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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
 
   
  SARDEGNA: LA CRISI "MORDE" ANCORA, MA NEL 2010 SI INTRAVEDONO I PRIMI SEGNALI DELLA RIPRESA

 
   
  Cagliari, 25 Gennaio 2011 - Secondo le stime oggi disponibili, nel 2010 il Pil della Sardegna è cresciuto dello 0,73 per cento: un segnale positivo, dopo un biennio di contrazione del reddito, sebbene più contenuto della corrispondente variazione nazionale (+1,12 per cento), ma meglio del dato riguardante il Mezzogiorno (+0,51%). In Sardegna la crescita nel 2010 è determinata da un aumento dei consumi delle famiglie (+0,19 per cento) e degli investimenti (+0,17 per cento), mentre i consumi della Pubblica Amministrazione si sono contratti (-0,16 per cento). Le previsioni dell’istituto Prometeia indicano invece un rallentamento della crescita del Pil nel 2011, sia a livello regionale (+0,33 per cento) che nazionale (+0,78 per cento). Nel 2010 la variazione stimata del valore aggiunto totale è pari allo 0,8 per cento. Dopo le fortissime contrazioni registrate nel 2009, riprende a crescere l’industria in senso stretto (+2,9 per cento) e l’agricoltura (+2,6 per cento), mentre il settore delle costruzioni ancora risente della crisi (-3,8 per cento). Il clima di fiducia tra le imprese estrattive e manifatturiere ha ripreso a crescere da ottobre in poi, dopo il calo registrato nel mese di settembre. Dopo i forti aumenti registrati nei primi due trimestri del 2010 rispetto ai periodi corrispondenti dell’anno precedente, le esportazioni e, anche se in minor misura, le importazioni continuano a crescere nel terzo trimestre: +42 per cento e +9,6 per cento, rispettivamente. Nonostante questi lievi segnali positivi, resta difficile la situazione nel mercato del lavoro. Nel terzo trimestre 2010 gli occupati sono diminuiti dell’1 per cento rispetto al terzo trimestre 2009, mentre i disoccupati sono diminuiti del 3,7 per cento. Il tasso di disoccupazione è sceso al 12,4 per cento (era pari al 12,7 per cento nel terzo trimestre dell’anno precedente), così come il tasso di occupazione (50,8 per cento, -0,4 per cento rispetto al periodo corrispondente, meglio rispetto al dato nazionale ed a quello del Mezzogiorno), mentre aumenta il numero di coloro che non partecipano al mercato del lavoro. La contrazione del numero dei disoccupati è dovuta alla forte riduzione delle persone che cercano lavoro senza possedere precedenti esperienze lavorative (-32,8 per cento), mentre i disoccupati con precedenti esperienze lavorative aumentano (+5,7 per cento). La Sardegna attraversa oggi una delicata fase di transizione. Pur essendo ancora forti le conseguenze della crisi finanziaria internazionale che ancora non si è conclusa, si intravedono i segnali di una lieve inversione di tendenza della congiuntura economica con alcuni primi risultati positivi anche per la Sardegna in termini di crescita del Pil, ripresa dei consumi, dell’import-export e miglioramento del clima di fiducia degli operatori. Sono segnali ancora deboli che nei prossimi mesi vanno monitorati e valutati con grande attenzione per capire se veramente ci troviamo di fronte ad una ripresa dell’economia reale che possa favorire l’affermarsi per la Sardegna di nuove prospettive per lo sviluppo e l’occupazione.  
   
 

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