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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Novembre 2006
 
   
  IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL LORENZO DELLAI AVANZA UNA PROPOSTA DI METODO PER RIFORMARE LO STATUTO DI AUTONOMIA

 
   
  Trento, 29 novembre 2006 - La riforma dello Statuto, lo sviluppo della collaborazione fra Trento e Bolzano ed il rafforzamento della partecipazione dei cittadini alla vita democratica delle comunità locali. Questi i temi politici ed istituzionali al centro della relazione sul bilancio di previsione della Regione per il 2007, presentata ieri a Bolzano davanti al Consiglio regionale dal Presidente Lorenzo Dellai. “Intraprendere oggi un percorso di modifica dello Statuto risulta essere piuttosto complicato e non scevro di difficoltà”, ha detto Dellai in apertura precisando però che tali difficoltà “non possono comunque impedirci di prendere in mano il destino delle nostre comunità, ma anzi devono rappresentare uno stimolo e un incentivo per progettare assieme, con coraggio e lucidità, un percorso che sia in grado di offrire risposte ai bisogni e alle aspirazioni dei nostri cittadini, aggiornando un modello di convivenza che è stato spesso preso ad esempio in altre situazioni a livello internazionale”. Dal punto di vista formale, per procedere alla modifica dello Statuto, occorre l’approvazione di una legge costituzionale, in applicazione dell’art. 103 della Costituzione. Articolo, ha ricordato Dellai, che è oggetto di ben quattro disegni di legge costituzionale di iniziativa Parlamentare che sono ora al parere dei tre consigli, regionale e provinciali, con i quali si recupera una richiesta da anni formulata da tutte le Autonomie speciali per evidenziare il carattere pattizio degli Statuti e si ripropone una previsione per altro già inserita con voto quasi unanime del Parlamento nella proposta di riforma costituzionale poi bocciata dal referendum. Questi disegni di legge prevedono di introdurre l’intesa degli stessi consigli prima della seconda lettura parlamentare di tutti i disegni di legge costituzionale riguardanti la modifica dello Statuto speciale di Autonomia. “L’introduzione del principio dell’ “intesa” nell’ordinamento costituzionale è per noi, ha sostenuto Dellai, condizione imprescindibile per poter avviare formalmente in sede parlamentare il percorso di modifica dello Statuto senza il rischio - purtroppo non del tutto remoto - che le spinte antiregionaliste e ostili alla nostra specialità possano cogliere l’occasione per incursioni devastanti nel nostro assetto istituzionale e finanziario”. “E’ evidente, ha precisato Dellai, che la partecipazione ed anche il grado di condivisione delle comunità locali, comprese le loro varie forme associative, e delle loro istituzioni nella definizione del progetto e nel successivo processo di perfezionamento come legge costituzionale costituisca la premessa ineludibile per il percorso di evoluzione statutaria”. “La modifica dello Statuto, ha proseguito il Presidente, dovrà anche affrontare adeguatamente l’identificazione della missione dell’Autonomia speciale nei prossimi anni, cioè in quella nuova fase di evoluzione dell’ordinamento e delle istituzioni dell’Europa unita nonché della stessa Costituzione italiana”. “Per questo motivo, ha aggiunto, la struttura dello Statuto dovrà assicurare prima di tutto la tenuta sostanziale delle prerogative fondamentali dell’Autonomia durante tutte queste ulteriori fasi di cambiamento del quadro giuridico generale, nazionale ed europeo, ma dovrà assicurare al contempo la possibilità di attivare tutta la potenzialità progettuale ed operativa, consentendo ai soggetti portatori dei diritti e delle responsabilità dell’autonomia speciale, la comunità e le sue formazioni autonome, le istituzioni locali, provinciali e regionale, di porre in atto e sperimentare anche nuove forme giuridiche di rappresentanza e di tutela degli interessi pubblici, di quelli collettivi e di quelli individuali”. Dopo queste premesse di carattere generale, Dellai, senza entrare nel merito dei contenuti specifici, ha definito una proposta di metodo attraverso la quale avviare la fase di discussione sullo Statuto. Proposta che prevede la formazione di speciali commissioni, costituite dai consigli provinciali di Trento e di Bolzano, per l’elaborazione di uno schema di proposta di legge costituzionale. Tali commissioni, aperte alla partecipazione della società, saranno supportate da un comitato scientifico nominato dai presidenti dei consigli provinciali, d’intesa con i presidenti delle due Province. Una commissione costituita dal Consiglio regionale si occuperà di perseguire la maggior convergenza possibile sui contenuti fra le due commissioni provinciali. Alla fine del lavoro, lo schema di proposta di legge costituzionale verrà approvata dai due consigli provinciali di Trento e di Bolzano e dal Consiglio regionale. Sul fronte della collaborazione fra le due Province, Dellai ha rimarcato i positivi risultati raggiunti dalla “staffetta” che ha aperto spazi operativi di dialogo che erano quasi impossibili nella precedente situazione. “La collaborazione fra le due Province, ha sostenuto il Presidente, è quanto mai importante soprattutto se calata su questioni strategiche che investono i rapporti fra il nostro territorio l’Europa ed il Governo nazionale, nei confronti dei quali occorre presentarsi uniti, per formare quella necessaria “massa critica” che ci permetterà di avere una maggiore forza di persuasione a Roma come a Bruxelles”. Dellai ha auspicato che la collaborazione istituzionale sulle questioni ritenute di interesse comune debba, in questa seconda parte di legislatura, essere ulteriormente rafforzata, pensando a comuni spazi di dialogo e cooperazione che siano organizzati periodicamente su temi predefiniti e che consentano alle due Province autonome di definire le proprie posizioni e strategie ed elaborare politiche. Quattro i “tavoli” di lavoro comuni proposti da Dellai su altrettanti argomenti: energia e concessioni di grandi derivazioni di acque pubbliche a scopo idroelettrico, traffico di attraversamento nord-sud lungo l’asse del Brennero, politiche a sostegno delle piccole e medie imprese e tutela della salute ed organizzazione sanitaria. Il Presidente si è inoltre soffermato sulla questione della partecipazione democratica nei piccoli comuni, al centro delle cronache negli ultimi tempi. La Regione detiene la competenza ordinamentale in materia di enti locali e Dellai ha evidenziato che è in corso una riflessione sulla possibilità di predisporre una proposta normativa che, in piena sintonia con la riforma dell’ordinamento recentemente varata, possa intervenire per riequilibrare le competenze fra gli organi delle amministrazioni comunali, al fine di dare maggiore spessore al dibattito politico in seno ai consigli comunali che sono espressione diretta, insieme al sindaco, delle comunità locali. Dellai ha comunque invitato i comuni ad utilizzare a questo scopo le possibilità offerte dalla riforma ordinamentale che assegna agli statuti comunali la definizione di forme di partecipazione popolare, di decentramento e di accesso ai procedimenti amministrativi. “Dobbiamo cercare di recuperare, ha aggiunto Dellai, il protagonismo dei cittadini, delle forze politiche e sociali e dell’associazionismo senza, tuttavia, indebolire la governabilità garantita dalla legge elettorale. L’obiettivo è quello di individuare una serie di contrappesi al potere esecutivo ed una previsione di garanzia per le minoranze”. “Su questo tema, davvero centrale per una piena attuazione del principio di democrazia fra le nostre comunità, ha concluso Dellai, occorre un momento di riflessione ed approfondimento con le due Province e con i Consorzi dei Comuni di Trento e Bolzano. .  
   
 

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