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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Gennaio 2011
 
   
  BASILICATA INNOVAZIONE E CONFINDUSTRIA SU OPEN INNOVATION

 
   
  Potenza, 19 gennaoi 2011 - Si è svolto ieri un seminario organizzato da Basilicata Innovazione in collaborazione con Confindustria Basilicata per illustrare agli imprenditori lucani strategie e strumenti utili a vincere la sfida della competitività. In un mercato sempre più competitivo e in continuo cambiamento “conoscenza condivisa” e “innovazione aperta” sono gli strumenti chiave per essere al passo con la velocità di sviluppo di business. Partendo da questa considerazione Basilicata Innovazione ha organizzato, in collaborazione con Confindustria Basilicata, il seminario “Open Innovation: il nuovo strumento di crescita delle Pmi”, svoltosi oggi a Potenza presso la Sala Convegni di Confindustria. Durante l’incontro esperti del settore industriale, del mondo della ricerca e dell’ingegneria gestionale hanno analizzato la nuova struttura organizzativa delle imprese, che si configura sempre più come sistema aperto. Intessendo una rete di scambi con i diversi soggetti attivi sul territorio, è possibile favorire processi di sviluppo e far crescere l’impresa non solo in senso dimensionale, quanto nel raggiungimento di maggiori livelli di competenze e capacità. In questa “rete” si inserisce il modello dell’Open Innovation, che si articola in numerosi approcci. Qualche esempio? Il technology brokering, che permette l’acquisizione di contributi tecnologici esterni; le comunità di pratica e quelle virtuali, che consentono di portare nell’impresa esperienze e conoscenze di settori e Paesi diversi. Grazie all’Open Innovation, assumono maggiore efficacia, nelle strategie di sviluppo imprenditoriale, una serie di strumenti ritenuti “classici”, come brevetti e accordi di licenza che offrono alle imprese conoscenze, idee e spunti nuovi. O ancora, le banche dati, che informano sullo stato dell’arte delle tecnologie presenti sul mercato consentendo di condividere conoscenza e risalire alle fonti che l’hanno prodotta. "In una fase in cui il sapere è determinante per lo sviluppo, per le nostre imprese diviene fondamentale riuscire ad intercettare le conoscenze e le opportunità di mercato dove queste risiedono, investendo in capitale umano, innovazione, qualità e valore aggiunto della produzione - commenta Antonio Imbrogno, Vice Presidente Confindustria Basilicata - “Riuscire in questo - sottolinea - risulta, per una singola impresa, certamente complesso, soprattutto in termini di impegni finanziari. Diventa, invece, fattibile se si è in tanti e se, pur essendo in tanti, si riesce a mantenere comunque l´agilità del singolo. Di qui la necessità di condividere gli investimenti e lavorare in rete, di saldare queste aggregazioni locali con reti a maglie lunghe, trans-territoriali e trans-settoriali, capaci di muoversi oltre gli spazi, alla ricerca di quei fattori che garantiscono un miglioramento costante della capacità competitiva". “Un’impresa impara a crescere - afferma Paolo Cattapan, Responsabile del Progetto Basilicata Innovazione - interagendo con altre e non semplicemente diventando strutturalmente grande. Oggi le imprese non sono più recinti chiusi, ovvero entità autonome e delimitate da confini ristretti, ma reti aperte, con confini indefiniti che scambiano e integrano competenze e conoscenze con gli attori che abitano la rete: clienti, professionisti, sistema della formazione e della ricerca, associazioni di categoria, comunità virtuali e molti altri.” “Utilizzando l’Open Innovation - conclude l’Ing. Cattapan - è possibile sviluppare una Competizione cooperativa, detta Coopetition, che può consentire alle piccole e medie imprese lucane di collaborare rafforzando il vantaggio competitivo sul quale basano lo sviluppo del proprio business.” “I veri pionieri dell’Open Innovation - afferma Alberto Felice De Toni, Presidente Associazione Nazionale Ingegneria Gestionale e professore presso l’Università di Udine - sono state le imprese minori. Se da un alto la dimensione ridotta di tali realtà industriali ha spesso precluso loro la possibilità di investire ingenti risorse in strutture di R&s interne, dall’altro la disponibilità di conoscenza esterna le ha spinte progressivamente a guardare laddove la conoscenza risultava già disponibile. Si sta quindi progressivamente passando dalla Ricerca&sviluppo alla Connessione&sviluppo, attraverso una rete di partner che svolgono attività integrate.” “Ma per connettere il sapere esterno - conclude De Toni - esso deve essere visibile. Ecco che diventa essenziale che sul territorio siano presenti dei soggetti capaci di rendere riconoscibile la conoscenza, soggetti che creino le condizioni per innescare la connessione: gli attori del trasferimento tecnologico ovvero strutture come Basilicata Innovazione”.  
   
 

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