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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Gennaio 2011
 
   
  TRENTO: APPROVATO IL PIANO PROVINCIALE PER LA PREVENZIONE PER IL TRIENNIO 2010-2012

 
   
  Trento, 17 gennaio 2011 - Approvato il 14 gennaio dalla Giunta, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, il Piano provinciale per la prevenzione per il triennio 2010-2012, che prende le mosse dal Piano nazionale. Questo strumento programmatorio mette al suo centro la persona, superando la rigida distinzione fra prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. È infatti proprio questa la novità principale del Piano provinciale, che intende chiarire i meccanismi di governance della prevenzione, definendo competenze e ruoli di tutte le articolazioni organizzative dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. La stesura del Piano di prevenzione è giunta in un periodo di riordino complessivo del Servizio sanitario provinciale, avviato con l´approvazione della legge n. 16 del luglio 2010. La legge provinciale, sotto il profilo della prevenzione, prevede proprio, tra le altre cose, l´istituzione del Dipartimento di Prevenzione, una struttura nuova per la sanità trentina che necessita di una riorganizzazione dei servizi di assistenza collettiva distrettuali. Alcuni dei progetti contenuti nel Piano costituiscono la prosecuzione di obiettivi provinciali già contenuti nel precedente Piano di prevenzione (come il sistema di sorveglianza Passi per il monitoraggio dei comportamenti legati alla salute e l´indagine "Okkio alla salute" dedicata all´attività fisica e al sovrappeso dei bambini in età scolare), mentre altri progetti rappresentano un’evoluzione di attività già in essere presso l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Vi sono poi due nuovi percorsi: il progetto “Prevenzione delle cadute degli anziani nelle civili abitazioni” e la “Lotta alla depressione”, la cui attuazione è svolta nell´ambito delle attività istituzionali dell´Azienda sanitaria senza alcun onere e personale aggiuntivo. Tra le novità più significative, il Piano provinciale ha ampliato molto l’area della prevenzione terziaria (prevenzione delle complicanze e riabilitazione), alla luce del prevalere delle patologie cronico-degenerative, cardiovascolari e tumorali. La prevenzione terziaria è chiamata ad intervenire nei processi assistenziali al fine di garantire la continuità della presa in carico e l’integrazione degli interventi socio-sanitari, progettando percorsi che siano in grado di ridurre il peso delle complicanze e, in particolare, della non autosufficienza. Un’altra importante novità è l’utilizzo dell’epidemiologia e dei sistemi di sorveglianza, in un’ottica integrata, per supportare decisioni e strategie che riguardano la collettività, relativamente ad interventi non solo di tipo sanitario (territoriale, urbanistico ecc.). L´impianto del Piano provinciale riprende quello nazionale, con la suddivisione in quattro macroaree di riferimento: Medicina predittiva, ovvero quella medicina che si occupa della storia clinica del singolo individuo. In questo ambito, data la scarsa diffusione della carta del rischio cardiovascolare, è stato individuato come ambito di interesse prioritario un progetto che mira ad una maggiore diffusione di questo strumento, tramite l´adesione dei medici di medicina generale al progetto. Va comunque segnalato che la Provincia autonoma di Trento ha aderito nel 2006 al Progetto Cuore, promosso dall´Istituto Superiore di Sanità, formando all´utilizzo della carta circa un quarto dei medici di medicina generale della provincia. Prevenzione universale. In continuità con il precedente Piano, in quest´area è stato posto l´accento sui fenomeni infortunistici (sulla strada, sul lavoro e in ambito domestico) con progetti intersettoriali e multidisciplinari; particolare rilievo viene dato alla sorveglianza degli incidenti stradali in provincia e alla prevenzione degli infortuni di lavoro e delle cadute degli anziani nelle abitazioni civili. Massima attenzione anche alla prevenzione delle malattie infettive, attraverso: l´introduzione di una serie di innovazioni nel monitoraggio delle coperture vaccinali; l´istituzione di un centro di riferimento provinciale per la tipizzazione di ceppi batterici responsabili di malattie infettive prevenibili con vaccinazione; la prevenzione di malattie infettive; il miglioramento dell´accessibilità alle vaccinazioni per i gruppi ad alto rischio. Infine, come previsto anche dal programma ministeriale "Guadagnare Salute", si proseguirà con la promozione della salute attraverso stili di vita sani per raggiungere alcuni obiettivi come: ridurre il consumo di alcol con particolare attenzione ai giovani e alla guida sotto effetto dell´alcol (in provincia il 24% della popolazione fra i 18 e i 69 anni ha un consumo a rischio), ridurre la percentuale di fumatori (in Trentino sono il 24% della popolazione fra i 18 e i 69 anni), prevenire l´obesità (il 27% della popolazione è in sovrappeso e il 9% è obesa). Prevenzione della popolazione a rischio. In questo settore il Piano provinciale prevede di investire soprattutto sul miglioramento di attività già consolidate, come gli screening per patologie tumorali (il tumore è la seconda causa di morte, con una percentuale superiore al 30%). Due gli interventi sotto questo profilo, uno finalizzato alla riduzione dello screening opportunistico del tumore della cervice uterina e un altro per il miglioramento della conoscenza e dell´adesione agli screening femminili da parte delle donne straniere residenti in provincia di Trento, per le quali era stato evidenziato una minore adesione rispetto alle donne italiane. Per quanto riguarda le altre cause di morte e malattia più frequenti, le malattie cardiovascolari e respiratorie (assieme rappresentano quasi il 50% delle cause di morte), si è deciso di coinvolgere il mondo della clinica per migliorare la diagnosi e la terapia con tre progetti specifici riguardanti l´infarto miocardico, l´ictus e le broncopneumopatie cronico-ostruttive. Sono stati inseriti anche progetti riguardanti: la gestione dei pazienti diabetici, che finora si trovavano di fronte ad approcci non standardizzati; la depressione; il riconoscimento precoce dei casi di disturbo alimentare in età evolutiva. Infine attenzione viene riservata anche alla malattie osteo-articolari, che sono fra le cinque cause più frequenti di ricovero. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattie. L´evoluzione demografica della popolazione va verso un progressivo invecchiamento. Diventa quindi fondamentale disporre di informazioni sistematiche e dettagliate sulla salute, sui bisogni della popolazione anziana e sulla qualità dell´assistenza offerta, al fine di individuare le priorità di azione. A tal fine nel Piano è stata inserita la sperimentazione di un´indagine epidemiologica (Passi d´Argento) promossa a livello nazionale dall´Istituto Superiore di Sanità. Dato l´elevato numero di Rsa e di anziani ospiti nelle Rsa in provincia di Trento si è scelto di inserire nel Piano un progetto sulla sorveglianza della qualità clinico assistenziale dei servizi delle Rsa, per individuare e diffondere standard minimi e buone pratiche.  
   
 

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