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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Gennaio 2011 |
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L’IMPRENDITORIA FEMMINILE
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Nel nostro Paese una forte carenza di politiche per l’infanzia e per la famiglia in generale si accompagna al permanere di una cultura che, a più di trent’anni dall’inizio del processo di femminilizzazione del mercato del lavoro, stenta ancora a riconoscere il mutato ruolo della donna in seno alla famiglia e alla società e, la situazione delle madri lavoratrici, sembra peggiorare sempre di più: i servizi diminuiscono e aumentano di prezzo, il lavoro è sempre meno garantito e più precario e il mercato sembra impermeabile alle esigenze di conciliazione. Nel 2009, secondo l’Eurostat, l’Italia si collocava agli ultimi posti della classifica dei tassi di occupazione femminile con il 46,4%. Un dato ancora più significativo se confrontato con l’occupazione maschile che con il 68,6% è di due punti inferiore a quella dell’Unione europea (70,7%), mentre quella femminile con il 46,4% è sotto di 12,2 punti rispetto al 58,6% medio delle donne europee e di ben 22,2 punti sotto a quella maschile. Differenze maggiori con 34 e 25 punti si registrano solo a Malta e in Grecia. Si tratta ovviamente di risultati ancora molto lontani dall’obiettivo comunitario (sancito a Lisbona nel 2000) di raggiungere il 60% di occupazione femminile per il 2010. Infatti, accanto alle difficoltà di accesso e di permanenza nel mercato del lavoro (particolarmente acute nelle classi centrali d’età ed in relazione all’evento della maternità), per le donne risulta molto complicato riuscire ad occupare posizioni di rilievo nelle aziende, nella politica e nel sistema istituzionale. Nonostante i dati mostrino come le donne siano spesso escluse dai processi decisionali, esistono, tuttavia, segnali positivi che indicano un’inversione di tendenza. Le donne diventano sempre più imprenditrici di se stesse e sfidano la crisi aprendo nuove attività: in Italia il 30% del totale delle imprese sono di proprietà di donne. Il Lazio ospita l’8,5% delle imprese individuali femminili, collocandosi al quarto posto tra le regioni italiane (prima è la Lombardia, con il 10,7%, seguita da Campania e Sicilia). Le donne rappresentano nel Lazio il 27,8% dei titolari di imprese individuali, una percentuale più elevata rispetto alla media nazionale (25,6%). La presenza di dirigenti femminili si concentra in particolare nei settori dei servizi pubblici e privati, soprattutto scolastici e sanitari. |
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