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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
 
   
  "DALLA ZANUSSI ALL´ELECTROLUX. UN SECOLO DI LEZIONI PER IL FUTURO" DI ALDO BURELLO

 
   
  Pordenone, 25 gennaio 2011 - La presentazione- il 21 gennaio nella Sala Consiliare della Provincia di Pordenone - del libro "Dalla Zanussi all´Electrolux. Un secolo di lezioni per il futuro" di Aldo Burello (ex manager dell´azienda), Alberto Felice De Toni (docente universitario) e Michela Parussini (ingegnere e dottoranda di ricerca), ha offerto l´occasione al presidente della Regione, Renzo Tondo, e all´assessore regionale alle infrastrutture, Riccardo Riccardi (con loro erano presenti anche il vicepresidente Luca Ciriani e altri esponenti del Consiglio regionale) per alcune considerazioni sulle prospettive di sviluppo del friuli Venezia Giulia. Per Tondo "dalla storia di questa azienda emerge che alla fine a vincere non sono i modelli, ma la volontà e la passione delle persone". Ciò per dire che è stato ed è dall´esempio di quanti in Zanussi prima ed Electrolux poi hanno lavorato e lavorano "che ci vengono quelle indicazioni per il futuro che sono preziose per la nostra azione politica", anche se per l´immediato "ci preoccupano le prospettive dello stabilimento di Porcia: la Regione è disponibile pur di non perdere o vedere ridimensionata la presenza di una realtà così importante". Ma per il presidente della Regione è tempo che nel nostro Paese e quindi anche in regione venga superato l´approccio ideologico nei rapporti tra impresa e lavoro "abbattendo il muro che crea troppe contrapposizioni e che frena lo sviluppo, privilegiando solo la visione dei diritti e non anche quella dei doveri". "La Regione da parte sua sta operando - ha proseguito Tondo - per creare le condizioni favorevoli al sostegno delle aziende e del lavoro in questo momento così difficile. Ma per uno sviluppo vero le risorse pubbliche non bastano più: serve un forte apporto di capitali privati, servono scelte coraggiose anche se impopolari in tanti settori, fra cui quello dell´energia. Perchè tutte le posizioni sono rispettabili, purché non vi siano strumentalizzazioni". Una delle chiavi per rimettere in moto i settori produttivi del Friuli Venezia Giulia "ma in una visione più ampia e a servizio di tutto il Paese" viene - ha sostenuto l´assessore Riccardi - dalle infrastrutture. Per troppo tempo non sono state realizzate opere indispensabili, penalizzando così il sistema nel suo complesso: aziende e cittadini. "Per questo - ha continuato - stiamo lavorando perché vogliamo che il friuli Venezia Giulia da regione di confine divenga il cuore dell´Europa e su questo tema non ci dovrebbero essere contrapposizoni ma si dovrebbe lavorare assieme". Per questa proiezione europea della regione sono necessari i grandi corridoi paneuropei (Corridoio 5 e Asse Adriatico-baltico); serve un sistema portuale dell´Alto Adriatico che nel suo complesso diventi competitivo con i porti del Nord Europa e attrattivo dei nuovi mercati; il sistema aeroportuale deve integrarsi nel sistema del Nordest. Infine Riccardi ha ricordato le opere concluse o avviate in questi tre anni di amministrazione: la grande viabilità triestina, il Passante di Mestre, la A28, il finanziamento e l´avvio dei lavori per la terza corsia della A4, la finanza di progetto per l´ammodernamento del sistema portuale regionale. Alla presentazione del libro sono intervenuti anche il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, e alla tavola rotonda moderata da Fabrizio Onida della Bocconi di Milano, gli autori Burello e De Toni, Mauzio Castro, parlamentare e già direttore delle Risorse Umane di Zanussi-electrolux, il già presidente dell´azienda, Gian Mario Rossignolo. In particolare Castro ha sostenuto che "si può sostenere, alla luce del dibattito di oggi, che Zanussi-electrolux è stata uno straordinario laboratorio di innovazione dei rapporti di lavoro già dagli anni Novanta"; per De Toni questa azienda "è stata una grande scuola di management"; per Rossignolo - che ha ricordato le ragioni della crisi della Zanussi - "gli svedesi hanno fatto un grande affare: con due lire - loro che avevano solo il 6 per ceto del mercato degli elettrodomestici - si sono trovati un´azienda davvero multinazionale con il 16 per cento del mercato e una grande capacità di innovazione e produttiva".  
   
 

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