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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Gennaio 2011 |
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LA SANITÀ
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La regione Lazio ha accumulato un notevole deficit sanitario, che sta cercando di ridurre tramite l’adozione di una serie di politiche volte al contenimento della spesa presenti nel Piano di Rientro. Dall’analisi dei dati riguardanti il riparto del fondo sanitario nazionale emerge che le regioni che hanno una quota di fabbisogno indistinto[1] maggiore sono Lombardia, Campania e Lazio rispettivamente con il 15,9%, 9,3% e 9,1% del totale del fabbisogno indistinto riferito ai Lea[2]. Il Lazio, con 1.757 euro, si posiziona poco sopra la media nazionale, ma occorre considerare che le regioni sottoposte ai Piani di Rientro hanno a disposizione ulteriori fondi stanziati dallo Stato. Nel caso del Lazio, esiste un extrafinanziamento per la spesa sanitaria di 264 milioni di euro (il cosiddetto fondo di accompagnamento), oltre al finanziamento di 4,7 miliardi di euro per l’estinzione del debito pregresso sino al 2005 che il Lazio ha ricevuto dallo Stato (è un mutuo a tasso agevolato per il quale il Lazio dovrà pagare 310 milioni di euro per 30 anni alla Cassa Depositi e Prestiti). Guardando ai costi e ricavi del sistema sanitario, si osserva che il Lazio detiene il peggiore risultato di esercizio (-1.371 milioni di euro), a testimonianza della difficile situazione economico finanziaria in cui si ritrova la regione, in virtù del forte deficit accumulato nel quinquennio 2000/2005. Il Lazio è anche la regione italiana che detiene il peggior risultato per quanto riguarda il disavanzo pro-capite, che ammonta a 244 euro. Dall’analisi del trend costi/ricavi del sistema sanitario regionale del Lazio, emerge come negli ultimi anni ci sia stata una dinamica di diminuzione della spesa, a testimonianza dell’efficacia delle azioni di contenimento intraprese dalla regione. Infatti, ad eccezione dell’anno 2008 nel quale c’è stato un modesto incremento del disavanzo del 2%, sia nel 2007 che nel 2009 ci sono stati dei decrementi, rispettivamente di 335 e 292 milioni di euro. Dal 2006 al 2009 si registra poi un trend dei costi in continua ascesa: si passa da 11.033 a 11.280 milioni di euro. Per quanto riguarda i ricavi, la dinamica è altalenante, ma nel quadriennio considerato (2006/2009) essi sono comunque aumentati del 9,7%. Per quanto riguarda la distribuzione della spesa dei servizi sanitari regionali, il Lazio si posiziona al 4° posto in Italia per il livello di spesa pro-capite con 2.007 euro, a fronte di una media nazionale di 1.787 euro. Tra le voci di spesa sanitaria che maggiormente incidono sul bilancio regionale si segnalano la spesa per il personale, quella per beni ed altri servizi e ospedaliera accreditata: il trend di queste tre voci nel quadriennio 2006/2009 è piuttosto irregolare. Per quanto riguarda la spesa ospedaliera accreditata, essa è aumentata nel 2009 del 2,4%, invertendo la tendenza del 2008, quando aveva subito una diminuzione di 200 milioni di euro (-5,9%). La dinamica della spesa farmaceutica convenzionata lorda del Lazio tende a diminuire nel triennio 2007/2009, anche se con intensità non costante: nel 2009 il livello di spesa è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2008, attestandosi a 1.387.387.791 euro. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica convenzionata netta il calo è sempre costante nel periodo temporale considerato, ma l’intensità è maggiore (-12,7% nel 2007, -4,3% nel 2008 e nel 2009). L’industria chimico-farmaceutica occupa un posto rilevante all’interno dell’economia regionale. Il Lazio è la seconda regione farmaceutica per numero di addetti (15.000 unità riguardanti l’industria farmaceutica e 5.365 unità riguardanti gli addetti dell’indotto a monte, con un totale di 20.365 addetti), con Roma e Latina tra i primi poli in Italia (due province nelle quali l’industria farmaceutica rappresenta rispettivamente il secondo e il primo comparto dell’industria in termini di fatturato). Inoltre, sempre per il 2008, le spese totali per il personale (industria farmaceutica ed indotto a monte) sono state di 1.159 milioni di euro con un valore aggiunto totale di 1.851 milioni di euro. Nel Lazio operano importanti gruppi nazionali e internazionali, con rilevanti presenze nella produzione e nella ricerca (più di 1.100 addetti in R&s e 16 centri aziendali), realtà biotech e tanti poli di eccellenza pubblici. Oltretutto, nella provincia di Roma sono localizzati due poli tecnologici (il Polo tecnologico Tiburtino ed il Tecnopolo di Castel Romano) e vari laboratori di ricerca dislocati nell’area pontina. Notevole anche la quota di esportazioni e importazioni di prodotti farmaceutici nel 2009: il Lazio è la seconda regione esportatrice (3.283 mln di euro), mentre la Lombardia (3.815 mln di euro) è la prima. Nel 2009 le esportazioni di prodotti farmaceutici hanno costituito il 29,4% sul totale dell’industria manifatturiera laziale, una quota che è la più alta d’Italia (seconda la Puglia con il 15,4%). Anche per quanto riguarda la quota di importazioni farmaceutiche rispetto al totale dell’industria manifatturiera, è sempre il Lazio a detenere il primato con il 19,5%, seguito dalla Puglia (12,8 % )e dalla Lombardia (9,9%). Nel 2009, il trend delle esportazioni per il Lazio è stato di +2,2%, abbastanza in linea con la media italiana (2,3%). Invece le esportazioni sono cresciute di 24 punti percentuali, più del doppio rispetto alla media italiana (10%). |
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