settore degli eventi, al quale dal 1° gennaio si applicano le nuove regole. L’impatto dell’Iva sul nostro business è rilevante - ha dichiarato Zaniboni - perché le aziende possono sì dedurla, ma non è così facile. Oltretutto le persone senza partita Iva non possono dedurre un centesimo. Senza considerare che, com’è noto, più alta è l’Iva, più bassa è la competitività del Paese. Dobbiamo riflettere su un dato di fatto: per le autorità dell’Unione europea gli eventi e le fiere sono servizi culturali. Secondo questa logica, potremmo dire che anche i congressi medicoscientifici, i meeting formativi e gli eventi culturali sono appunto servizi culturali. Dunque dovremmo applicare l’Iva ridotta alle quote d’iscrizione dei nostri eventi scientifici, formativi e culturali. Si tratta di una riduzione notevole: si passerebbe dallo standard medio attuale del 20,7% al 10,2%. Meno della metà! L’unico problema potrebbe essere la definizione di “evento culturale”, anche se sfido chiunque a negare che una conferenza o un congresso scientifico lo sia. Invito personalmente Efapco a farsi portavoce di questa istanza presso le autorità europee, perché questa interpretazione sia ufficialmente riconosciuta. Info: http://www.federcongressi.it/    
   
 

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