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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Gennaio 2011 |
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L’AGRICOLTURA
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Il settore agricolo, come tutto il sistema produttivo, ha subito le conseguenze della crisi economica esplosa nel 2008; nel Lazio, tra il 2007 e il Iii trimestre 2010, infatti, le imprese agricole registrate nella regione sono diminuite del 5,7%. Tra le imprese attive della ragione, la provincia che ne conta il maggior numero, è Roma (28,3%), seguita di misura da Viterbo (26,8%) e Latina (23,6%), mentre Rieti conferma la minore presenza di aziende agricole (8,0%) rispetto alle altre aree del Lazio. Il calo nella produzione agricola, certificato dalla diminuzione delle imprese, trova riscontro nella diminuzione degli ettari che le aziende della regione dedicano alla produzione di cereali, legumi secchi, piante da tubero, ortaggi in piena aria, coltivazioni industriali, frutta fresca, agrumi, vite, vino e olio, passata da 294.033 ettari nel 2007 a 271.597 nel 2010, e al calo della relativa produzione totale, passata da circa 22,2 milioni di quintali a 20,7. Tra le province laziali, la produzione maggiore si ha a Roma, area che detiene il primato regionale per la raccolta di vite (1.565.494 quintali), di vino (982.562 q), di olivo (532.323 q) e di legumi secchi (30.722 q), ed ha un’ingente produzione di ortaggi (1.977.519 q), cereali (846.678 q) e frutta fresca (700.812 q). Nella provincia di Viterbo, invece, si ha la maggiore raccolta di cereali (1.573.736 quintali) e piante da tubero (402.172 q), e una vasta produzione di ortaggi (1.221.525 q), frutta fresca (582.186 q), vite (545.770 q), vino (409.328 q) e olio (407.000 q). Gli ortaggi (2.192.800 quintali) e la frutta fresca (1.246.550 q) sono i prodotti principali dell’area pontina, che detiene anche il primato della raccolta di agrumi (48.500 q), presente solo in quest’area, nel frusinate (1.074 q) e in minima parte a Roma (373 q). Nell’area di Latina le imprese agricole sono specializzate anche nella produzione di cereali (530.770 quintali), vino (327.590 q), a fronte di una produzione viticola di 53.200 quintali, e olivo (345.000 q). Nelle province di Frosinone e Rieti, infine, c’è una maggiore raccolta di cereali (rispettivamente 369.934 e 405.940 quintali) e olivo (413.382 e 100.000 q). Un settore in espansione, è quello dell’agricoltura biologica: il Lazio ha il 7,2% della superficie nazionale dedicata all’agricoltura biologica con 79.691 ettari nel 2009 (+15,5% rispetto al 2008). A contribuire al fatturato del comparto agricolo sono anche i prodotti di qualità, Dop e Igt, che costituiscono circa l’8% della produzione regionale, per un fatturato che nel 2009 ha toccato i 90 milioni di euro. I marchi certificati del Lazio sono 21 (11 Dop, 7 Igp e 3 Stg) e sono prodotti in 3.800 strutture su 4.300 ettari di terreni dedicati. La maggiore attenzione rivolta dall’opinione pubblica all’eco-sostenibilità dei consumi e, in particolare, ai prodotti tipici locali (garanzia di qualità, made in Italy e genuinità), potrebbe contribuire alla già continua crescita del settore dei prodotti certificati. Un settore che, se fosse adeguatamente sostenuto con investimenti mirati, garantirebbe nuovo slancio all’occupazione e allo sviluppo dell’agricoltura nel Lazio. Una spinta alla ripresa e allo sviluppo del settore agrario può essere data, inoltre, dal Piano di sviluppo rurale della Regione Lazio per il periodo 2007-2013, che ha stanziato 703 milioni di euro (per un movimento complessivo di fondi pari a circa 1,5 miliardi di euro), coinvolge oltre 100mila aziende e mira a potenziare la qualità e l’eccellenza dei prodotti con progetti integrati territoriali, di azienda e di filiera, secondo le caratteristiche del territorio cui sono rivolti. |
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