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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Gennaio 2011
 
   
  LAZIO: UNA FOTOGRAFIA DELLA REGIONE

 
   
  Nel 2009 la popolazione residente nel Lazio ammonta a 5.681.868 unità, di cui il 73,1% nella provincia di Roma, il 9,7% in quella di Latina, l’8,8% nel frusinate, il 5,6% nel viterbese e la rimanente quota (2,8%) nella provincia di Rieti. Analizzando l’indice di vecchiaia[1] della regione Lazio, che è di 142, con un’età media di 43 anni, si osserva una similarità con l’indice di vecchiaia dell’Italia, che è di 144, con un’età media uguale a quella della regione. Questo trend si evidenzia anche nella lettura dei dati tra il 2007 e il 2010, periodo nel quale sia il Lazio, sia l’intero Paese, hanno subito un processo di invecchiamento lento e graduale. Il Lazio vanta un tessuto demografico altamente scolarizzato ed è la regione italiana con il più alto livello d’istruzione: il 14,8% della popolazione ha un dottorato o una laurea, ed il 35,1% è in possesso di un diploma di scuola superiore. Il 2009 è stato un anno nero per l’economia laziale, caratterizzato dalla contrazione del Pil e da un alto livello di disoccupazione. Nel quinquennio 2005/2009 il Pil regionale ha subito una flessione continua, maggiormente accentuata nel 2008 (-1,58%) e nel 2009 (-4,34%), ma di intensità minore rispetto alla flessione italiana. Infatti, ad eccezione del 2005, la flessione del Pil laziale è stata sempre minore di quella nazionale. Allo stesso modo, il Pil pro-capite italiano nel 2009 è stato di 20.066 euro, decisamente inferiore a quello laziale (23.832 euro). Le regioni con il Pil pro capite più elevato sono Bolzano (27.198 euro), la Valle d’Aosta (26.784 euro), il Trentino Alto Adige (25.729 euro), la Lombardia (25.280 euro), l’Emilia Romagna (24.424 euro) e Trento (24.321 euro). Alle ultime posizioni si trovano invece Campania, Calabria e Puglia (12.791 euro, 13.195 euro e 13.248 euro). Nel primo trimestre del 2010 le imprese registrate in Italia sono oltre 6 milioni, di cui l’86,5% attive, mentre il dato laziale è di 589.194 imprese, di cui il 77,2% attive. In particolare, nel 2009, il saldo nazionale della natività/mortalità delle imprese è di -21.239, mentre il Lazio ha fatto registrare una crescita del numero di imprese, con un saldo attivo pari a 6.325. La fotografia dell’economia laziale mette in luce una situazione nella quale la crisi e la recessione hanno profondamente condizionato il territorio regionale. Il saldo delle imprese è positivo, ma il tasso di disoccupazione non scende, al contrario i primi tre trimestri 2010 si attestano su valori superiori rispetto ai primi tre trimestri del 2009. I segnali di ripresa tardano dunque a manifestarsi, anche se ci sono indicatori di risveglio dell’economia.  
   
 

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