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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Gennaio 2011 |
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L’EDILIZIA E IL MERCATO IMMOBILIARE
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Il Lazio, con 110 mq, si trova sotto la media italiana (114 mq) per quanto riguarda la superficie media delle abitazioni. Anche per quanto riguarda la superficie media per abitante la regione si posiziona sotto la media italiana (58 mq per abitante, contro i 65 mq dell’Italia) e agli ultimi posti del ranking, sopra alla Campania (52 mq) ed alla Basilicata (57 mq) ed in compagnia della Lombardia (anch’essa 58 mq, come il Lazio). Anche per ciò che concerne la superficie media per famiglia, il Lazio si trova agli ultimi posti della classifica assieme all’Emilia Romagna, con 142 mq, e al di sotto della media italiana (159 mq). Analizzando invece il valore dello spazio abitativo delle persone fisiche, il Lazio si trova a detenere il 2° posto in classifica con 2.574 euro/mq, subito dopo la Liguria (2.739 euro/mq) e ampiamente sopra la media italiana che è di 1.522 euro/mq. Il Lazio si trova al secondo posto anche per quanto riguarda il valore medio per abitazione, con 265.059 euro, sopra la media italiana che è di 172.193 euro. Dall’analisi dei dati che si riferiscono alle persone non fisiche (società, fondazioni, enti, associazioni, ecc.), il valore medio unitario per il Lazio è di 3.041 euro/mq, a fronte di una media nazionale di 1.679 euro/mq. Considerando il valore medio per abitazione, il Lazio conferma il suo primato con un valore di 323.200 euro, fortemente superiore al valore medio italiano (177.016 euro). Per quanto riguarda il numero delle transazioni di unità immobiliare normalizzate (Ntn)[1] effettuate in Italia nel 2009, al primo posto c’è la Lombardia (121.609 Ntn seguita dal Lazio con 61.539 Ntn). Un indicatore immobiliare molto importante è l’Imi[2]: il grado di intensità del mercato immobiliare. Esso consente di percepire quale sia la movimentazione della compravendita di immobili rispetto allo stock immobiliare presente nel territorio, dando una indicazione della dinamica del mercato immobiliare. A fronte di una media italiana con l’Imi all’1,89%, il Lazio si posiziona al di sopra di essa (2,09%), a testimonianza di una forte dinamicità del mercato immobiliare laziale. La Regione si posiziona infatti tra i primi posti nel ranking italiano dopo Lombardia (Imi al 2,3%) ed Emilia Romagna (Imi al 2,2%). Nel 2009 nel Lazio ci sono state 61.539 transazioni immobiliari, ripartite nel seguente modo: 2.000 transazioni a Rieti (pari al 3,2% del totale), 3.452 a Frosinone (5,6%), 4.205 a Viterbo (6,8%), 5.009 a Latina (8,1%) e 46.873 a Roma, che detiene la quota più alta (76,2%). Per Frosinone e Latina la quota maggiore è relativa alle abitazioni di medie dimensioni (rispettivamente 25% 30%), per Rieti e Roma invece sono le abitazioni di piccola dimensione (24% e 33%). Per quanto riguarda Viterbo, in questo caso il più alto numero di transazioni immobiliari riguarda le abitazioni di piccola e media dimensione, con una quota che si attesta sempre allo stesso valore (24%). Dall’analisi dell’Imi, il quadro che emerge mette in luce una maggiore dinamicità del mercato immobiliare di monolocali e abitazioni di piccola e medio-piccola dimensione, con valori che nel caso della provincia romana sfiorano il 3%. Le province che risultano avere una maggiore dinamicità del mercato immobiliare sono Roma e Viterbo, con un Imi del 2,25% e del 2,23%. A seguire le province di Latina e di Rieti (rispettivamente con un Imi dell’1,73% e dell’1,62%) e ultima Frosinone (Imi all’1,36%). Mentre nel 2008 le transazioni immobiliari delle province laziali diminuiscono a tassi inferiori rispetto alla media nazionale (-15,2% in Italia), nel 2009 la contrazione è ancora più accentuata e, ad eccezione della provincia di Roma, è superiore al dato nazionale 10,9% in Italia). Il frusinate subisce una diminuzione del -16,1% pari a 664 Ntn, seguito dalle province di Rieti (-13,7%, pari a 316 Ntn), Viterbo (-13,3%, pari a 645 Ntn) e Latina (-13,1%, pari a 755 Ntn). La provincia romana è l’unica che subisce un decremento delle transazioni immobiliari del -3,9%, di intensità notevolmente minore rispetto all’anno precedente e decisamente inferiore al dato nazionale. Il decremento della provincia romana nel 2009, con 1.911 Ntn in meno, è il valore assoluto più elevato tra tutte le province laziali. Sono in netto calo le transazioni commerciali relative alle categorie “negozi e centri commerciali” (-16,6%) e “alberghi” (-49,9%) nella Regione. È particolarmente notevole la riduzione delle transazioni relative ai “negozi e centri commerciali” (-17,6%) e ad alberghi (-51,6%) nella provincia romana. Per quanto riguarda invece l’industria edilizia, il dato riguardante le imprese attive nel Lazio, nel 2010[1], evidenzia un aumento rispetto ai 12 mesi precedenti dello 0,5%, decisamente inferiore rispetto alla variazione registrata nel biennio 2008/2009 (+20,6%). Tutte le province registrano un aumento del numero di imprese attive pari ad un valore minore dell’1%, ad eccezione della provincia di Frosinone (+2,7%). È la provincia romana, con 65.332 imprese registrate, a detenere la quota maggiore all’interno del contesto laziale, seguita dalle province di Frosinone (6.993), Latina (7.785), Viterbo (5.266) e Rieti (2.686). L’industria edilizia nella Regione ha quindi attraversato e tuttora attraversa un periodo di difficoltà, testimoniato dall’aumento delle ore di cassa integrazione, che nel 2009 hanno subito un incremento del +138,3%. Inoltre un’ulteriore difficoltà deriva dal forte calo che hanno registrato gli importi dei bandi di gara aggiudicati delle opere pubbliche, che sono diminuiti del 44,2%. [1] I dati sono aggiornati al terzo trimestre 2010. |
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