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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Gennaio 2011
 
   
  FORMIGONI: BIG SOCIETY E MODELLO LOMBARDO LEVE ANTICRISI DARE FIDUCIA ALLA PERSONA E AL SUO DESIDERIO DI COSTRUIRE DALLA SUSSIDIARIETA´ LA POLITICA VINCENTE. E LONDRA CI STUDIA

 
   
   Milano, 17 gennaio 2011 - "La regola del governo dovrebbe essere: se scatena l´iniziativa delle comunità dovremmo farlo, se l´ammazza non dovremmo". L´affermazione è del premier britannico David Cameron e il presidente lombardo Roberto Formigoni l´ha fatta propria, il 14 gennaio, intervenendo al Convegno della Legacoop, come indicazione della strada di una ripresa dalla crisi. "Una citazione perfetta di che cosa è la sussidiarietà", ha detto alla presenza tra l´altro dello stretto collaboratore di Cameron, Philip Blond, che del modello lombardo è un estimatore. "Davanti ad una decisione politica da prendere - ha sottolineato - quello che si fa deve mettere in moto la creatività delle persone. Questa è una buona lettura del criterio di bene comune. È anche una bella dimostrazione di come l´idea di sussidiarietà, che fino a pochi anni fa suscitava risolini ironici di tantissimi intellettuali, abbia fatto breccia in avveduti uomini di governo". E´ un reciproco, forte riconoscimento tra "sussidiarietà" lombarda e "big society" britannica. Del resto, al numero 10 di Downing street, si ha ben presente quello che si sta realizzando in Lombardia, dove la sussidiarietà appare ormai "un modello vincente". Come per il sistema delle Doti, fase matura del Buono scuola, che ha consentito di passare da un´iniziale attenzione a 50.000 famiglie a oltre 300.000. Come per la riforma sanitaria, basata sulla libera scelta del cittadini, che ha condotto la Lombardia ad essere la Regione più efficiente d´Italia in fatto di sanità. Blond è stato da Formigoni un mese fa a Palazzo Pirelli; ma già in precedenza, in un´intervista al Corriere della sera, all´ultima domanda "Pensa che in Italia la sua idea di Big society possa essere attuata?" rispose: "Di più, da voi la mia idea è già diventata realtà, per esempio in Lombardia". Diventa realtà quello che Cameron ha così descritto: "La big society riguarda un enorme cambiamento culturale, in cui le persone nella loro vita quotidiana, a casa loro nei loro quartieri e sul luogo di lavoro smettono di chiedere sempre a funzionari pubblici, autorità locali o governo centrale di risolvere i problemi, ma si sentono abbastanza libere e forti da poter aiutare se stessi e loro comunità. Parlo di gente che fonda nuove scuole, agenzie che aiutano a prepararsi al mondo del lavoro, opere di beneficienza che aiutano a riabilitare i condannati, parlo di una liberazione, la più importante e la più drastica distribuzione di potere data dall´elite all´uomo e alla donna della strada". Lo ha sottolineato, forte dell´esperienza di Regione Lombardia, Formigoni: "Punto di partenza per realizzare una politica di sussidiarietà è un´educazione che aiuti a guardare con occhi di simpatia all´umano e a qualunque iniziativa si muova nell´uomo e dal suo desiderio". "La sussidiarietà - ha aggiunto ancora Formigoni - va intesa come condizione per una nuova statualità, che superi la tradizionale concezione moderna dell´esercizio del potere come sospetto e controllo, per un nuovo modello ispirato alla fiducia e alla responsabilità". Quindi occorre "mettere in campo politiche che non vogliono sostituirsi alla responsabilità dei cittadini, ma valorizzare quello che nella società esiste e funziona", grazie all´azione della "trama fittissima e creativa di piccoli e medi imprenditori, artigiani, imprese cooperative, famiglie, movimenti e associazioni". Non manca un nesso con il federalismo, anzi: "Questo metodo - ha concluso Formigoni - ci fa anche guardare oggi ad alcune riforme certamente necessarie per il nostro Paese in un´ottica particolare, per esempio il tema del federalismo, che è caro alla mia esperienza e alla nostra cultura nella misura in cui sia radicato nella sussidiarietà, non sia cioè un semplice passaggio di poteri tra enti, ma sia la forma propizia a un nuovo protagonismo della società".  
   
 

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