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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Gennaio 2011
 
   
  INVECCHIAMENTO COME PRIORITÀ DELLA RICERCA IN EUROPA

 
   
  Bruxelles, 18 gennaio 2011 - Ricercatori stanno aiutando l´Europa, e in particolare l´Ue, ad affrontare le sfide poste a questa regione dall´invecchiamento della popolazione e dal calo delle nascite. Essi stanno inoltre affrontando il problema della frammentazione e di come essa influenza gli effetti e l´efficienza degli sforzi internazionali e interdisciplinari della ricerca. Gli Era-net Era-age 1 e 2 (Spazio europeo della ricerca sull´invecchiamento 1 e 2) hanno compiuto importanti progressi nell´affrontare queste questioni riunendo le varie risorse della ricerca e il know-how, e ottimizzando inoltre l´impatto della ricerca su politica, pratiche e sviluppo dei prodotti. Grazie a Era-age 1 e 2, l´Europa sta dando una risposta a questioni che assillano le menti di tutti. Era-age 1 ha consolidato capacità e conoscenze per coordinare la ricerca sull´invecchiamento e ha ottenuto l´avvio di uno Spazio europeo della ricerca (Ser) multidisciplinare in questo campo. Il pezzo forte è stato che ha aiutato l´Europa a beneficiare di investimenti fatti in questo campo. La conseguenza del successo di Era-age1 è stato Era-age 2, avviato per assicurare i benefici a lungo termine del Ser nel campo dell´invecchiamento. Per Alan Walker, coordinatore di Era-age e professore di Politica sociale e gerontologia sociale all´Università di Sheffield nel Regno Unito, l´invecchiamento occupa un posto molto importante per il pubblico e per i politici. "L´invecchiamento è definito in vari modi. La gente e i politici tendono a pensare ad esso in termini cronologici, con la soglia posta a 60 o 65 anni," ha detto il professor Walker al notiziario Cordis. "Ma io credo sia più utile pensare ad esso in termini funzionali. Ciò che la gente è in grado di fare o, in altre parole, quali danni sono stati fatti ai corpi e alle menti delle persone nel corso della vita. Ciò è importante poiché la struttura delle società europee sta cambiando profondamente, ci sono cioè meno giovani e più anziani, con l´aspettativa di vita che cresce di anno in anno e quindi più persone molto anziane." Prima dell´avvio del progetto, il team Era-age ha stabilito che una delle principali questioni che la comunità della ricerca sull´invecchiamento deve affrontare è la mancanza di un coordinamento degli sforzi. Nonostante il coinvolgimento di vari paesi, "ciascuna nazione stava seguendo il proprio percorso senza badare a quante volte questo incrociava quello di un altro paese", sottolinea il professor Walker. Il problema era rappresentato dalla grande duplicazione degli sforzi. Egli fa anche notare che c´era una grossa preoccupazione riguardante la carenza di competenze in questo campo nella prossima generazione di ricercatori. Ecco allora il meccanismo Era-net, che è stato lo strumento migliore per Era-age poiché ha efficacemente riunito le organizzazioni nazionali di ricerca, quali ministeri e consigli di ricerca, in uno sforzo coordinato. Commentando il modo in cui Era-age 1 e 2 hanno contribuito alla creazione del Ser, il professor Walker ha detto: "Ciò è avvenuto in molti modi: riunendo i partner in un consorzio per condividere conoscenza e buone pratiche nei programmi di ricerca sull´invecchiamento in allestimento (creando le fondamenta per il Ser); lanciando il programma post dottorato di successo Flare ("Future leaders of ageing research in Europe"), che è stato progettato per affrontare la questione della creazione delle competenze, coinvolgendo tutte le principali parti interessate (nella ricerca biologica, medicina e sociologia) nella discussione sulle priorità della ricerca sull´invecchiamento; pianificando il primo programma di ricerca dell´Europa in questo campo." Riguardo agli effetti sulla comunità scientifica e sulla gente del lavoro di Era-age 1 e 2, i benefici sono molti e importanti. "Tra gli effetti ci sono il coinvolgimento di una più vasta comunità di ricerca nel campo della ricerca sull´invecchiamento, la percezione di una comunità di ricerca europea, l´accento sugli approcci multidisciplinari alla ricerca sull´invecchiamento, una nuova schiera di giovani ricercatori in questo campo e un riconoscibile fulcro europeo," sottolinea il professor Walker. "Gli effetti sulla società seguiranno la ricerca stessa, ma i progetti Flare stanno già dimostrando i propri effetti su un vasto fronte, ad esempio nei nuovi approcci all´attenuazione della perdita dell´udito durante la vecchiaia e nella comprensione delle questioni etiche riguardanti le nuove medicine e tecniche anti-invecchiamento." Anche se il futuro di questo network non è chiaro, ciò che sappiamo è che lo scambio di conoscenza e la cooperazione multidisciplinari e interdisciplinari tra ricercatori si stanno dimostrando fruttuosi per tutti gli europei, sia giovani che anziani. Gli Stati membri dell´Ue hanno riconosciuto l´importanza dello spazio. Il Consiglio Competitività ha chiesto alla Commissione di valutare il lancio nel 2011 di un´iniziativa di Programmazione congiunta sul Cambiamento demografico con cui Era-age ha proposto di collaborare. Con quasi 1,7 Mio Eur di finanziamenti, Era-age 1 e 2 ha riunito esperti provenienti da Austria, Bulgaria, Finlandia, Francia, Israele, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Romania, Svezia e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Era-age: http://era-age.Group.shef.ac.uk/  Università di Sheffield: http://www.Sheffield.ac.uk/  Meccanismo Era-net: http://cordis.Europa.eu/fp7/coordination/about-era_en.html  Programmazione congiunta: http://ec.Europa.eu/research/era/areas/programming/joint_programming_en.htm    
   
 

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