Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Gennaio 2011
 
   
  COOPERAZIONE E SICUREZZA NELL´AREA ADRIATICA, CONTRO LA CRIMINALITÀ AZIONI SINERGICHE DI CONTRASTO

 
   
  Campobasso, 20 gennaio 2011 - Armonizzazione tra i diversi Ordinamenti giuridici dei Paesi balcanici e quelli europei; scambio continuo di informazioni per la prevenzione, controllo e contrasto al crimine organizzato ad oggi rivelatosi non sufficientemente efficace; azione di forte cooperazione giudiziaria; dotazione di nuovi strumenti legislativi e operativi. Sono queste, in sintesi, le proposte da inviare alla Commissione europea da parte dei Paesi che hanno preso alla 1ª Conferenza internazionale "Le politiche per la cooperazione e la sicurezza nell´area adriatica", svoltasi il 17 e 18 gennaio presso il Centrum Palace di Campobasso, evento voluto e promosso dalla Regione Molise in collaborazione con l´Unione Europea, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e l´Ufficio della Consigliera di Parità del Molise. Alla Conferenza hanno preso parte, oltre alle massime autorità politiche ed istituzionali del Molise, anche i rappresentanti di Polizie e di Magistrature di otto Paesi del Bacino adriatico e dell´area dei Balcani (Albania,bosnia,croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia). Rimane fondamentale lo scambio di informazioni delle indagini criminologiche tra i Paesi balcanici, in particolare con l´Italia. Nel corso della due giorni di lavori, è stata anche sottolineata la debolezza della rete informatica e il grave rischio a fronte di eventuali attacchi di hacker in grado di mettere in crisi i sistemi; di qui la necessità di una integrazione e di un rafforzamento dei sistemi stessi delle varie istituzioni. Intervenendo alla Conferenza, il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha evidenziato come il Molise si sia voluto porre " come luogo di incontro e di confronto, oltre che come centro di servizi, su quelle che sono le tematiche della cooperazione in generale e della sicurezza in particolare" ed ha sottolineato l´importanza di un´iniziativa che "ha creato le condizioni istituzionali e di rapporto comunicativo per uno scambio, una discussione e una sempre migliore conoscenza di quelli che sono i fenomeni di traffici illeciti di stupefacenti, di bambini per adozioni illegali o per un loro avviamento all´accattonaggio, ma anche per il dramma della prostituzione e di tutti quei fenomeni delittuosi che influenzano il Bacino adriatico ed i Balcani". "Questa Conferenza - ha concluso - mi auguro diventi un appuntamento annuale, vuole essere un primo luogo di contatto tra esperienze diverse per la lotta al crimine organizzato. Conoscere i fenomeni criminosi, infatti, aiuta a contrastarli con più incisività e forza. Un contrasto che può e deve avvenire nei singoli Paesi, ma che deve poter avere anche il supporto di una rete di scambio di informazione e di una migliore gestione di interventi, coordinati tra le Polizie, le Magistrature, oltre che tra i livelli politici e governativi". I lavori sono stati chiusi dal Il Presidente del Comitato scientifico Proadria, il Giudice Rosario Priore, a parere del quale vi è ancora molto da lavorare: "Nonostante i metodi di contrasto fino ad oggi adottati e illustrati in questa Conferenza da tutti i rappresentanti dei Paesi partecipanti, le mafie italiane e la criminalità balcanica non sono arretrate, né hanno perso il loro potere, il controllo dei territori, la potenzialità economica, che continuano invece a rafforzarsi sempre più. Questo induce ad un impegno da parte dei Paesi interessati e della Comunità europea ad una azione di contrasto sempre più efficace." Identikit della criminalità balcanica - Sono ormai delle vere e proprie società di servizio le criminalità balcaniche che offrono la loro consulenza e collaborazione, oltre che mezzi finanziari, alle mafie italiane per il traffico di stupefacenti, di esseri umani, in particolare minori, e ogni genere di contrabbando.” Lo ha affermato il Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Francesco Mandoi, intervenendo ai lavori della Prima Conferenza internazionale sulle Politiche per la cooperazione e la sicurezza nell´area adriatica. Dotate di strumenti sofisticati e di una potente rete capillare di rapporti, le criminalità balcaniche sono in grado di variare le rotte dei traffici illeciti, condizionando così le economie dei paesi interessati. Infatti, i profitti illeciti riescono a condizionare le economie locali e nazionali che beneficiano così dei proventi delle attività criminali. Lo snodo attuale del traffico degli stupefacenti in entrata in Europa è individuato attualmente nel Kossovo, che vede operare la criminalità albanese come partner ufficiale delle mafie italiane. Tra i gruppi criminali balcanici, quello serbo è tra i più temibili, perché meglio strutturato, con una assetto prettamente militare. Le criminalità balcaniche, pur appartenendo a Paesi anche in conflitto, non sono mai in guerra tra loro, ma rafforzano il proprio potere con una intensa attività di collaborazione. Tre i Paesi oggetto di particolari traffici: la Grecia, che si segnala per quello di esseri umani, grazie alla facilità di falsificare documenti di identità per accedere verso l’Europa e per la vicinanza alla Turchia che rappresenta il vero snodo della tratta di esseri umani provenienti dal medio oriente; la Romania, collegata alle organizzazioni criminali cinesi, che rappresenta invece la rotta privilegiata per il contrabbando di sigarette; la Bulgaria, attraverso il cui territorio passa il maggior traffico di eroina. Traffico di organi - E’ verosimile che sia esistito e possa ancora esistere un asse Turchia- Kossovo per l’espianto e la vendita di organi umani, in particolare di reni, a favore di ricchi acquirenti occidentali. Il prezzo di acquisto può arrivare fino a cinquantamila euro se si tratta di un bambino. I donatori vengono prelevati nelle zone più povere del medio-oriente, portati via Turchia nelle cliniche specializzate del Kossovo, dove vengono sottoposti ad espianti pagati cifre irrisorie, per poi essere rinviati,,dopo una breve convalescenza, nei luoghi di origine. Ma il business del traffico di organi umani rischia di rafforzarsi e rimanere impunito per la mancanza di una cooperazione effettiva tra l’Italia e i Paesi balcanici. Questa la drammatica denuncia emersa dai lavori dalla Conferenza internazionale.  
   
 

<<BACK