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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
 
   
  RIFUGIATI: L’ACCOGLIENZA HA UNO STRUMENTO NASCONO IN PROVINCIA A PARMA LE LINEE GUIDA NAZIONALI SULL’ACCOGLIENZA DEI RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 
   
  Parma, 25 gennaio 2011 – “Alcuni pensano, sbagliando profondamente, che i rifugiati siano un fenomeno marginale e con pochissimi numeri. In realtà sono migliaia di persone in Italia che vivono una contraddizione di grande sofferenza che può esplodere in momenti di disagio sociale di cui a volte non si capisce la ragione perché non si è capito cosa ci sta dietro”. Gianfranco Schiavone è uno dei ricercatori che hanno lavorato alla costruzione delle linee guida sull’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo, strumento importantissimo per un Paese come il nostro che non ha ancora una legge dedicata. Sono il risultato di un progetto nato dall’esperienza condotta nel territorio di Parma e di cui è capofila la Provincia di Parma, “una responsabilità che ci è stata assegnata e di cui siamo orgogliosi” ha sottolineato l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. Di questo nuovo strumento di intervento, che diventerà procedura dello Stato, sono stati chiamati a discutere, nella sede dell’ente da cui ha tratto origine questo lavoro, tutti gli attori del percorso che da questa mattina nella sala Borri si stanno confrontando nell’ambito del convegno “Per un’accoglienza e una relazione d’aiuto transculturali. Linee guida per un’accoglienza integrata e attenta alle situazioni vulnerabili dei richiedenti/titolari di protezione internazionale”. Un incontro nazionale che ha costituto un’occasione utile per tutti coloro che su rifugiati e richiedenti asilo lavorano sia a livello nazionale sia locale, per riflettere sulle migliori modalità di accoglienza e presa in carico. “In un modo globalizzato come il nostro e interdipendente questo è un tema all’ordine del giorno e riguarda i diritti, la cultura, il rispetto della persona, valori che in una fase come questa ritengo siano da non disperdere, ma anzi da tenere al centro della nostra azione amministrativa” – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli aprendo il convegno. Le linee guida come ha spiegato Adele Tonini responsabile del coordinamento socio-sanitario Ciac-ausl per la presa in carico di vittime di tortura e violenza nascono dal progetto “lontani dalla violenza” realizzato a Parma. “Il lavoro fatto e il modello costruito con quel progetto è stato considerato capofila a livello nazionale. L’intesa stretta fra Ausl, terzo settore e istituzioni ha permesso di creare un nucleo di partenza per un progetto strutturato, un percorso vero, che ha reso consapevoli i cittadini e competenti gli amministratori”. L’italia non ha molta esperienza in tema di rifugiati e meno che meno delle persone più vulnerabili tra i rifugiati, come le vittime di tortura e le persone che hanno subito grandi traumi, per questo ciò che sta nascendo a Parma è ancora più prezioso. Per la prima volta infatti ci saranno indicazioni operative, con una guida ragionata alla normativa e a quelli che sono i possibili strumenti attivabili per riuscire innanzitutto a far emergere queste persone da una grande invisibilità. Linee guida che dovranno uniformare non solo dal punto di vista culturale ma anche dell’approccio. Una scelta che è un riconoscimento diretto per Emilio Rossi presidente di Ciac, di quello che in provincia di Parma è stato sperimentato e, soprattutto “ trasformato in servizi sul territorio. Ciò che stiamo facendo è un lavoro utile per far fare un salto di qualità al sistema di protezione nazionale” ha detto. Da parte dei partecipanti al convegno, che continuerà nel pomeriggio, continuano ad arrivare integrazioni, contributi e miglioramenti da parte dei partecipanti, a partire dagli interlocutori istituzionali che vanno dal Ministero dell’Interno all’Unhcr e al Servizio centrale Sprar. Il mese prossimo si ritiene di arrivare alla pubblicazione e stampa delle linee guida. Nel corso del convegno saranno diffusi i dati su rifugiati e richiedenti asilo a Parma e nel Parmense. Rifugiati e richiedenti asilo: alcuni dati Sono 406 i permessi di soggiorno per le categorie di rifugiato, richiedente asilo, protezione sussidiaria e umanitaria nel territorio della provincia di Parma al 31.12.2009. In Emilia-romagna il totale dei titoli di soggiorno per le tipologie indicate è 3.355. A livello nazionale (dati Unhcr) i rifugiati sono 55.000, cifra esigua se si pensa ad altre realtà europee come Germania (593.799), Regno Unito (269.363) e Francia (196.364). I dati comunicati dalla Questura di Parma per l’anno 2009 sono in crescita. La presenza femminile si attesta al 21.7% del totale (88 su 318 uomini), anch’esso leggermente in crescita. Le nazionalità più rappresentate sono quella ivoriana, etiope ed eritrea. Per quanto riguarda il “Punto provinciale Asilo”, sono 295 le persone che si sono rivolte allo sportello nel 2009, quasi tutte tornate più volte a causa della complessità delle situazioni o per l’insorgenza di nuovi problemi. Tra le caratteristiche dell’utenza c’è una maggiore diversificazione delle nazionalità di provenienza, i più numerosi sono i cittadini della Nigeria (18%) seguiti nell’ordine da Costa d’Avorio (14%), Etiopia (10%), Sudan (8%), Afghanistan ed Eritrea (7%) e Somalia (6%); rilevante è l’aumento di donne e di situazioni di particolare vulnerabilità giuridica, sociale e sanitaria. Nel 2009 l’Azienda Usl attraverso lo Spazio Salute Immigrati ha preso in carico 106 rifugiati di cui 40 vittime di tortura (13 dei quali di sesso femminile). Inoltre, in collaborazione con varie strutture di accoglienza, è in aumento la presa in carico di soggetti vittime di tratta; in totale 16 nel corso dell´anno. Da settembre 2009 è attivo, istituito da un formale Protocollo di Intesa Ciac Onlus – Ausl Parma, il Coordinamento Socio-sanitario per la presa in carico di vittime di tortura e violenza, che realizza progetti socio-sanitari individualizzati finalizzati alla riabilitazione e all’inserimento sociale. Nel corso dell’annualità 2009\2010 sono state effettuate 17 prese in carico e, anche grazie alla sinergia con il Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, 6 rifugiati hanno raggiunto condizioni di autonomia lavorativa.  
   
 

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